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Discussione: Flashback sull'Italia

  1. #61
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Beh, direi che qua possiamo separarci definitivamente Axe. Siamo troppo distanti. Tutti stanno dicendo che c'è un'emergenza Valoriale, che se non ne percepiamo i contorni rischia di condurre UNA INTERA CIVILTA' AL SUO INEVITABILE TRAMONTO....e per te coloro che lo dicono (muovendo da destra e da sinistra, dall'essere credenti e non credenti, da fare i Presidenti della Repubblica e i Pontefici di Santa Romana Chiesa eccetera) sono affetti da demenza senile!!!

    Ciao e grazie.


    i casi sono due:
    o tu non mi leggi; oppure non capisci quello che scrivo a chiare lettere, tutto preso nella pugna delle sciocchezze;

    che ci sia una crisi di valori è ovvio, e io non l'ho mai negato;
    quello che sarebbe da dementi
    - se effettivamente i luminari che citi lo pensassero, come tu credi - è argomentare che tale crisi sia un fatto eccezionale, quando è la condizione normale di ogni società, per definizione, ad ogni generazione;
    non lo dico certo io, ma la storia e tutte le scienze sociali: tu vivi in base a valori diversi da quelli dei tuoi genitori e nonni, e i tuoi figli inevitabilmente contempleranno valori diversi dai tuoi; la società funziona così, ti piaccia o meno;

    la cosa sciocca di questo tuo modo di contrapporti alle considerazioni storico-sociali che ti pongo - e che non invento certo io; sono cose ovvie per chiunque voglia ragionare, a prescindere dal grado di istruzione - è che manchi completamente il punto:

    qui non è in discussione la crisi, che c'è ed è inevitabile; la società cambia, sempre, e in modi che non sono quelli a cui siamo abituati, il che ci provoca inevitabilmente disagio, visto che invecchiando siamo sempre meno adatti a capire come va il mondo;

    il punto è solo se decidiamo di vedere il bicchiere mezzo vuoto, come fai tu, e annegare nello sconforto della diffidenza e del sospetto, in cambio della gratificazione pissera di sentirsi predicatori di virtù, al prezzo di scavare un fossato di incomprensione con le generazioni dei figli o delle persone più o meno giovani, come quelle che incontri qui;
    oppure esercitare il buon senso e la ragione - per un credente, un dono di Dio - e vedere il bicchiere mezzo pieno, capire che se i tuoi figli e figlie sceglieranno altre strade, diverse dalla tua, ma consone alla sensibilità diffusa e ai valori del loro tempo, lo faranno in buona fede e non perché contaminati da un'eccezionale e mortale condizione peccaminosa e degradata;

    difficile immaginare qualcosa di più triste di un vecchio che manifesta con la sua disperazione apocalittica il senso di una vita non spesa - canterebbe Battisti - dell'uggiosità di quel percorso breve che è la vita;

    guarda che di vecchi sorridenti e fiduciosi, amatissimi e seguiti dai giovani, ce n'è a bizzeffe; potrei citarti Tiziano Terzani, ma anche Cesare Musatti; ma, se non li conosci e non ti va di frequentarli tramite i loro libri, potrei citarti il popolarissimo Piero Angela; ti pare che esprima un sentimento apocalittico ? eppure non è certo un idiota, per tutto va bene, sempre e comunque;
    e guarda quanto entusiasmo per la vita e ottimismo ha trasmesso a suo figlio Alberto, capace a sua volta di comunicare quell'orizzonte con la sua divulgazione;

    se cerchi il male nelle cose, quello vedi e trovi; ma puoi anche vedere altro; dipende da te.
    c'� del lardo in Garfagnana

  2. #62
    Opinionista L'avatar di gillian
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    La Vita ha un Valore in sè, Gillian. Ha un'intrinseca dignità: Sempre! A qualunque età. Assecondare la Natura significa difendere la Vita, proteggerla, difenderla, promuoverla!
    Non è che appari sadico o diabolico. Semplicemente sei lo specchio della sub-cultura nella quale siamo oramai immersi. Dove non ci sono più Etiche, Morali, Princìpi, Valori ed a contare è solamente l'utile. Quel che conviene. Un'agghiacciante sub-cultura dello scarto.

    E va beh! conogelato.....il mio post era assolutamente di tipo provocatorio!...non sono un nazista.
    ma solo un :Old....l'emogji non funziona...diciamo anziano rompiscatole!
    Temevo una raffica di insulti...ma qui siete tutti educati!


    L'appartenere ad un'agghiacciante sub-cultura dello scarto...era il minimo sindacale che mi potessi aspettare!
    Ultima modifica di gillian; 07-01-2021 alle 12:27

  3. #63
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    La Presidente emerita della Corte Costituzionale, secondo te, almeno lei può esserlo credibile? O anche lei dice "pippe"? Roba che non esiste?

    Cartabia: «I giovani sono la priorità. C'è un'emergenza esistenziale»

    La pandemia ha riportato alla luce che la realtà non è, come avevamo creduto, «totalmente sotto il nostro controllo». La presidente emerita della Consulta Marta Cartabia ha rivestito questo incarico, di custode dei valori costituzionali, in una fase straordinaria che ne ha comportato una loro compressione. Uscire da questa emergenza significherà tornare a guardare ai giovani come a una urgente «priorità», per non far mancare loro quei «maestri» che sono fondamentali nella formazione umana, prima ancora che professionale.
    "Alla vigilia della pandemia eravamo immersi in una cultura segnata da un eccesso di individualismo alimentato dall’illusione della autodeterminazione e della libertà assoluta del singolo. I grandi sviluppi della società tecnologica, inoltre, hanno coltivato negli anni più recenti un altrettanto illusorio senso di onnipotenza. L’emergenza sanitaria ci ha costretti a un brusco risveglio. Dietro l’apparenza di invincibilità, la pandemia ha riportato in primo piano l’esistenza della realtà che – nonostante la potenza, i progressi e gli indiscutibili benefici della scienza e della tecnologia – non è mai totalmente sotto il nostro controllo. Il grande valore della libertà della persona – che è a fondamento della nostra convivenza civile e sempre deve essere preservato – deve fare i conti con una realtà che non è totalmente a nostra disposizione e, soprattutto, deve fare i conti con l’esistenza dell’altro, degli altri. C’è un noi, oltre che un io. Per questo, nella vita sociale le libertà non sono mai assolute.
    Quali priorità vede come più urgenti?
    Penso soprattutto alle giovani generazioni, che mi pare siano colpite più di altri da alcuni effetti collaterali dell’emergenza, anche se stanno superando con minore difficoltà i problemi strettamente sanitari. Occorre guardare in faccia con lealtà e coraggio la situazione di fatto: c’è un’emergenza sanitaria che sta portando con sé, oltre che una crisi economica, un’emergenza esistenziale, forse anche spirituale, che non deve essere sottovalutata e alla quale sono esposte soprattutto le giovani generazioni.

    Cosa intende per emergenza esistenziale?
    Se c’è una caratteristica che contraddistingue in modo evidente questo nostro tempo, è il senso di insicurezza e precarietà che la pandemia porta nella vita di ciascuno, a livello personale e nella dimensione collettiva. Viviamo nell’incertezza, esposti a variabili indipendenti dalla nostra volontà e questo genera paura, ansia. Viviamo giorno per giorno, ma gli orizzonti spazio–temporali tendono a chiudersi su se stessi e perdiamo la capacità di pensare con pensieri lunghi, rivolti a progetti che non si esauriscano nell’immediato. Il virus che si propaga in questa pandemia lascia per molto tempo nel fisico una stanchezza anomala: occorre vigilare affinché questa non prosciughi anche le energie morali. Dobbiamo prevenire un secondo spillover della malattia, che dopo aver colpito l’umanità nel corpo non ne intacchi l’animo. Ad essere esposti a questo spillover sono soprattutto i giovani. Verso di loro, che saranno chiamati alla grande ricostruzione, portiamo una enorme responsabilità.
    Mi permetta di fare un riferimento alla Divina Commedia che sto rileggendo anche sollecitata dal 700° anniversario dalla morte di Dante. All’origine di quella formidabile avventura di vita e di conoscenza che ha consegnato all’intera umanità nella Commedia, troviamo un incontro decisivo: è l’arrivo inaspettato e sorprendente del maestro Virgilio a consentire a Dante di liberarsi dalla paura e dal disorientamento nel momento più oscuro della sua esistenza: è lui che lo rassicura e lo rimette in cammino. Meglio: lo accompagna nel cammino, non solo mostrandogli una strada, una direzione, una via percorribile, ma mettendosi in moto con lui. È in un incontro inatteso – come quello che celebriamo nel Natale – che si aprono nuovi orizzonti, è lì la sorgente della motivazione che abilita al cammino, qualunque sia la condizione data. La presenza di Virgilio rende la selva oscura occasione irripetibile per una esplorazione inimmaginabile: non risolve l’avversità esterna, ma rende sicuri, vince la paura, perché sa suggerire una via percorribile per quanto ardua. Se c’è qualcosa che può contrastare lo scoramento di questa epoca è la presenza di qualcuno più avanti nel cammino che si faccia nostro compagno e nelle cui orme possiamo posare il piede, procedendo così dietro a le poste de le care piante.

    https://www.avvenire.it/attualita/pa...mergenza-covid

    Le difficoltà economiche esistono, nessuno le nega Laura ma, hai letto? C'è bisogno comunque di farlo, quel passo. Di passare dalla paura alla Speranza. E la Speranza sono i Figli a darcela. E' il loro Futuro che ci spinge a lottare poi ogni giorno per rendere più vivibile questa Società. Fare Figli, aprirsi alla Vita, aiuta noi come singole Persone e aiuta di riflesso il Mondo e l'Umanità intera.
    Cono ti prego, dimmi che sei un fake?
    Perché veramente qui rasentiamo l'assurdo o la fantascienza.

    in una cultura segnata da un eccesso di individualismo alimentato dall’illusione della autodeterminazione e della libertà assoluta del singolo
    Appunto, un'illusione, sempre che sia così diffusa e patologica come questi articoli sempre vogliono sottolineare, dovuti a questa specie di megalomania. Sembra di stare in un romanzo distopico a leggere questa roba.
    Ora qualcuno potrà anche sentirsi davvero così, ma nella realtà nuda e cruda la gente è così? Mmmmhhhh...
    Che tanto anche questo individualismo e questa libertà assoluta non ci sono perchè ognuno di noi fa i conti con le leggi.
    Poi per dare di nuovo una giratina alla frittata, devi maciullarceli con la pandemia, i ggggiovani senza speranza ed i problemi di quest'anno.
    Per finire, la solita tiritera dei figli da sfornare, mettendoci qui del tuo visto che a questo giro l'articolo non ne parla.

    clapclap
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  4. #64
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    i casi sono due:
    o tu non mi leggi; oppure non capisci quello che scrivo a chiare lettere, tutto preso nella pugna delle sciocchezze;

    che ci sia una crisi di valori è ovvio, e io non l'ho mai negato;
    quello che sarebbe da dementi
    - se effettivamente i luminari che citi lo pensassero, come tu credi - è argomentare che tale crisi sia un fatto eccezionale, quando è la condizione normale di ogni società, per definizione, ad ogni generazione;
    non lo dico certo io, ma la storia e tutte le scienze sociali: tu vivi in base a valori diversi da quelli dei tuoi genitori e nonni, e i tuoi figli inevitabilmente contempleranno valori diversi dai tuoi; la società funziona così, ti piaccia o meno;

    la cosa sciocca di questo tuo modo di contrapporti alle considerazioni storico-sociali che ti pongo - e che non invento certo io; sono cose ovvie per chiunque voglia ragionare, a prescindere dal grado di istruzione - è che manchi completamente il punto:

    qui non è in discussione la crisi, che c'è ed è inevitabile; la società cambia, sempre, e in modi che non sono quelli a cui siamo abituati, il che ci provoca inevitabilmente disagio, visto che invecchiando siamo sempre meno adatti a capire come va il mondo;

    il punto è solo se decidiamo di vedere il bicchiere mezzo vuoto, come fai tu, e annegare nello sconforto della diffidenza e del sospetto, in cambio della gratificazione pissera di sentirsi predicatori di virtù, al prezzo di scavare un fossato di incomprensione con le generazioni dei figli o delle persone più o meno giovani, come quelle che incontri qui;
    oppure esercitare il buon senso e la ragione - per un credente, un dono di Dio - e vedere il bicchiere mezzo pieno, capire che se i tuoi figli e figlie sceglieranno altre strade, diverse dalla tua, ma consone alla sensibilità diffusa e ai valori del loro tempo, lo faranno in buona fede e non perché contaminati da un'eccezionale e mortale condizione peccaminosa e degradata;

    difficile immaginare qualcosa di più triste di un vecchio che manifesta con la sua disperazione apocalittica il senso di una vita non spesa - canterebbe Battisti - dell'uggiosità di quel percorso breve che è la vita;

    guarda che di vecchi sorridenti e fiduciosi, amatissimi e seguiti dai giovani, ce n'è a bizzeffe; potrei citarti Tiziano Terzani, ma anche Cesare Musatti; ma, se non li conosci e non ti va di frequentarli tramite i loro libri, potrei citarti il popolarissimo Piero Angela; ti pare che esprima un sentimento apocalittico ? eppure non è certo un idiota, per tutto va bene, sempre e comunque;
    e guarda quanto entusiasmo per la vita e ottimismo ha trasmesso a suo figlio Alberto, capace a sua volta di comunicare quell'orizzonte con la sua divulgazione;

    se cerchi il male nelle cose, quello vedi e trovi; ma puoi anche vedere altro; dipende da te.
    "Perché dobbiamo fare più figli". Le impensabili conseguenze del crollo delle nascite (Italiano) Copertina flessibile – 5 maggio 2009
    di Piero Angela (Autore), Lorenzo Pinna (Autore), B. Bozzetto (Illustratore)

    Il punto chiave della questione secondo gli autori è quello del crollo delle nascite, che rischia di mettere in seria crisi il nostro paese e più in generale l'Occidente. Soprattutto se messo in relazione con un costante (per quanto benvenuto) innalzamento dell'età media dei decessi e un conseguente invecchiamento della popolazione. Il rapporto fra popolazione attiva e popolazione passiva diventa così una delle questioni determinanti per lo sviluppo del nostro paese.

    https://www.amazon.it/Perch%C3%A9-do.../dp/8804589205
    amate i vostri nemici

  5. #65
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da gillian Visualizza Messaggio
    E va beh! conogelato.....il mio post era assolutamente di tipo provocatorio!...non sono un nazista.
    ma solo un :Old....l'emogji non funziona...diciamo anziano rompiscatole!
    Temevo una raffica di insulti...ma qui siete tutti educati!


    L'appartenere ad un'agghiacciante sub-cultura dello scarto...era il minimo sindacale che mi potessi aspettare!
    Ok, registrato: La Vita è bella, Gillian. La Vita è preziosa. La Vita è un Bene indisponibile, che abbiamo ricevuto in Dono. Lo è alla nascita, lo è a vent'anni, a cinquanta e a novanta. Il dramma grosso che ci sovrasta, è che lo abbiamo dimenticato. Abbiamo rimosso la questione rimpicciolendo l'esistenza umana a un "mi conviene o non mi conviene"..."quanto mi costa un Figlio" "perchè è economico staccare le spine" e via discorrendo. Roba veramente tristissima, amico mio.
    Ultima modifica di conogelato; 08-01-2021 alle 01:26
    amate i vostri nemici

  6. #66
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Cono ti prego, dimmi che sei un fake?
    Perché veramente qui rasentiamo l'assurdo o la fantascienza.



    Appunto, un'illusione, sempre che sia così diffusa e patologica come questi articoli sempre vogliono sottolineare, dovuti a questa specie di megalomania. Sembra di stare in un romanzo distopico a leggere questa roba.
    Ora qualcuno potrà anche sentirsi davvero così, ma nella realtà nuda e cruda la gente è così? Mmmmhhhh...
    Che tanto anche questo individualismo e questa libertà assoluta non ci sono perchè ognuno di noi fa i conti con le leggi.
    Poi per dare di nuovo una giratina alla frittata, devi maciullarceli con la pandemia, i ggggiovani senza speranza ed i problemi di quest'anno.
    Per finire, la solita tiritera dei figli da sfornare, mettendoci qui del tuo visto che a questo giro l'articolo non ne parla.

    clapclap
    Delle due l'una: La gente NON E' davvero così. Le Persone stanno bene, sono felici, hanno speranze, futuro, orizzonti infiniti davanti. Sono gioviali nei rapporti con gli Altri. Non esiste il conflitto di genere (magari solo qualcosina...) e non si fanno più Figli semplicemente perchè si è più liberi di decidere o non ci sono i quattrini.
    In questo caso, le analisi di tutti questi sociologi, scrittori, letterati, filosofi, economisti, psicologi, presidenti della Repubblica, presidenti della Corte Costituzionale, Pontefici e Istituti di ricerca e di rilevazione statistica, sono nient'altro che fuffa, pippe mentali come le chiami te, roba inventata di sana pianta.

    Oppure la gente E', davvero così: Infelice, sola, impaurita, isolata, individualista, egoista, senza Speranze, senza idea di Futuro o di qualcosa che vada oltre il semplice fruire dell'immanente...dei beni di consumo...perfino dei rapporti sentimentali, sempre più precari e di breve durata. Sperimentano, le Persone, soprattutto l'incomunicabilità. Soprattutto fra i Generi. C'è conflittualità a tutti i livelli, aggressività, denigrazione dell'Altro che è diverso da te, che non la pensa come te. E non si fanno più Figli perchè le Persone sono morte dentro, Laura. Non hanno la Vita dentro. Si illudono di possederla e di dirigerla, ma in Realtà sfugge loro di mano: Continuamente. Inevitabilmente!
    In questo caso, tutti i soggetti e tutti gli Istituti postàti e citàti in queste pagine, hanno ragione da vendere. La loro lettura del flaskback oggetto del topic, risulta corretta: La Società va riedificata (non fatta tornare indietro) su Altre Basi, su Altri Valori, su Altre Fondamenta.
    Per ridare Vita alle Persone, non è sufficiente dare loro più soldi, più strutture, più ammortizzatori o facilitazioni sociali o più leggi ad hoc. Quello semmai è il contorno. Le Persone hanno bisogno di qualcuno che dica loro di essere preziose, amate da Dio. Singolarmente! Che Dio esiste. Che quaggiù siamo solo di passaggio e che il nostro destino è l'Eternità!!! Solo così, solo seminando Vita dentro le Persone, potrà un giorno fruttificare una Società più bella, più giusta, più a misura d'Uomo. Siamo chiamati al Cielo, in ultima analisi. Non a guardare in basso, sempre ripiegati su noi stessi.

    Ciao, a martedì.
    Ultima modifica di conogelato; 08-01-2021 alle 01:59
    amate i vostri nemici

  7. #67
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    "Perché dobbiamo fare più figli". Le impensabili conseguenze del crollo delle nascite (Italiano) Copertina flessibile – 5 maggio 2009
    di Piero Angela (Autore), Lorenzo Pinna (Autore), B. Bozzetto (Illustratore)

    Il punto chiave della questione secondo gli autori è quello del crollo delle nascite, che rischia di mettere in seria crisi il nostro paese e più in generale l'Occidente. Soprattutto se messo in relazione con un costante (per quanto benvenuto) innalzamento dell'età media dei decessi e un conseguente invecchiamento della popolazione. Il rapporto fra popolazione attiva e popolazione passiva diventa così una delle questioni determinanti per lo sviluppo del nostro paese.
    esatto, ed è quello che sostengo anche io, perché è ovvio; un paese di vecchi perde capacità creative e innovative, difficilmente produce e non è autosufficiente; deve per forza importare manodopera immigrata;

    ma tu, mentre sottolinei la parola "determinante", manchi di farlo su quella successiva, che è la motivazione del discorso di Angela - e della mia - e cioè lo sviluppo, che è il benessere materiale, la ricchezza, non l'adesione a questa o quella morale della famiglia; si tratta semplicemente di una disponibilità funzionale, non certo di una critica morale alle scelte delle persone, o di una considerazione valoriale; tantomeno di una perorazione della famiglia tradizionale;

    i figli li puoi fare in prime, seconde, o terze nozze, esattamente come Berlusconi e tantissimi altri, o illegittimi, come Maradona; è dimostrato che i figli in Occidente li fanno gli agiati e le donne che lavorano in posizioni di rango - la von der Leyen ne ha 7;

    ma nessuno, né Bauman, né Angela, Recalcati o Mattarella - forse un po', solo un po', il papa, ma lui fa il mestiere suo - pensa di presentarsi col ditino alzato dall'utentessa X o Y e dire loro che è immorale non fare figli se per loro motivi hanno deciso altrimenti, o di non farli con un nuovo compagno, in osservanza di un modello tradizionale di famiglia cui aderisci tu;

    non lo fanno perché non ci credono, ma anche se ci credessero, da persone colte e istruite, riterrebbero idiota pensare di cambiare gli assetti sociali e la sensibilità generale sulla famiglia e i sentimenti; tantomeno sui ruoli di genere e le libertà di autodeterminazione.
    c'� del lardo in Garfagnana

  8. #68
    Opinionista L'avatar di gillian
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    Cool

    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Ok, registrato: La Vita è bella, Gillian. La Vita è preziosa. La Vita è un Bene indisponibile, che abbiamo ricevuto in Dono. Lo è alla nascita, lo è a vent'anni, a cinquanta e a novanta. Il dramma grosso che ci sovrasta, è che lo abbiamo dimenticato. Abbiamo rimosso la questione rimpicciolendo l'esistenza umana a un "mi conviene o non mi conviene"..."quanto mi costa un Figlio" "perchè è economico staccare le spine" e via discorrendo. Roba veramente tristissima, amico mio.
    Sono d'accordo conogelato...La Vita è Bella...mi ricorda vagamente il film di Benigni!
    Comunque..., nel mio post c'è un pizzico di verità... a prescindere dalla brutalità con cui mi sono espresso.... non sono il solo a sollevare questa questione, come è stata sollevata da alcuni nel confronto del piano vaccini di Arcuri, secondo la quale noi parliamo tanto di futuro e dell'avvenire dei nostri figli, ma in questo momento iniziale di vaccinazione ci preoccupiamo dei vecchi malati e non dei giovani ...che poi sono quelli che portano la malattia ai nonni...loro che sono quasi immuni ma sono il veicolo principale del morbo, che giustamente ballano nelle discoteche e si contaminano...
    Ma che generazione stiamo preparando per l'avvenire se è un anno che sono relegati a casa con le mascherine e si preparano davanti ad uno schermo.

    Indagini recenti mostrano come il livello di preparazione, in quest'ultimo anno sia vistosamente calato...e non poteva essere altrimenti....allora come diceva qualcuna ad Arcuri.... perchè oltre agli anziani non vacciniamo anche i giovani?
    Arcuri è stato perentorio e rispose presso a poco così: "cara signora! i vaccini nella fase attuale sono molto pochi...e abbiamo dovuto dare delle priorità...primi i medici ospedalieri, sanitari ospiti delle RSA...poi i vecchi a scalare d'età e situazione sanitaria pregressa."
    Ecco in fase iniziale mi sta bene ...ma in una seconda fase quando i vaccini saranno un numero più consistente perchè non vaccinare contemporaneamente anche i giovani...a quelli che da un anno non vedono più la scuola ...oppure a salire d'età dai piu giovani ...magari escludendo temporaneamente quelli in età infantile dove l'incidenza del morbo è minima???
    Ultima modifica di gillian; 08-01-2021 alle 08:27
    sono modesto e me ne vanto!
    Gil

  9. #69
    Opinionista L'avatar di gillian
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    Citazione Originariamente Scritto da gillian Visualizza Messaggio
    Molto interessante exeUgene il tuo punto di vista: mi siano concesse alcune osservazioni in proposito.
    Quando vengono snocciolati dati sia numeri che in percentuale di una nazione relativamente a certe prestazioni in contrapposizione a quelli di un’altra o più nazioni si fa necessariamente un paragone tra dati ed il concetto di “migliore” o “peggiore” … anche se non dichiarato diventa automatico.
    Più interessante è però e (per me) non completamente chiaro è la tua considerazione:
    Il diverso sviluppo delle varie nazioni nello stesso settore è condiviso per motivi storici, per interessi di scambio reciproci nella stessa area, per motivi politico-culturali e geopolitici … o per qualche altro motivo?
    Mi piacerebbe avere un tuo chiarimento!
    L’efficienza di questo sviluppo differenziato aumenterebbe quando ci si allontana dalla nostra storia e cultura “latina” e questo è quanto meno geniale, bada bene exeUgene, lungi da me ogni interpretazione ironica … ma degna di una ulteriore analisi o chiarimento … sembra come se l’appartenere ad una tradizione culturale latina abbia costituito un freno allo sviluppo e si configuri come un parametro che pone sviluppo e rendita in una relazione inversamente proporzionale al crescere del suo allontanamento da questa cultura storica.
    Anche qui la tua interpretazione parametrica e relazionale fra le due grandezze mi lascia sorpreso e contemporaneamente curioso perché sembra in qualche modo essere aderente alla realtà.
    Qui, ovviamente cerchiamo più che un colpevole … le motivazioni storiche , culturali e geografiche che possono in qualche maniera incidere o spiegare come la “forbice” che attualmente constatiamo di natura prettamente economica si sia configurata così come la constatiamo.
    Non a caso i paesi di matrice greco-latina anche oltre oceano sembrano certamente più arretrati in quasi tutti i settori rispetto a quelli di estrazione anglo-sassone.
    I paesi di cultura latina sembrano eccellere di più (qui mi riferisco soprattutto all’Italia) nell’inventiva, nel gusto, nella creatività e nell’estetica .. e particolarmente carenti in quella organizzativa.
    Rispondo a me stesso...sich!
    Ho letto ieri, su un giornale online, la notizia secondo cui noi siamo i primi in Europa come numero di vaccinati....cosa poi confermata in conferenza stampa dallo stesso Arcuri ... allora non è sempre vero che noi siamo sempre gli utimi ... che siamo sempre in ritardo...sopratutto in questo contesto del piano dei vaccini dove capacità logistico/organizzative sono preponderanti.
    Allora diciamolo, anzi gridiamolo!... quando stiamo facendo bene e non solo quando siamo la cenerentola dell'Europa...è l'ora di finirla di denigrarci sempre, di piangerci addosso... di mettere sempre e comunque il dito sulla piaga delle nostre manchevolezze...di confrontarci sempre con gli altri per cui noi siamo sempre il peggio ... di come si comportano la Germania, la Francia.... il Lussemburgo ...e tutto il resto dell'Europa.
    E di questo.... alcuni.... fanno il loro cavallo di battaglia...
    Un solo caso fra tanti, in Formula 1 per decenni i nostri motori Ferrari sono stati i primi al mondo ...ed ancora adesso che la Mercedes ci sovrasta siamo ancora i loro unici competitors...parliamo di tecnolgia..di un campo dove l'Italia investe poco e niente in confronto alla Germania (guarda caso..) al Giappone agli Stati Uniti...parliamo di una paese con solo 60milioni di anime contro i 6miliardi del resto del mondo.

    Confrontiamoci con gli USA...per tradizione patria della democrazia...che ha dovuto recintare il campidoglio, tempio della democrazia, per gli ultimi esecrabili fatti sconvolgenti successi ieri l'altro...confrontiamoci con i paesi dove la democrazia è un termine che è stato eliminato anche dai vocabolari, con l'Egitto di Al Sisi dove ti torturano democraticamente.
    Chi è senza difetti scagli la prima pietra.... diceva un Signore che era veramente " Il Signore".
    Ritornando alla notizia per cui l'Italia era prima nel numero di vaccini ma seconda in percentuale alla popolazione ... non riesco a capire come sia possibile.... visto che la Germania ha 80 milioni di abitanti e l'Italia solo 60 e noi abbiamo fatto più vaccini di loro...qualcuno in quel giornale non sapeva fare bene i suoi conti!

    Non vorrei sfruculiare....ma è più forte di me: "chiedere è lecito ...rispondere è cortesia"

    Gil
    Ultima modifica di gillian; 08-01-2021 alle 09:48
    sono modesto e me ne vanto!
    Gil

  10. #70
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da gillian Visualizza Messaggio
    Molto interessante exeUgene il tuo punto di vista: mi siano concesse alcune osservazioni in proposito.
    Quando vengono snocciolati dati sia numeri che in percentuale di una nazione relativamente a certe prestazioni in contrapposizione a quelli di un’altra o più nazioni si fa necessariamente un paragone tra dati ed il concetto di “migliore” o “peggiore” … anche se non dichiarato diventa automatico.
    si tratta semplicemente di una stima di opportunità/ricchezza, quantitativa, che si inquadra in un contesto di autodeterminazione individuale - il vero valore - dove il contenuto è indeterminato: ossia, la possibilità di accedere a mezzi di auto-realizzazione per una quantità di individui, l'istruzione, la sanità, la casa, ecc...
    Più interessante è però e (per me) non completamente chiaro è la tua considerazione:
    Il diverso sviluppo delle varie nazioni nello stesso settore è condiviso per motivi storici, per interessi di scambio reciproci nella stessa area, per motivi politico-culturali e geopolitici … o per qualche altro motivo?
    Mi piacerebbe avere un tuo chiarimento!
    L’efficienza di questo sviluppo differenziato aumenterebbe quando ci si allontana dalla nostra storia e cultura “latina” e questo è quanto meno geniale, bada bene exeUgene, lungi da me ogni interpretazione ironica … ma degna di una ulteriore analisi o chiarimento … sembra come se l’appartenere ad una tradizione culturale latina abbia costituito un freno allo sviluppo
    se consulti la storia e le scienze sociali è una cosa piuttosto semplice e ovvia:

    da millenni, le società prevalentemente rurali, tra cui quelle latine e/o fortemente continentali, per via dell'organizzazione dello stato rurale e fisiocratico - la potenza demografica e militare - premiano la gerarchia e l'obbedienza, e così - nei secoli - hanno creato una cultura politica e sociale congruente, dove l'iniziativa individuale passa in secondo piano rispetto all'organizzazione gerarchica;

    più una società dipende(va) dall'agricoltura, più il modello sociale, d'autorità, e famigliare, di relazione, si incentrava su una piramide "rigida";
    puoi osservare questo modello in Europa meridionale, orientale, Vicino Oriente, oggi nei paesi della rendita petrolifera, America Latina del latifondo, ecc...

    al contrario, le società che si affacciano sui mari e che nei secoli si sono strutturate sul commercio, la pesca, anche sulla pirateria e la conquista coloniale - gli spagnoli hanno continuato a concepirla come rendita, la loro rovina - hanno sviluppato prestissimo modelli e mitologie che premiavano l'iniziativa personale, persino femminile; la libertà sessuale e la famiglia scandinava non nascono certo da una moda piovuta dal cielo negli anni 60;

    e non è certo un caso che la Riforma di Lutero, col suo apostolato universale e la responsabilizzazione ossessiva dell'individuo e dei suoi meriti e demeriti, abbia attecchito in quelle società, così come la variante calvinista, che sostanzialmente ispira l'ideologia "costiera" delle tre componenti fondamentali dell'americanismo:
    costituzionalismo francese, pragmatismo individualista britannico e spirito d'iniziativa olandese

    solo una riflessione introduttiva, su cui si può ragionare, se interessa
    c'� del lardo in Garfagnana

  11. #71
    Opinionista L'avatar di gillian
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    exeUgene!
    La tua lucida analisi che media tra le due correnti di pensiero Fisiocratico e Mercantilistico, nell'ambito delle scienze sociali, individua, in un contesto geopolitico e sociale, le caratteristiche dello sviluppo storico/economico dei paesi di origini latine in contrapposizione ai paesi anglosassoni.👍

    Ritornando al Topic .....dal dopoguerra ad oggi, dal vecchio modello originale di sviluppo geografico e sociale italiano esiste ( a mio avviso).... un lento ma progressivo passaggio di concentrazione territoriale della produzione, del reddito e della popolazione, ad uno che prevede e persegue una maggiore diffusione locale dello sviluppo in aree a rilevanza intermedia. Ciò comunque non ha portato a ridurre gli squilibri Nord-Sud né ad una diminuzione delle fasce di povertà media; dalla diversificazione dell'economia nelle regioni intermedie e dal rallentamento di quelle avanzate non si intravede tuttavia un superamento della dicotomia ricchezza e povertà e si evidenzia invece la nascita di nuovi soggetti sociali ed economici marginali.
    Si va approfondendo così il solco fra un Paese ricco e settori sempre più vasti di popolazione esclusa, precarizzata , vicina alla soglia di povertà; masse sociali spesso rese da tali processi di sviluppo talmente emarginate e povere da essere considerate fra i “nuovi miserabili” nella società dell’opulenza.😡

    Tutti i periodi dello sviluppo economico del nostro Paese hanno creato una crescente differenziazione territoriale e sociale, poiché accentuano i flussi migratori ed i processi di urbanizzazione, i processi di espulsione dalle garanzie del reddito, con conseguenti fenomeni socio-economici che trasformano e modificano i rapporti centro-periferia dal punto di vista geografico, e garantiti-non garantiti da quello economico, accrescendo la schiera delle nuove marginalità, delle esclusioni, delle nuove povertà.
    Occorre all'Italia un nuovo modello, e da un'analisi approfondita degli errori insiti nel modello stesso... arrivare ad una sintesi che possa creare i presupposti di una rinascita.😥
    "List but not last"....occorre la pecunia (rècovery found) per il nuovo piano degli investimenti....ma sapremo cogliere l'occasione che la pandemia stessa ci offre, grazie alla disponibilità non indifferente dell'UE (260 miliardi)?!😅

    Gil
    Ultima modifica di gillian; 09-01-2021 alle 16:16

  12. #72
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato;1746218[U
    ]Piero Angela [/U](Autore)
    su piero angela mi permetterei di invitarlo ad una maggiore "comprensione" della situazione generale delle nascite. il fatto che lui abbia il "figlio più bello della comunità scientifica", non dovrebbe legittimarlo a incitare a fare figli, anche chi vorrebbe un figlio come il suo. semplicemente perché potrebbe "non venire bene", e magari essere poco portato a manifestare il c.d. "affetto filiale". con relativo curriculum ambrosiano (nel senso di ambrogio fogar).

  13. #73
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    Cool Impatto della pandemia sul sistema Italia

    Citazione Originariamente Scritto da gillian Visualizza Messaggio
    exeUgene!
    La tua lucida analisi che media tra le due correnti di pensiero Fisiocratico e Mercantilistico, nell'ambito delle scienze sociali, individua, in un contesto geopolitico e sociale, le caratteristiche dello sviluppo storico/economico dei paesi di origini latine in contrapposizione ai paesi anglosassoni.������

    Ritornando al Topic .....dal dopoguerra ad oggi, dal vecchio modello originale di sviluppo geografico e sociale italiano esiste ( a mio avviso).... un lento ma progressivo passaggio di concentrazione territoriale della produzione, del reddito e della popolazione, ad uno che prevede e persegue una maggiore diffusione locale dello sviluppo in aree a rilevanza intermedia. Ciò comunque non ha portato a ridurre gli squilibri Nord-Sud né ad una diminuzione delle fasce di povertà media; dalla diversificazione dell'economia nelle regioni intermedie e dal rallentamento di quelle avanzate non si intravede tuttavia un superamento della dicotomia ricchezza e povertà e si evidenzia invece la nascita di nuovi soggetti sociali ed economici marginali.
    Si va approfondendo così il solco fra un Paese ricco e settori sempre più vasti di popolazione esclusa, precarizzata , vicina alla soglia di povertà; masse sociali spesso rese da tali processi di sviluppo talmente emarginate e povere da essere considerate fra i “nuovi miserabili” nella società dell’opulenza.������

    Tutti i periodi dello sviluppo economico del nostro Paese hanno creato una crescente differenziazione territoriale e sociale, poiché accentuano i flussi migratori ed i processi di urbanizzazione, i processi di espulsione dalle garanzie del reddito, con conseguenti fenomeni socio-economici che trasformano e modificano i rapporti centro-periferia dal punto di vista geografico, e garantiti-non garantiti da quello economico, accrescendo la schiera delle nuove marginalità, delle esclusioni, delle nuove povertà.
    Occorre all'Italia un nuovo modello, e da un'analisi approfondita degli errori insiti nel modello stesso... arrivare ad una sintesi che possa creare i presupposti di una rinascita.������
    "List but not last"....occorre la pecunia (rècovery found) per il nuovo piano degli investimenti....ma sapremo cogliere l'occasione che la pandemia stessa ci offre, grazie alla disponibilità non indifferente dell'UE (260 miliardi)?!������

    Gil
    Completo il mio discorso precedente...impostandolo da una angolo visuale diverso... e considerando l'impatto che la pandemia sta avendo, secondo le recenti analisi, nel nostro paese.
    Tralasciando per un attimo i modelli di sviluppo che sono stati applicati in Italia dal dopoguerra, frutto anche di un retaggio socio/culturale assai diversificato, di cui poco si è tenuto conto e che non sono riusciti ad eliminare quelle diseguaglianze già preesistenti in tutti i suoi aspetti ma anzi accentuandole per motivi già noti… diventa di primaria importanza ora l’individuazione di come il covid-19 impatterà sul nostro tessuto economico, sociale e culturale e dalla cui analisi, diventa fondamentale, in prospettiva futura, programmare e collocare i prossimi investimenti con le disponibilità del Recovery found.
    La valutazione a breve termine degli effetti della pandemia, considerando le attuali restrizioni alla mobilità delle persone e allo svolgimento delle normali attività economiche, andranno ad impattare pesantemente e negativamente sulla povertà, sull’educazione, sulla condizione economica ed occupazionale, sull’innovazione e sulla disuguaglianza sociale….mentre per che riguarda il sistema energetico, la lotta al cambiamento climatico, la qualità della “governace”, pace, giustizia ed istituzioni ci si potrebbe forse aspettare un impatto moderatamente positivo o quantomeno non negativo.
    Per quel che riguarda gli aspetti delle strutture igienico-sanitarie, condizioni delle città, dei vari ecosistemi (come quello marino), sulla cooperazione internazionale ed altri aspetti l’impatto potrebbe essere nullo o non valutabile.
    L’obbiettivo del governo si preannuncia quanto mai oneroso e riguarda tutti questi aspetti individuati; in sintesi: diminuire la povertà, raggiungere la sicurezza alimentare e promuovere un’agricoltura sostenibile, assicurare il benessere per tutti, un’istruzione equa e di qualità, assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni, incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per tutti, promuovere l’innovazione e una industrializzazione equa e sostenibile, adottare misure urgenti per combattere il cambiamento climatico e le sue conseguenze e qui mi fermo…una chimera? …. sarebbero tanti gli obbiettivi da raggiungere che riempirei la pagina… a me basterebbero che solo queste aspettative, appena elencate, fossero perseguite e raggiungessero un discreto livello di performance, sarebbe già un successo!....
    Ultima modifica di gillian; 11-01-2021 alle 10:27
    sono modesto e me ne vanto!
    Gil

  14. #74
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da gillian Visualizza Messaggio
    sarebbero tanti gli obbiettivi da raggiungere che riempirei la pagina… a me basterebbero che solo queste aspettative, appena elencate, fossero perseguite e raggiungessero un discreto livello di performance, sarebbe già un successo!....
    per riscuotere un possibile successo, il primo passo sarebbe individuare chi dovrebbe fare cosa, in nome e per conto di chi, perché e come, cioè con quali mezzi, peso politico e sostegno.
    c'� del lardo in Garfagnana

  15. #75
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    Se non sbaglio...per quanto squinternato ed in equilibrio instabile...abbiamo un governo...i mezzi sono 260 miliardi di euro..se ti sembrano pochi ... aggiungi anche i 50 miliardi del MES tanto caldeggiato dai pentastellati!
    Come al solito...continui con il tuo atteggiamento nichilista...che ha ben poco a vedere colla realtà e risulta per niente costruttivo!
    Il peso è quello...ed i numeri non mentono... di una Italia che non è la reppublica delle banane ed ha un PIL in UE secondo solo a Germania e Francia.
    I mezzi ci sono, le competenze anche....quello che manca è l'armonia, la collaborazione collegiale e l'unicità di intenti!🙄
    Ultima modifica di gillian; 11-01-2021 alle 12:17

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