cono, se posso. io penso che la politica sia qualcosa che serve per "caratterizzare" una persona, chiunque essa sia. se hai un certo carattere sei portato a "vedere" la realtà in maniera magari anche speculare a chi ha un carattere "differente". come dire "l'arte e la parte". ora lungi da me fare gli "schemi" come direbbe il mago "herrera", per chi non lo ricordi "grandissimo" allenatore dell'inter. però gli schemi a volte servono per vederci chiaro, perché se ti mancano anche le categorie di giudizio, allora ci possono essere dei problemi. quello che mi preme dire ad esempio su fromm è che, se tanto mi dà tanto il suo libro più famoso, cioè "essere o avere", può essere a mio parere collocato in ambito "socialista/utopista", cioè dire che il mondo può diventare un posto migliore se si prende coscienza di ciò che si è, anziché di ciò che si ha, e si riesce a vivere in pace con sé stessi e con gli altri proprio in virtù di questa "consapevolezza". e allora magari puoi fare anche il "comunismo", se vuoi, però sempre senza rotture "sanguinolente" tipo comune di parigi o ottobre russo.
carissimo. quello che tu mi sottoponi, con altre parole, è sempre il detto "vox populi, vox dei", sul quale detto mi permetterei di ragionare un attimo e di dire che se fosse vero il detto in parola, allora vorrebbe dire che esso può legittimare anche il comportamento di coloro i quali decisero la "morte" del "condannato" per eccellenza, e mi riferisco sempre al buon jeshua bar joseph. cioè a dire che il "popolo di dio" cioè gli ebrei, ne decretarono di fatto la condanna e che il "popolo di roma" gli preferì barabba. questa mi pare essere la storia. ed è anche per questo che ho imparato a diffidare del "popolo". quindi i milioni di libri venduti non mi sembrano un dato sufficiente per concludere che quello che gli autori che citi dicono, sia vero. come da parte di chi vive al sud e magari anche vicino napoli non è condivisibile la quantità di sterco che uno come l'autore di "gomorra" getta su quella gente, la quale da parte sua mi pare "civile", "tollerante" e soprattutto "consapevole" del fatto che siamo tutti "sotto il cielo", come diebbe qualcuno. poi vedi un po' tu.
si. questo mi pare voglia dire che col "sedere degli altri" sono tutti "liberali", tolleranti, influenti ecc. ma arrivati a un certo punto sti figli se li vuoi li fai, se no no. però mi pare di capire che le condizioni della società siano tali che non fare "figli" sia, o possa essere considerato un attestato di "benemerenza", se non altro a livello di consapevolezza personale, da parte di coloro che decidono di non averne.
si. solo una cosa: mi pare di capire che la chiesa sia abbastanza contraria a cose come la "vivisezione". poi non so.