Recidivo!
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Moderatore droghe
Vorrei li vedessi , sabato ho fatto una grigliata tra amici in occasione della partita , loro due sempre stretti con la manina a scambiare effusioni ...120 anni in due e pluridivorziati , moglie mia era invidiosa...che belli e innamorati sono..ma li hai visti ?
Ultima modifica di dietrologo; 06-07-2021 alle 12:52
Gliel'ho chiesto , lui dice che così si sente più unito e in pace con se stesso e la sua compagna...alla fine è anche fedele non va con nessun'altra , se nascono i problemi poi si risolvono
Ti assicuro di no.
Ci sono dettagli che preferisco evitare pubblicamente.
Il carattere sicuramente c'entra. Il voler dimostrare al mondo che si è onnipotenti e insostituibili (megalomania si chiama, mi pare) non è certo figlia dell'insicurezza.
Come ho avuto occasione di dire in altre occasioni, l'amore consapevole non appartiene alla gioventù.
Quando si è giovani si idealizza troppo, non si hanno molti termini di paragoni (pochissima esperienza) e si tende (almeno lo feci io) a sottostare alle intromissioni genitoriali.
La mia gratitudine è per aver avuto mia figlia.
Quando le persone parlano di fette di prosciutto non si tratta di una metafora pittoresca. In taluni casi c'era addirittura tutto il maiale ancora vivo.
Teorizzare i sentimenti è sbagliatissimo e farlo sulle relazioni ancora di più.
L'unica scienza esatta per poter valutare è il senno di poi che - finora funziona benissimo solo postumo -, ahinoi.
Ognuno ha le sue scarpe, difficile indossarle con l'intenzione di poter capire dove facevano male a qualcun altro.
Esatto!
E questo mi fa venire in mente la marea di azioni e parole sessiste che hanno accompagnato la vita di coppia nel secoli dei secoli, in cui il noi era spesso un IO + qualche volta un tu.
L'egoismo, Cono, l'egoismo uccide l'amore e spesso anche tutta la persona - dentro e fuori -.
Chiamiamolo dettami culturali dell'epoca o del luogo, ignoranza, compromesso,... ha tante facce. Ma il risultato è sempre uno: disgrega, appassisce e castra.
Dicono... ma sono voci di corridoio, che un uomo sessantenne al terzo matrimonio lo faccia per evitarsi il rischio di un'estranea al capezzale.
E' una battuta cattivella. Ma forse, psicologicamente, un fondo di verità potrebbe averla. La terza età fa paura e il pensiero di passarla soli è di gran lunga peggiore che non avere qualcuno con cui trascorrerla.
Personalmente non credo proprio che mi risposerei per la terza volta (errare è umano, replicare senza aver capito cosa va e cosa no è demenziale). Dimostrerebbe, a me stessa in primis, che non ho capito molto, sia di me che dell'ammore.
Qualcuno sostiene che ogni storia sentimentale finita sia una debacle che incide negativamente sul percorso di vita, soprattutto amorosa, futura. Dipende dalla prospettiva... e da come si è fatti. Ma se una torta seguita a uscire dal forno bruciato forse è il caso di cambiare ricetta, o forno.
A sessant'anni si avrebbe tutto il diritto, sposati o no, di godersi la vita. Accompagnati sarebbe sicuramente meno pesante, se a una persona pesa la solitudine.
L'idea di sposarsi tre volte, per un uomo e per una donna, potrebbe essere una grande suggestione sulla favola che uno ha sognato, cercato... Un modo un po' adolescenziale di sentire l'amore. Il "problema" sono i tre matrimoni, come tre missioni archeologiche alla ricerca di Atlantide, come cercare la formula alchemica per qualcosa... Insomma, ma perché ti sposi tre volte?
Che cosa cerchi e non trovi?
Poi oh, io nemmeno una e non mi ha mai turbato l'idea di non farlo. D'altra parte ci sono tanti modi per fallire, quello me lo risparmierò.
un po' di possibile, sennò soffoco.
G. Deleuze
Un matrimonio finito non significa fallito nella visione di questa persona , finisce l'intesa finisce l'amore via uno sotto un altro amore, il tutto senza rimpianti e danneggiamenti tra le parti.
Semplicemente sono adulti con coscienza e godono della vita tutto il godibile