va bene. allora se permetti ti faccio una domanda: se al giorno d'oggi vuoi intraprendere una attività imprenditoriale, puoi farlo senza incorrere in problemi nei riguardi di istituzioni come i sindacati, i partiti che tutelano i lavoratori, le organizzazioni di categoria, ecc.? a me pare di no. il protezionismo va bene quando hai una economia semi/statalizzata come quella relativa al comparto "auto". se metti in atto un insieme di provvedimenti del genere "protezionista" non paga in definitiva nessuno, anzi ci guadagnano tutti perché se vai a tutelare e favorire le produzioni delllo stato tutto ciò che puoi ottenere è un incremento della produttività complessiva del sistema. oggi ovviamente non ve ne è più la necessità, da cui una maggiore rilevanza della competitività ma sempre a benefcio dell'efficienza del sistema economico. insomma se il cittadino di oggi è capace, anche se "stipendiato", di comprarsi il suv della toyota, allora da questo si capisce che il privato detiene una maggiore ricchezza. e questo è un bene. ma per arrivare a questi risultati occorrre passare per i sussidi, gli incentivi, le utilitarie, ecc. almeno in italia.
le sussidiava per i motivi che ti ho detto, e cioè che l'economia del sistema paese non era ancora giunta a un livello di sviluppo tale da consentire una completa apertura al mercato. anche quello internazionale.
semplice dinamica "contrattualistica" cui fece seguito la legge 300 del 1970, cioè lo statuto dei lavoratori, che abbastanza recentemente ha innescato una serie di polemiche quando si voleva introdurre una maggiore "flessibilità" nel rapporto di lavoro attraverso la modifica dell'art.18. e mi pare ci sia scappato anche qualche morto.
stai sicuro che il cittadino è abbastanza sveglio e consapevole da non lasciarsi tirare il sangue così, per arbitrio di altri.
ripeto ciò che mi pare di aver detto anche in altra occasione. fino a un tot di tempo circolavano solo auto fiat. la fiat era non una semplice fabbrica, ma quasi una istituzione politica, o fortemente legata alla politica. se fosse fallita prima del tempo si sarebbe verificato un blocco nello sviluppo della economia del paese che avrebbe prodotto conseguenze nefaste per l'intero sistema paese. pensa se oggi gli autotreni non venissero più prodotti perché da parte loro le aziende, compresa la fiat, che li producono non riescono a pagare gli operai. sai che casino?
non ce li avevo neanche io. forse è per questo che ci capiamo.
si un bene diviene tale quando è abbastanza scarso, ma anche necessario a soddisfare esigenze diffuse. stessa cosa castagne e olio, per l'acquisto dei quali mi pare basti andare in un supermercato. ma anche alle castagne e all'olio esistono prodotti sostitutivi.
la matematica è un semplice linguaggio, come quello italiano o francese. il problema è che se tu, italiano, vai in francia e parli la tua lingua quelli ti capiscono "poco". allora stesso modo esistono linguaggi matematici e loro applicazioni che portano a conclusioni diametralmete opposte se li si mette a confronto. ma a livello di "dimostrazione" di un teorema, hanno lo stesso livello di esattezza anche due dimostrazioni uguali e contrarie. succede.
si. allora ridurre i consumi mi pare una buona cosa. ovviamente nell'ottica che morire di inedia perché si vuole risparmiare sarebbe un disvalore. la gente ha inventato il commercio, e parlo dei primordi della storia umana, perché sistema di sopravvivenza "migliore" e più efficiente rispetto alla semplice economia di sussistenza, cioè caccia e raccolta. e anche perché non comportava la necessità del nomadismo, che è dovuto all'esigenza di sempre nuove risorse, ovviamente in assenza di capacità di coltivazione e quindi di riproducibilità quasi infinita di quelle stesse risorse.
non lo so. ma credo che per i più vi siano seri problemi di esclusione sociale presso le collettività di riferimento.
questo si. però io sarei non per la segregazione ma per l'integrazione. mi rendo conto però che è cosa assai difficile.