Originariamente Scritto da
conogelato
La Presidente emerita della Corte Costituzionale, secondo te, almeno lei può esserlo credibile? O anche lei dice "pippe"? Roba che non esiste?
Cartabia: «I giovani sono la priorità. C'è un'emergenza esistenziale»
La pandemia ha riportato alla luce che la realtà non è, come avevamo creduto, «totalmente sotto il nostro controllo». La presidente emerita della Consulta Marta Cartabia ha rivestito questo incarico, di custode dei valori costituzionali, in una fase straordinaria che ne ha comportato una loro compressione. Uscire da questa emergenza significherà tornare a guardare ai giovani come a una urgente «priorità», per non far mancare loro quei «maestri» che sono fondamentali nella formazione umana, prima ancora che professionale.
"Alla vigilia della pandemia eravamo immersi
in una cultura segnata da un eccesso di individualismo alimentato dall’illusione della autodeterminazione e della libertà assoluta del singolo. I grandi sviluppi della società tecnologica, inoltre, hanno coltivato negli anni più recenti un altrettanto illusorio senso di onnipotenza. L’emergenza sanitaria ci ha costretti a un brusco risveglio. Dietro l’apparenza di invincibilità, la pandemia ha riportato in primo piano l’esistenza della realtà che – nonostante la potenza, i progressi e gli indiscutibili benefici della scienza e della tecnologia – non è mai totalmente sotto il nostro controllo. Il grande valore della libertà della persona – che è a fondamento della nostra convivenza civile e sempre deve essere preservato – deve fare i conti con una realtà che non è totalmente a nostra disposizione e, soprattutto, deve fare i conti con l’esistenza dell’altro, degli altri.
C’è un noi, oltre che un io. Per questo, nella vita sociale le libertà non sono mai assolute.
Quali priorità vede come più urgenti?
Penso soprattutto alle giovani generazioni, che mi pare siano colpite più di altri da alcuni effetti collaterali dell’emergenza, anche se stanno superando con minore difficoltà i problemi strettamente sanitari. Occorre guardare in faccia con lealtà e coraggio la situazione di fatto:
c’è un’emergenza sanitaria che sta portando con sé, oltre che una crisi economica, un’emergenza esistenziale, forse anche spirituale, che non deve essere sottovalutata e alla quale sono esposte soprattutto le giovani generazioni.
Cosa intende per emergenza esistenziale?
Se c’è una caratteristica che contraddistingue in modo evidente questo nostro tempo, è il senso di insicurezza e precarietà che la pandemia porta nella vita di ciascuno, a livello personale e nella dimensione collettiva. Viviamo nell’incertezza, esposti a variabili indipendenti dalla nostra volontà e questo genera paura, ansia. Viviamo giorno per giorno, ma gli orizzonti spazio–temporali tendono a chiudersi su se stessi
e perdiamo la capacità di pensare con pensieri lunghi, rivolti a progetti che non si esauriscano nell’immediato. Il virus che si propaga in questa pandemia lascia per molto tempo nel fisico una stanchezza anomala: occorre vigilare affinché questa non prosciughi anche le energie morali. Dobbiamo prevenire un secondo spillover della malattia, che dopo aver colpito l’umanità nel corpo
non ne intacchi l’animo. Ad essere esposti a questo spillover sono soprattutto i giovani. Verso di loro, che saranno chiamati alla grande ricostruzione, portiamo una enorme responsabilità.
Mi permetta di fare un riferimento alla Divina Commedia che sto rileggendo anche sollecitata dal 700° anniversario dalla morte di Dante. All’origine di quella formidabile avventura di vita e di conoscenza che ha consegnato all’intera umanità nella Commedia, troviamo un incontro decisivo: è l’arrivo inaspettato e sorprendente del maestro Virgilio a consentire a Dante di
liberarsi dalla paura e dal disorientamento nel momento più oscuro della sua esistenza: è lui che lo rassicura e lo rimette in cammino. Meglio: lo accompagna nel cammino, non solo mostrandogli una strada, una direzione, una via percorribile, ma mettendosi in moto con lui. È in un incontro inatteso – come quello che celebriamo nel Natale – che si aprono nuovi orizzonti, è lì la sorgente della motivazione che abilita al cammino, qualunque sia la condizione data. La presenza di Virgilio rende la selva oscura occasione irripetibile per una esplorazione inimmaginabile: non risolve l’avversità esterna, ma rende sicuri, vince la paura, perché
sa suggerire una via percorribile per quanto ardua. Se c’è qualcosa che può contrastare lo scoramento di questa epoca è la presenza di qualcuno più avanti nel cammino che si faccia nostro compagno e nelle cui orme possiamo posare il piede, procedendo così dietro a le poste de le care piante.
https://www.avvenire.it/attualita/pa...mergenza-covid
Le difficoltà economiche esistono, nessuno le nega Laura ma, hai letto? C'è bisogno comunque di farlo, quel passo. Di passare dalla paura alla Speranza. E la Speranza sono i Figli a darcela. E' il loro Futuro che ci spinge a lottare poi ogni giorno per rendere più vivibile questa Società. Fare Figli, aprirsi alla Vita, aiuta noi come singole Persone e aiuta di riflesso il Mondo e l'Umanità intera.