Citazione Originariamente Scritto da sandor Visualizza Messaggio
se la progressività interessa tutti i contribuenti allora anche la destinazione della spesa fiscale interessa tutti, direttamente o indirettamente.
quindi ? non c'è mica il voto ponderato per censo, eh... si tratta di una decisione politica, ma vincolata a fini pubblici;

a meno che i prodotti di quella industria non soddisfino le esigenze di consumo di tutti i privati in un dato sistema paese.
beh, no; il una costituzione liberal democratica non esiste questo criterio; e tanto meno configurato in modo tale da avvantaggiare privati; ci sono alcuni servizi che devono essere garantiti come diritti: l'istruzione, la sanità, il trasporto pubblico, ecc... ma non certo il diritto a comprare - o produrre e vendere - una Fiat o il Buondì Motta irizzato;

si. però i risultati delle unioni ce e ue ecc., ce li hai solo mettiamo dal '99. prima non era così e anche adesso se vai ad esempio in germania hai un sistema di tutela delle attività economiche nazionali (tedesche) che è durissimo a morire.
ti ho solo segnalato che ogni protezione che un ipotetico paese ponesse in essere, avrebbe ripercussioni sugli esportatori nazionali; peraltro, questa cosa della "Germania" o dell'"Italia" non ha senso in un regime di mobilità dei capitali; tu potresti essere proprietario al 100% di un'impresa che ha sede in Germania, pagare la tassa sulle imprese lì, ma l'Irpef in Italia e avere stabilimenti in Spagna o Portogallo, con manodopera locale, che pagano la quota di tasse relative in loco; e questa è la regola, visto che le imprese che definisci "tedesche" o "italiane" funzionano così;


no. questo non succede per il semplice fatto che la germania è un paese autosufficiente a livello economico, quindi anche produttivo e commerciale. alla competizione con italia o francia non ci pensano neanche. pensano piuttosto ai fatti loro. ecco perché l'europa è un po' un miraggio. ancora ad oggi.
Sandor, la "Germania" non esiste più, se non come conglomerato di amministrazioni locali; così come non esiste più "l'Italia", e questo a livello economico;

siamo in una situazione paragonabile a quella della fine dell'Ottocento in Italia, a 30 anni dall'unità; ragionare per quei conglomerati è come se a fine Ottocento si fosse parlato ancora di Piemonte, Regno delle Due Sicilie, ecc... probabilmente il bracciante lucano non aveva depositi presso il S. Paolo d Torino e non si spostava dal suo paese; ma il possidente napoletano sì;
l'UE è legge, da 28 anni; essere cittadini di questo o quell'altro paese oramai determina diritti che sono gli stessi - o addirittura inferiori, nella comparazione con regioni a statuto speciale - di quelli che distinguono un residente in Puglia da uno in Piemonte;

quando parli di nazioni devi specificare i soggetti e i caratteri inclusivi ed esclusivi che distinguono un cluster nazionale da un altro; altrimenti, è aria fritta; una persona che ha una formazione giuridica dovrebbe comprendere al volo la questione;

gli interessi strategici sono i beni di lusso, cioè quellli che richiedono un procedimento produttivo complesso e che costano tanto all'origine. mi pare nozione abbastanza diffusa.
beh, no; l'acciaio è semplice e non certo di lusso; strategici sono i settori che venendo meno porrebbero in crisi il funzionamento di tutto il sistema; la telefonia e la rete sono strategiche; l'acciaio può esserlo; le tecnologie di difesa e l'energia, la ricerca; questi sono tipicamente settori in cui lo stato si riserva in molti casi una golden share di controllo, quando il mercato determina condizioni di insicurezza;

si. questo si. ma mi pare che con la fiat i sistemi di composizione delle crisi congiunturali siano stati altri. ad esempio raggiungere accordi non dannosi per nessuna delle due parti tra dirigenza e parti sociali. poi se per soldi pubblici intendi incentivi allora mi posso trovare. ma se intendi proprio che la cassa di integrazione guadagni era finanziata dallo stato anziché da coloro che dirigevano le associazioni di categoria allora non ti seguo.
la CIG è finanziata essenzialmente da soldi pubblici, cioè dei contribuenti, i quali rinunciano ad altri impieghi utili per loro;

poi la legge sulle assicurazioni obbligatorie nasce in anni non sospetti e anche la loro obbligatorietà viene molto prima della svendita a chrysler. gas e energia elettrica puoi volendo comprare azioni ma sempre stato è. di agnelli ce ne era solo uno. infine la telefonia: mi stai dicendo che fiat ha comprato telecom?
quella l'ha comprata la Olivetti; la Fiat ha comprato le Toro, poi c'è stato l'assalto alle Generali, alle quote del CdS, ecc...
negli anni 90, tutti i grandi gruppi hanno comprato le ex-statali privatizzate, SIP, ENEL, ecc...

si. questo sicuramente. ma mi pare anche che 20 anni fa la cc non ci fosse ancora. almeno non ad un livello costo/prestazione accessibile qui da noi. poste pay viene dopo. con tutti i difetti della burocrazia.
io sono una persona davvero qualsiasi e ho le carte da più di 35 anni; te la offrivano col conto, bancomat e carta di credito; nel 1990 costavano, insieme, 50mila lire l'anno.