Gesù di Nazaret nacque da una vergine.
Nell'ambito del cristianesimo con verginità di Maria (o concepimento virginale di Gesù) s’intende la dottrina secondo cui, stando alla narrazione dei Vangeli di Matteo (1,18-25) e di Luca (1,26-38), Maria concepì Gesù per opera dello Spirito Santo.
Nei primi due post voglio argomentare sul brano 1, 18–25 del Vangelo di Matteo.
18 “Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. 19 Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. 20 Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. 21 Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
22 Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
23 Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele, che significa Dio con noi. 24 Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa, 25 la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù”.
Il profeta cui allude Matteo nel versetto 22 è Isaia.
Nel versetto 23 l'evangelista fa una precisazione che non è caratteristica del suo tipico modo di scrivere: spiega il significato del nome “Emmanuele” (= “Dio con noi”).
In precedenza, nel versetto 21 Matteo scrive che il figlio che sarà partorito sarà chiamato Gesù (= "Yahweh salva")
poiché salverà il popolo dai suoi peccati.
Il profeta ebreo Isaia nacque nel 765 a. C. circa. A lui si attribuisce il cosiddetto “libro di Isaia”, tramandato per secoli come testo scritto da un unico autore, invece è una raccolta di testi elaborati da più mani in diversi periodi di tempo e di diversa origine.
Secondo gli studiosi, la redazione definitiva del libro avvenne in Giudea nel V sec. a. C.. da parte di un autore ignoto.
Il tema che ha catalizzato la raccolta unitaria è quello della salvezza divina del popolo denominato Israele.
Il libro di Isaia è diviso in tre parti:
Proto-Isaia (capp. 1–39): 740 – 700 a. C., nel contesto della guerra siro-efraimitica, con esortazioni alla fiducia in Dio; è la parte del libro attribuita al vero profeta Isaia;
Deutero-Isaia (capp. 40–55): 550-539 a. C. durante l’esilio a Babilonia di una parte del popolo ebraico;
Trito-Isaia (capp. 56–66): 537 – 520 a. C., dopo il ritorno di una parte del popolo di Israele dall'esilio a Babilonia; contiene oracoli contro l'idolatria, speranza nella conversione delle nazioni pagane.