Si, infatti. La depressione di mio padre è stata una resa di fronte alla determinazione di mia madre, la quale, fino a poco prima di capire che per lui non c'erano speranze, gli stava addosso, rimproverandolo per quel suo atteggiamento arrendevole nei confronti della vita. Invece lei si ci aggrappa con tutte le sue forze, tanto da parlare solo del suo stato di salute, ogni volta he la incontro. Di tutto il resto, poco le importa. Si è incattivita. Vuole esercitare il controllo sui figli, come quando vivevamo insieme. Mia sorella l'asseconda in toto forse perché affine, io no. Quei principi di onestà, rispetto, considerazione verso il prossimo, per esempio, li applico sistematicamente. Questo l'ha sorpresa, specie quando non mi sono lasciato influenzare dai suoi giudizi poco sinceri e inriguardevoli, secondo la propria convenienza, attirandomi critiche severe e accuse di "mettermi contro di lei", come se il semplice fatto di essere mia madre mi dovesse obbligare a non mettere in dubbio, oppure, a non prendere le distanze da giudizi e ragioni sballate che portano a quei giudizi, quando palesemente di comodo per i propri fini.
"Mamma, ho superato i 50, ho I miei ideali, le mie capacità di valutare fatti e persone, pertanto mi ritengo libero di pensarla a modo mio..."
La sua risposta : "Che vuol dire che hai superato i 50, tu sei sempre mio figlio."
Detto con il tono di chi pensa che l'età non conta nulla, nella sua testa, io rimango sempre suo figlio e come tale le devo obbedienza e non devo discostarmi dal suo modo di vedere le cose.
Cioè una vita a insegnarmi il senso di giustizia, rispetto, considerazioni verso gli altri, ma se applicato ai suoi ragionamenti, alle sue valutazioni, allora non contano più.
Due sono le cose o è uscita fuori di sennò e con tre operazioni al cuore e tutte le patologie che ha, è probabile, oppure è stata sempre ipocrita e solo ora si palesa o me ne accorgo io.
Nel dettaglio, non mi perdona il fatto che vado d'accordo e occasionalmente frequento suo fratello, rivolgendogli il rispetto che merita in quanto parente.
Poiché lei non ci va d'accordo, pretende che non lo debba frequentare, senza contare, che non ho mai avuto problemi con lui e che gli ho pure battezzato un figlio.
Mia sorella ha trovato la scusa per allontanarlo, rendendo mia madre felice, io mi rifiuto, non avendo motivi per farlo, essendo i loro litigi, capricci, più messi in atto da mia madre, nei confronti di suo fratello, il quale, non è un santo, ma nemmeno si diverte a litigare con sua sorella per questioni futili o cose accadute 50 anni prima.
Hai voglia a dirle di lasciarmi stare, di star dando cattivi esempi, tanto che anche tra me e mia sorella i rapporti si stanno incrinando...
Ha pure posto il veto ai miei zii di fare una visita a mio padre, prima che morisse. Mio padre avrebbe voluto rivederli... poi la sera mi disse sottovoce di non farli venire, perché lei...
Cioè ragazzi, io in un mattino ho perso entrambi i genitori e di mia sorella, anaffettiva di natura, sto volontariamente prendendo le distanze, ma sia ben chiaro, quella più offesa è lei, poiché afflitta da superbia... io mi sto allontanando per non continuare a ricevere del male e per rispettare me stesso, in quanto portatore insano di una certa dignità.
Scusate lo sfogo.