Originariamente Scritto da
axeUgene
secondo me, solo le nevrosi compatibili :asd;
in realtà, non scherzo affatto; non intendo nevrosi come patologia, ma come problematica tendenziale;
la coppia che funziona è quella in cui gli aspetti "negativi", che potrebbero normalmente essere penalizzanti, grazie alla fortunata disposizione del partner - in termini di compatibilità nevrotica - possono essere riciclati come punti di forza e/o affrontati con serenità; questo libera una quantità enorme di energia creativa, prima sottratta dallo sforzo richiesto per contenere e/o rimuovere quelle pulsioni; un po' di esempi:
una persona può sentirsi egoista o egocentrica, meschina, tirchia, stupida o poco capace, limitata, o invidiosa; avere complessi, freni, inibizioni, ecc...
ma poi trovare una combinazione chimica favorevole all'intimità con qualcuno che, per sua storia personale, non ha particolari problemi con questo o quel difetto; magari il partner tirchio gli torna comodo per un riscontro sulle proprie abitudini, o lo trova buffo;
alla fine, il partner dovrebbe essere un complice o un Lucignolo, nella sovversione delle proprie nevrosi, e quindi liberare energia, essere sponda di una trasformazione;
'sta cosa l'ho notata nel modo in cui finiscono le relazioni:
quando si è stati insieme per la conservazione di un equilibrio già precedentemente conseguito o pensato, uno status, dei progetti di famiglia, ecc... prevale il rancore, il sentirsi traditi per un "investimento" non remunerato;
chi, invece, ha vissuto il momento sovversivo, del cambiamento di sé, della propria mentalità o approccio ai propri limiti, conserva sempre un sentimento di dolcezza e gratitudine che - passati i primi tempi dalla fine - diventa prevalente, perché l'altro in qualche modo è rimasto, in quel cambiamento.