Originariamente Scritto da
Host eria
Amare o essere amati? Cosa fa sentire amati? Come facciamo a fare sentire amata la nostra metà?
Amare. Se c’è corrispondenza è una bomba come trombare tra due che si desiderano tanto. Ho amato senza ragioni e senza fini da ragazza, un mix di suggestioni che venivano da lontano e una fame di sesso che invece veniva da vicino.
Poter essere finalmente nuda, senza mutande e senza finzioni e fingimenti. Il poter essere quello che sono e sentirmi accettata e addirittura apprezzata per questo. Potere essere scema, forte, intelligente, cretina, impaturniata, migliore, peggiore, bella , brutta e non creare nessun scompenso (già ho da gestire i miei di scompensi). Godere della mia indipendenza e di quella altrui: mi repelle il vuoto delle persone, la mancanza di interessi, il bisogno di avere un pubblico continuo: un uomo del passato voleva che guardassi la tv quando lui guardava la tv, che andassi a dormire quando ci andava lui. Era un’anima in pena, si stava svuotando, non aveva passioni sue cose con cui isolarsi, ricaricarsi e io … lavoravo sempre di più per non tornare a casa. Il passo dalla condivisione alla rottura di marroni è breve per me, forse direttamente proporzionale all’amore che sento. Forse per questo preferisco amare.
Mi fa sentire amata essere guardata, e abbastanza lucidamente aggiungo, che essere uno schermo delle proiezioni altrui è un altra cosa che non amo particolarmente, mi da la misura della capacità di guardare. E sono abbastanza stocazzo anche io, lo so. Non so se sono stata veramente amata dagli uomini della mia vita; sono stata desiderata, sono stata coccolata, forse sono stata usata.
Lo amo, come so fare e ognuno ha la sua impronta, il suo modo. Per me stare in coppia significa curare il mio ma anche il suo benessere: se l’altro sorride sta bene mi fa star bene anche a me, è un circolo vizioso. Il binomio è fatto da due entità ben distinte cavallo e cavaliere, funziona se si sentono e sostengono a vicenda, se no ciccia. Ovviamente nella coppia umana i ruoli sono intercambiabili ������. Forse l’uomo ha il brutto vizio di sentirsi sempre cavaliere e questo non va bene ������.
Gli uomini della mia vita mi hanno dato tutti qualcosa, tutti, anche i peggiori, anche le mie personali proiezioni su di loro (gli uomini-fantasma), anche se non mi hanno amata o non hanno saputo farlo. Mi hanno dato la possibilità di amare senza uno scopo, di sperimentarmi e di crescere. Li ho come assorbiti, in qualche gesto, nelle intonazioni della voce, in qualche espressione, nel modo di scherzare. Sulle uscite di scena ce ne sarebbe da dire.