intanto, questo non è "Bauman", ma un bischero che lo commenta ad uso di chi legge;
ti faccio notare che "una volta" - cioè, da millenni - ci ha lasciato la testimonianza degli stessi conflitti, in tutta la letteratura - fatta eccezione per i finali delle favole per bambini, in cui i coniugi vivevano "felici e contenti per sempre"; nel mondo degli adulti il matrimonio era proprietà, ripudio, sottomissione, corna, tradimenti importanti, scappatelle, ecc...
pare che durante le lezioni a scuola su Plauto, Catullo, la narrativa trobadorica, Boccaccio, l'Aretino, Tolstoij, Maupassant, Balzac e tutto il resto, tu sia stato a chiacchierare col compagno di banco sul mercato dell'Empoli, o abbia giocato a battaglia navale... non solo tu; pure l'estensore di queste scempiaggini
peccato che i figli di quelle bellissime coppie segnate da questa immaginaria felicità siano proprio quelli che avrebbero ripudiato quel modello;
avrebbero, perché questa liquidità è molto nella testa di chi scrive;
restiamo terra terra, qui dentro: - ci si conosce da anni, tra chi è stabile e chi non scrive da tempo: quanti "liquidi" conosci ? se quello che scrivono i tuoi referenti fosse vero, dovresti avere un campione significativo di libertini, farfalloni,
sentimentalmente volubili;
al contrario, siamo tutti stabilissimi negli affetti, chi ci è arrivato prima, chi dopo, magari anche in crisi, ma nessun "liquido"; vuoi che faccia i nomi ed elenchi tutti ? mi spiace, perché non amo personalizzare, ma si tratta di quanto già dichiarato pubblicamente dalle persone in questione, pertanto non faccio pettegolezzi, ma riporto un dato utile alla discussione:
Dark: con lo stesso compagno, da 10 anni o più;
Nahui: sposata, una figlia;
Bumble: sposato, due figlie;
Follemente: sposata, due figli;
Turbo: sposato;
Efua, con lo stesso compagno, una figlia, attualmente in transizione, ma dopo 20 anni;
Lady: sposata, due figli;
Kanyu: un figlio, abbandonato dalla ex-coniuge, attualmente in transizione, direi "impegnata";
Vega: un compagno stabile, mi pare da molto tempo;
crep: separato, due figli;
Gattomiao: sposato, una figlia;
altre persone che non scrivono più, sono sposate, con figli e nipoti, una separata 20 anni fa, e con un compagno stabile dallo stesso tempo;
non so dire di altri che scrivono, né lo farei, non fossero loro a rendere pubblici i fatti loro; tutte le persone che conosco e hanno più di 35 anni vivono relazioni stabili e durature; alcuni sono separati, ma dopo 20 anni o più di matrimonio; nessun single farfallone e libertino a vita;
quanto a me, dopo relazioni stabili, monogame e durature, amo la stessa donna da 13 anni, seppure con diverse circostanze ostative; ma non passo certo i miei venerdì alla ricerca di avventure, per intenderci;
ora, ti chiedo:
ma dove caxxo li vedi tutti questi agitatori di una presunta società sentimentalmente liquida, che si prendono e si lasciano alla prima difficoltà ???
ci fosse davvero questo problema diffuso, almeno uno - dico uno, non cinque o sei su tanti che siamo - che manifesti questo deteriore e disimpegnato individualismo dovresti poterlo additare al pubblico ludibrio
secondo me, i tuoi ragionamenti sono la conseguenza di overdose di gossip sui
personggetti tv, perché la gente normale non si incasina la vita con relazioni continue e se trova una persona adatta, tende alla stabilità; a meno che non si ci si riferisca a contesti mitizzati, tipo le nychesi di
Sex & the City, che infatti è una fiction su un ristrettissimo ambito metropolitano di privilegiati, una specie di
Mille e una notte o racconto cortese;
questa è una tesi, astratta;
perché abbia un senso mi dovresti specificare quali comportamenti faresti rientrare nella
libertà di scelta individuale, e quali nel vivere mettendo al centro unicamente noi stessi e le nostre
volubili scelte sentimentali; chi decide se le scelte sentimentali di Tizia o Caio sono esercizio di libertà o volubili ? tu ? Bauman ? il papa ?
poi devi dimostrare il
danno per la società nel suo complesso; perché per ora quel danno è solo per la società quale tu la vorresti, e non quale la vorrebbero Tizia o Caio;
sembri non capire o rimuovere la circostanza per cui esattamente come tu puoi non apprezzare lo stile di vita altrui, altri possono a loro volta eccepire sul tuo - che la cultura individualista ti consente - e sulle relative conseguenze; questo è infantile, il pensiero del bambino narciso e auto-riferito cui i genitori non hanno spiegato che
l'erba voglio non cresce nemmeno nel giardino dei re;
esistono anche gli altri, coi loro valori e punti di vista, degni come i tuoi; puoi anche contestarli, ma devi argomentare e dimostrare il danno per te e per tutti in modo oggettivo, e tale da esprimere
in positum una limitazione della libertà, come nel caso di un semaforo;
finché non esprimi un precetto vincolante, sono tutte cazzate, di nessun valore per la morale pubblica, impossibili da valutare.