mi pare che sia una considerazione frequente, e normalissima da parte dei genitori; sentita di recente da persona a cui sono particolarmente legato
io credo sia un bene che a quell'età si abbia il periodo caratteriale ed esigente; più spesso sono reazioni ad insicurezze, necessità di imparare attraverso il gioco, come i cuccioli dei predatori
io, purtroppo, non sono genitore, quindi i miei pareri valgono quel che valgono, le son chiacchiere;
da persona matura, penso che ognuno di noi onestamente si renda conto di aver fatto in effetti quello che voleva davvero, anche se in retrospettiva la rimozione di certe cose suscita rimpianti; uno dice: avrei potuto... quando, andando a ripescare bene tra i ricordi, in quel momento c'erano buone ragioni per non fare quella cosa;
però, una cosa credo di aver imparato, e se avessi figli vorrei saper trasmettere per temo, almeno in parte, anche se non saprei bene come:
nella vita non si possono fare calcoli, consapevoli o meno, soprattutto sulle questioni di famiglia, affetti, ecc... fare progetti in proprio, per una propria esigenza maturata da soli, di realizzazione, identità, ecc... pensando che le cose andranno come si vorrebbe e a questo asservire se stessi e gli altri, è sempre una strategia perdente;
l'unica remunerazione possibile è la gioia presente, incondizionata, senza compromessi; quella resta tutta la vita, anche se le cose finiscono, cambiano; non la rimpiangerai mai, se era vera gioia - non sto parlando di avere un amante per far dispetto al marito o cose del genere... sia chiaro;
quindi, io non vedo un problema se tua figlia è momentaneamente un'arpia; vedrei un problema se quella si fa l'idea che le sia utile sapersi rigirare i ragazzi come vuole, e controllarli, magari andandosi a capare quello su cui ha capacità di controllo; beh, non le conviene, perché così si alleva una serpe in seno; per quanto buono, quello coverà rancore, si sentirà strumento, si disprezzerà e odierà lei; il tempo farà il resto...
le relazioni belle, che durio tutta la vita o meno, fanno crescere, richiedono l'imprevisto, la perdita di controllo contro la scoperta di possibilità nuove di sé, che non facevano parte di quel progetto originario, pensato autonomamente, in cui il fidanzatino è strumento, cavalier servente;
a dirlo è una parola nei fatti, i figli credo imparino solo quello che vedono in pratica nei genitori; però, spesso, anche quei genitori la cui coppia si fonda su quella sovversione positiva hanno difficoltà, si vergognano a farla trapelare, perché nell'educazione dei figli vogliono dare un'immagine "perbene", perché comprensibilmente spaventati da tante cose; credo sarei così pure io;
una coppia di amici che conosco dai tempi delle medie e del liceo, hanno tre figlie; loro a 16 anni ne facevano di cotte e crude, a casa delle rispettive famiglie; ma si sono opposti all'idea che la figlia maggiore 20enne "dormisse" in casa col ragazzo