Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
io non ti dico affatto di no;
dico che se tu postuli un valore come di salute pubblica, devi necessariamente argomentare una norma che lo faccia valere e ponga rimedio al problema;

dopodiché, andremo a discutere di come quella norma si relaziona al complesso delle libertà e dei diritti, nonché degli effetti pratici della sua attuazione;
vuoi vietare il divorzio in caso di figli ? la gente non si sposerà più; a quel punto, che fai ? vieti la procreazione ai non sposati ? e se fanno figli lo stesso, che fai, glieli togli ?
è questa la prospettiva in cui si deve porre chi postuli una morale pubblica;



no scusa; l'oggetto della discussione non è il perdono, ma la nozione di affetti allargati, la condizione che si produce con eventuali seconde nozze/famiglie, come la mia, in cui il mio padre biologico ha fatto da padre ai miei due fratelli maggiori, e in cui i miei genitori sono insieme da più di 60 anni; quando sono nato io, ero "illegittimo" e non riconoscibile da mia madre, ancora sposata col padre dei miei fratelli; tanto per dirne una, pionieristica

evocare il perdono è solo un diversivo retorico, che sposta l'attenzione dalla circostanza di insanabilità che si determina in caso di sentimenti divergenti, in un sistema morale che stabilisce l'autodeterminazione, all'eventuale conflittualità sanabile di un patto;

ripeto: il senso morale di una questione si capisce solo nel momento in cui ci si assume la responsabilità di dirimerla de jure, non a chiacchiere ed esortazioni, voli pindarici, fantasie varie, ecc...

poi - anche se non è questa la sezione giusta - se proprio vuoi metterla dal punto di vista cristiano, nel momento in cui il coniuge ti manifesta la volontà di non stare più con te, che fai ? anche se ci fossero norme che te lo consentono, sarebbe cristiano trattenerlo contro la sua volontà ? e quale contesto umano virtuoso si viene a generare, quale esempio degno di essere emulato ?
sei in grado di esprimere una risposta, se non risolutiva, almeno intellegibile, che invece Cono aggira ?
Sì, infatti questa discussione ha molte valenze.
So che i figli di quella signora divorziata hanno ri
sentito pesantemente del divorzio, mentre i cugini hanno
studiato, si sono laureati, loro hanno fatto a stento ragioneria,
poi hanno lavorato qua e là,ora per niente, in questa grave
situazione di instabilità non hanno fatto figli, i loro cugini sì. Ora
sono senza lavoro perchè virus e crisi galoppano, i loro cugini
laureati stanno molto meglio. Ecco, io penserei soprattutto al
bene dei bambini, pregherei il marito adultero e fedifrago di non
spiattellare in famiglia-pur se lo vengono a sapere- quanto é bona
la troia del paese, e stessero con questa troia in modo sobrio e discreto,
senza turbare molto i bambini che devono studiare e farsi un'avvenire.
Cio' che si é fatto sempre, gli uomini cacciatori e le donne a figliare, tutto
senza mettere il bando che la maiala di turno va a letto con il loro padre
Certo la moglie capirà che qualcosa va mal,forse lo aveva messo in conto,
ma quel che conta sono i bambini che vanno tutelati. Mi dirai , é difficile
stare vicino a una donna che non si ama più, ma come? fino a un mese
prima si amava e ora tutto cambia? Arriva la troia e il matrimonio va all'aria?
Sì, ma tanto lui quando si stufa di quella troia se ne trova un'altra, e così,
via, anche lei si farà unmuovo amante, forse continueranno a vedersi tutti
e si faranno delle belle ammucchiate a quattro.
Non ho altro da dirti, che lui, il fedifrago continui come se nulla fosse per la
salute mentale dei figli, in fin dei conti li ha fatti lui.
Ciao.