
Originariamente Scritto da
axeUgene
allora, qui i casi sono due:
a) o sei ipocrita;
b) o sei del tutto incapace di intendere e distinguere tra due circostanze elementari, l'obbligatorio - pubblico - e il facoltativo - privato;
se parli di "Bene comune", il caso è quello di un comportamento individuale che condiziona la vita di tutti in modo da renderlo intollerabile; non ci si ferma al rosso, non ci si astiene dal furto, per sensibilità e coscienza morale, ma perché la legge punisce il comportamento diverso; e lo fa rendendo esplicito l'equilibrio di costi e benefici, limitando la libertà individuale;
siccome non posso pensare che un padre di famiglia 60enne sia incapace di comprendere questa circostanza elementare, se ne deve desumere che il tuo pensiero sarebbe quello di rendere obbligatori i comportamenti che ritieni diretti al Bene comune;
ma, consapevole della sensibilità comune, di fronte alle persone in carne ed ossa e alla stessa società che esprime la legge che riserva alla libertà individuale la facoltà di scelta, sai di non essere in grado di argomentare quel tuo preteso Bene comune in modo da rendere i comportamenti che auspichi obbligatori;
non è possibile ce tu non capisca che se l'utentessa X non vuole figli, e tu stabilisci che l'apertura alla vita è Bene comune, per conseguire questo bene devi obbligarla, come devi obbligare ogni individuo come regola; e così per chi decida di costruire una nuova famiglia, ecc...
in questo 3d non si discute del capriccio, di libertinaggio, di cambiare partner ogni due per tre, anche se ciò sarebbe perfettamente legittimo e ognuno decide come perseguire la propria felicità;
si discute della prospettiva - realistica, nei fatti - di un assetto affettivo auspicabile nei casi frequentissimi in cui dopo anni o decenni una condizione affettiva decente sia scemata e si sia costituita naturalmente una nuova famiglia, per amore genuino;
dalla notte dei tempi questa è la condizione umana; siamo naturalmente monogami seriali, per biologia; la questione è solo di codificare un'etica delle relazioni famigliari che educhi a questa circostanza, invece di produrre ex-coniugi vendicativi e rancorosi, o addirittura omicidi, che si sentono in diritto di lottare per imporre la propria volontà al partner o ex.