La pubblicità parla al bambino che è in noi, alla ricerca di gratificazioni e riconoscimento, e non all'adulto perché altrimenti crollerebbe la società dei consumi (che dà da magnare a tutti noi): a parte il cibo, i medicinali, utenze varie, un paio di abiti l'anno, tutto il resto è robaccia inutile e dannosa per il pianeta, che qualsiasi "adulto" in senso psicologico, non comprerebbe, preferendo mettere da parte i soldi.
Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
(George Bernard Shaw)
la domanda a monte in effetti dovrebbe essere:
è possibile ipotizzare un vincolo di causa-effetto tale che ad un comportamento X di Tizio seguano risposte prevedibili e conseguenti di Caio, Sempronio, ecc... tali da determinare quella e non altre evoluzioni d'insieme ?
la risposta - come nel caso del meteo o di altri sistemi, la finanza, il traffico, ecc... - è che in genere in società appena complesse si può tentare di utilizzare stratagemmi per istaurare e mantenere un totalitarismo, ma non ci sono esempi che possano fare da marker per coerenza di progetto e applicazione;
col che, restano solo quelle interpretazioni ex-post, idiografiche, non suscettibili di far legge; i nazisti riuscirono a manipolare le coscienze fino a sterminare gli ebrei in modo parcellizzato e nelle circostanze opportune, ma non riuscirono - con la stessa macchina di propaganda capillare e gli stessi motivatori, a fare altrettanto coi disabili; per quale motivo ? per l'opposizione di importanti settori della società, oppure perché non ricorrevano le stesse circostanze belliche che consentivano procedure più spicce e "riservate", in un ambiente indurito e reso meno sensibile ?
domani un potere costituito sarebbe in grado di eliminare la categoria X ? boh ?! e chi lo sa ?
al che, uno si domanda: a che serve - esattamente in senso manipolativo, e qui sta il paradosso - ma soprattutto a chi, suggerire che il tale evento conseguenza di un convergere di forze sia stato premeditato e imposto da una mente ?
perché, nel caso, le propagande hanno autori, quasi sempre con nome e cognome; e anche avversari, individuati pure loro.
c'� del lardo in Garfagnana
ma il recipiente del messaggio, cioè chi amministra e spende i soldi - nel caso proprio la donna di quel compagno stupido -vuol sentirsi intelligente, adulto, potente e -negli ultimi decenni - anche socialmente responsabile, vedi pubblicità green; non certo bambino; la maggior parte delle persone adulte se viene trattata da bambino - cioè, gli si fa intendere che non è in grado di decidere cosa deve desiderare e come realizzare il desiderio, genere commesso invadente e ansiogeno - si incazza come una bestia e per ripicca non compra; il successo del grande magazzino riposa proprio sull'illusione di autonomia, che è più un sentimento adolescenziale di potenza.
c'� del lardo in Garfagnana
non credo neanche io ad un unica regia mondiale, per poter essere così i popoli delle varie nazioni dovrebbero avere tutti la stessa percentuale di stupidità e cattiva istruzione, ma per la seconda ci sono troppe differenze
ad esempio...
6- Usare l’aspetto emotivo molto più della riflessione.
Sfruttate l'emozione è una tecnica classica per provocare un corto circuito su un'analisi razionale e, infine, il senso critico dell'individuo. Inoltre, l'uso del registro emotivo permette aprire la porta d’accesso all’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o indurre comportamenti.
"Guardate chi ha vinto l’Eurovision. È un bestiario dei pervertiti, omosessuali degenerati, spazzatura che sa di AIDS. Per fortuna non l’hanno trasmesso in Bielorussia”
e questo non è vero?
8- Stimolare il pubblico ad essere compiacente con la mediocrità.
Spingere il pubblico a ritenere che è di moda essere stupidi, volgari e ignoranti ...
(mi viene da chiamarti "sapientino", non so perché o forse sì)
Mah, direi pero' che se non proponi la soddisfazione di desideri, magari inconsci e inespressi, ma comunque presenti, difficilmente la proposta ha seguito.
Da paragonare la proposta consumistica con una proposta "francescana" con forza paragonabile insinuata, la prima si fa ampia strada di massa, la seconda no perche' non materializza il desiderio diffuso, seppure qualcuno la segue, ma, sui grandi numeri, succede tutto.
sì, ma dipende dal mediatore; l'accezione propriamente infantile è quella primaria, evocata dal bisogno/terrore dell'abbandono; non so quanto sia il target della pubblicità; mentre la questione del conformismo sociale sembra più una mediazione da super-io, dove è l'io adulto a rielaborare un rapporto con l'autorità prescrittiva;
poi, per cosa mi suggerisce il decalogo ? intendevo: come lo posso utilizzare efficacemente per trarne un'utilità in fase decisionale-orientativa ?
non capisco; dove starebbe la comunicazione emotiva, ad indirizzo di chi ? a me sa solo di comunicazione goffa; goffa non perché non piace a me, ma perché ripropone uno stile da censura sovietica nel mondo di Internet e in un paese con molti giovani che hanno da decenni mostrato gusti affini a quel modello vituperato; come "sistema" è proprio sgangherato;
mediocrità secondo chi ?
di solito, il pubblico è compiacente con ciò che crede essere elitario, non mediocre, e vuole essere assimilato a quella che crede un'élite, mediante il consumo di oggetti che la critica ha finito con definire middlebrow o,Macdonald in US mid-cult, cioè feticci di una condizione di accesso alla cultura alta che non sono messaggi popolari veri e propri, né prodotti specialistici accessibili solo ad un fruitore competente;
un esempio di mid-cult potrebbe essere il PPPasolini sociologo - che di parole in libertà ne ha scritte davvero tante - o anche questo stesso Chomsky fantasma, che suggestiona offrendo chiavi interpretative col marchio del nome prestigioso, da cultura "alta", l'autorevole dott. X, dove lo studente di sociologia del 1° anno chiederebbe:
chi caxxo è il sistema ? nomi e cognomi, please, altrimenti parliamo di allenatori di calcio
spesso quello che una parte - sedicente o se-credente elitaria - giudica come mediocrità e ignoranza è la violenza di un ceto medio-basso che rivendica consapevolmente l'ignoranza, come opzione di classe dove manchino altre elaborazioni; per esempio, la lotta contro il politically correct si inserisce in questa dinamica, cui concorre tanta mitologia parallela e fiancheggiatrice; ma non si tratta di un'ignoranza di prima mano; cioè, lo scorretto sa che e perché non dovrebbe dire frocio o mongoloide, ma sceglie di far finta di non capire, per fare del bullismo di classe contro quella che si è abituato a rappresentare come una borghesia che gli impone uno status mediocre e buonista;
a me pare che il messaggio pubblicitario e del mercato politico, in generale, tenda ad illudere il recipiente di essere un'élite, se non sociale, "spirituale", anche se gli vende la Fiat Duna; l'importante è che mostri un contesto brillante post-modern in cui circola l'auto, come scelta; se cerchi di venderla dicendo che è l'auto di punta in Bangladesh o Repubblica Centrafricana, ne cavi poco
come un forumista che non si vede da tempo; va bene, se credi(mi viene da chiamarti "sapientino", non so perché o forse sì)
io sono educato a discutere le idee e non le qualità eventuali di chi se ne faccia veicolo.
Ultima modifica di axeUgene; 28-05-2021 alle 11:09
c'� del lardo in Garfagnana
devo scusarmi sono so intercalare i messaggi con in quote quindi magari farò qualche pasticcio
tra terrore dell'abbandono e paura di non essere accettati e tentare di schivarne il pericolo conformandosi al consumo non capisco dove finisce il bambino e inizia il super-io, ma mi fido, non sono preparata in materia
poi, per cosa mi suggerisce il decalogo ? intendevo: come lo posso utilizzare efficacemente per trarne un'utilità in fase decisionale-orientativa ?
Per quanto riguarda la Bielorussia io penso che quel tipo di messaggio sia pura propaganda, parliamo di Tv di Statonon capisco; dove starebbe la comunicazione emotiva, ad indirizzo di chi ? a me sa solo di comunicazione goffa; goffa non perché non piace a me, ma perché ripropone uno stile da censura sovietica nel mondo di Internet e in un paese con molti giovani che hanno da decenni mostrato gusti affini a quel modello vituperato; come "sistema" è proprio sgangherato;
questo il pensiero ufficiale a cui conformarsi
no qui proprio non sono d'accordo e non mi fai neanche venire un dubbio. Sei un ottimista, lo scorretto comune, il cittadino che è nessuno che dice frocio e mongoloide è perché è convinto che sia suo diritto e che il problema sia di chi si offende e invece dovrebbe imparare a non offendersi. Penso , magari sbagliando che tu frequenti troppa poca ignoranza per renderti conto di quanto chi, più o meno istruito, usi questa massa di incolti avvallando l'insulto, il non politicamente corretto come un diritto e il politicamente corretto come una fisima da "fighette"mediocrità secondo chi ?
di solito, il pubblico è compiacente con ciò che crede essere elitario, non mediocre, e vuole essere assimilato a quella che crede un'élite, mediante il consumo di oggetti che la critica ha finito con definire middlebrow o,Macdonald in US mid-cult, cioè feticci di una condizione di accesso alla cultura alta che non sono messaggi popolari veri e propri, né prodotti specialistici accessibili solo ad un fruitore competente;
un esempio di mid-cult potrebbe essere il PPPasolini sociologo - che di parole in libertà ne ha scritte davvero tante - o anche questo stesso Chomsky fantasma, che suggestiona offrendo chiavi interpretative col marchio del nome prestigioso, da cultura "alta", l'autorevole dott. X, dove lo studente di sociologia del 1° anno chiederebbe:
chi caxxo è il sistema ? nomi e cognomi, please, altrimenti parliamo di allenatori di calcio
spesso quello che una parte - elitaria - giudica come mediocrità e ignoranza è la violenza di un ceto medio-basso che rivendica consapevolmente l'ignoranza, come opzione di classe dove manchino altre elaborazioni; per esempio, la lotta contro il politically correct si inserisce in questa dinamica, cui concorre tanta mitologia parallela e fiancheggiatrice; ma non si tratta di un'ignoranza di prima mano; cioè, lo scorretto sa che e perché non dovrebbe dire frocio o mongoloide, ma sceglie di far finta di non capire, per fare del bullismo di classe contro quella che si è abituato a rappresentare come una borghesia che gli impone uno status mediocre e buonista;
a me pare che il messaggio pubblicitario e del mercato politico, in generale, tenda ad illudere il recipiente di essere un'élite, se non sociale, "spirituale", anche se gli vende la Fiat Duna; l'importante è che mostri un contesto brillante post-modern in cui circola l'auto, come scelta; se cerchi di venderla dicendo che è l'auto di punta in Bangladesh o Repubblica Centrafricana, ne cavi poco
Non è mia intenzione darti del "sapientino" era solo un esempio che palesa quanto sottocome un forumista che non si vede da tempo; va bene, se credi
io sono educato a discutere le idee e non le qualità eventuali di chi se ne faccia veicolo.
8- Stimolare il pubblico ad essere compiacente con la mediocrità.
Spingere il pubblico a ritenere che è di moda essere stupidi, volgari e ignoranti ...
La sapienza dovrebbe essere un pregio, un bene, un'opportunità giusto? Non qualcosa che sminuisce
Ultima modifica di Breakthru; 28-05-2021 alle 11:26 Motivo: doppia negazione poteva creare confusione
allora. premettendo che chomsky, come tutti i sedicenti intellettuali "americani", parla principalmente della "sua" america, direi che un qualche tipo di strategia di controllo delle reazioni delle masse ai cambiamenti, sempre considerando per vero questo primo punto, ci debba essere. se c'è gente che ha le competenze e la formazione necessarie a dirigere una situazione, allora il tramite che consente alla "massa" di accettare, anche ovviamente a livello subliminale, le scelte di quelle che chomsky chiama elites, è per l'appunto incentivare il modo di percepire diffuso nelle masse, le quali essendo sostanzialmente "irresponsabili", non conoscono ciò che comporta l'essere per l'appunto "responsabili". allora anziché toglierle dalla incubatrice, le si rende partecipi di scelte compiute "ai vertici" in maniera tale che esse masse possano accettarle, se non altro in base al loro modo di pensare, che è sempre da "incubatrice" per l'appunto. non ci vedo niente di strano. la pace sociale è una questione "delicata", così come la sua conservazione.
questo mi pare come ti dicevo il modo migliore per consentire che delle scelte politiche compiute "in favore" delle masse, queste ultime conoscano solo e soltanto ciò che "possono capire". ripeto che non c'è nulla di sbagliato. anche questa è democrazia, che però non va confusa con la "democrazia totalitaria" ad esempio di un rousseau. ripeto che pensare fa male, quando non si conoscono i rudimenti delle scienze economiche o politiche. ecco perché esistono le università e i centri di alta "cultura". per dare la possibilità di "capire" determinate scelte politiche o economiche. ovviamente in assenza di preparazione e soprattutto di formazione in quel senso, è tecnicamente impossibile spiegare agli interessati dalle scelte politiche le ragioni di quelle stesse scelte. minori responsabilità si hanno, maggiore è l'istinto alla contestazione, questo per una fondamentale assenza di informazioni. non è per livellare la società, che non si danno spiegazioni. è per consentire a tutti, in primo lugo alle masse, di vivere serenamente.
occorre sempre parlare il linguaggio delle masse, per poterle convincere a determinate scelte. l'ordine pubblico non viene compromesso "ad arte". sarebbe invece compromesso se non si riuscisse a inculcare nelle masse la convinzione che le scelte adottate siano le migliori possibili. all'uomo della strada non interessa la politica. interessa avere il posto sicuro, due macchine e una casa. questo stato di cose deve in qualche modo essere conservato. i mezzi non rilevano, a meno che non si traducano in un tipo di comunicazione che determini una compromissione dell'ordine pubblico che, ripeto, non viene violato "ad arte", ma prospettato come assenza di sicurezza, alla cui prospettazione il popolo è indotto a preoccuparsi e a guardare al proprio "particulare", il che è il modo migliore per evitare "sconvolgimenti sociali" derivanti dalla insoddisfazione sempre delle masse.
direi che va bene così. se non fosse nel modo che dici sarebbe peggio, e sarebbe peggio perchè i cambiamenti che "necessitano di essere realizzati" per ragioni complesse, innanzitutto dal punto di vista economico, devono avere il favore delle masse. non è che puoi comunicare gli strumenti di analisi economica ai lavoratori, e questo perché occorrerebbero "anni". se io lavoro in fabbrica il mio interesse deve riguardare "lo stipendio" perché se scelgo di fare altro allora ci potrebbbero essere dei problemi dovuti alla scarsità di informazioni di cui dispongo e anche al fatto che quelle informazioni sono frutto di studi specifici che non potrei concludere in tempi ragionevoli. insomma la ripartizione dei compiti "sociali" impone che l'operaio e mettiamo l'economista siano due figure "indipendenti" e non suscettibili di commistione o confusione.
si. ma se il cambiamento è "necessario" mi dici come fare per comunicarlo alle masse se non utilizzando lo stesso loro linguaggio, lo stesso modo di pensare, le stesse loro categorie "mentali e di ragionamento"? se tutti avessero una laurea in economia il problema non si porrebe nemmeno. ma non è così. e allora che "fare"? poi io gli direi, a chomsky, di occuparsi della "sua america", dove alle masse non viene trasmessa alcuna "informazione" e dove si muore "letteralmente" di fame, se non sei un bianco delle metropoli. ecco, tra scarsità di informazioni e manipolazioni e dall'altro lato morte "per fame" direi che preferisco le prime.
non si inganna nessuno. la gran parte delle persone prive di cultura e di formazione si esprimono e pensano in un certo modo. se vuoi comunicre con loro devi usare il loro stesso linguaggio e il loro stesso modo di ragionare. e questo a pena che l'intera economia del "sistema" vada a "puttane" e che si cominci a morire di inedia, sempre tra le masse, per una carenza "pandemica" di domanda di prodotti. meglio questo? direi di no. da cui le necessarie conclusioni.
si. e questo sarebbe come dire che se le masse ragionano "di pancia" piuttosto che di "intelletto" allora è anche vero che la pancia va in qualche modo stimolata. non è il popolo ad adeguarsi alla domanda, ma la stessa domanda ad adeguarsi al modo di pensare del popolo. il senso critico va bene in un economista o in un politico, perché queste figure hanno delle categorie mentali derivate dagli studi che non possono essere dell'operaio fiat o chrysler, per un divario non nel valore individuale ma nelle scelte di vita, che per l'operaio non possono essere quelle dell'economista o del politico. il dialogo, se impostato in termini culturali, è tale, sempre tra il politico e la massa, che il primo deve necessariamente parlare il linguaggio della seconda e non viceversa. e questo per evidenti ragioni. cioè che per ogni politico ci sono milioni di operai che ragionano tutti nello stesso modo. e se vale il principio maggioritario le stesse scelte conseguenti sono obbligatorie. per il politico e non per l'operaio.
si. allora chomsky è ebreo e quindi comunista. il livellamento non è indotto ma spontaneo. se io faccio l'operaio, ciò è più "facile" che fare l'economista. di conseguenza hai una miriade di operai per un solo economista, e non per "induzione artificiosa" di uno stato di cose non premiante, ma per l'ordine stesso della struttura sociale, che ripeto, è spontaneo e non indotto come invece chomsky vorrebbe.
questo serve a evitare che le classi subalterne adottino toni da intellettuali quando non ne hanno le capacità né la formazione. ciò per evitare confusione anche a livello di interazioni sociali.
a chomsky, ebreo, bisognerebbe dire che la rivoluzione si è esaurita e che il comunismo come lui lo intende, cioè come un sovvertimento dello stato di cose esistente, non c'è mai stato, nanche in russia. e non basta criticare il capitalismo per edurre le masse in proposito. tutt'al più puoi vendere qualche testo in più. e questo indica che anche tu chomsky, scrivendo i tuoi libricini, ti rifai alla sempiterna legge della "domanda". ma forse è proprio la scarsa domanda dei libri di chomsky, che induce quest'ultimo a desiderare un incremento dell'istruzione e della consapevolezza dell'opinione pubblica per vendere "più libri". mah.
grazie a dio le masse hanno il privilegio di beneficiare del "biberon", anche da adulti. questa mi pare una buona cosa, perché a mio modo di vedere, anche lasciare il "latte materno" potrebbe non piacere a chi, mettiamo "bloccato" in quella fase, dovesse per qualsiasi motivo "rinunciarvi".
Ultima modifica di sandor; 28-05-2021 alle 12:05