Citazione Originariamente Scritto da Host eria Visualizza Messaggio
Intanto ringrazio per l’argomento, le risposte e le vostre storie. E mi scuso per punteggiatura, errori, forse, di ortografia (Fiammetta vai e affonda pure ������) ma scrivo su una spiaggia sabbiosa e ventosa a pochi metri dalle onde.

Mi ha colpito da un po’ il concetto della gratitudine a fine amore, nonostante tutto (Axe), e ci stavo annaspando, cercando di mettere a posto pensieri ed emozioni alla ricerca di un sentimento a cui dare un nome.

Forse amare, per quello che si riesce e significa per noi, e accettare la fine di un rapporto ha a che fare con il nostro narcisismo. Durante le mie riflessioni ieri mi ha trovato “Arcipelago N, Variazioni sul narcisismo” di V. Lingiardi.

Cono mi dispiace deluderti, come Axe suggerisce, forse, non lo so, l’amore incondizionato, specie di coppia e ho qualche dubbio su quello materno, non esiste o è un incontro raro.
Ho vissuto un sentimento che non chiedeva niente in cambio ma ero ragazza e nessuna aspettativa o pressione sociale. E alla fine ho avuto paura. Son ‘na fifona.Successivamente si che un minimo di aspettative le avevo, se non altro di essere ricambiata.
Poi si’ sono convinta che se si vola in coppia ci si occupo del benessere dell’altro che è come se fosse il proprio di benessere (e quindi l’interesse ad un rendiconto c’è).
Ma se l’altro diventa maltrattante (in un mio caso l’altro non si prendeva più cura di se stesso, e anche lì mi son fatta lepre, però a mia non-discolpa la scelta all’inizio era stata più di comodo/testa che non di pancia) si ha il dovere verso se stessi di girare i tacchi che se non sai amare te stesso col cavolo che riesci ad amare l’altro.

Le uscite di scena ������������. Allora ho sofferto abbastanza, non sono un tipo lamentoso e non sono capace di mantenere rancore (sempre per il fatto che tendo a star il più serena possibile e quella roba dentro mi rende insopportabile a me stessa). Sono un po’ rabbiosetta, quello sì però ho imparato, sto imparando, a gestirmela e non mandarla in circolo ad altri.
Ho sempre mantenuto rapporti ufficialmente buoni con gli ex, di fatto poi non più frequentati, a meno di ritorni. E i ritorni ci sono stati. Ecco qui uno di questi ritorni ha creato una/la ferita narcisistica. Magistrale. Ho osservato l’altro e ho visto poca attenzione, poca delicatezza, dialogo mancante ripetitivo al limite dell’ossessivo, zero altruismo, e un non so che dì meschino. La domanda è stata ma è sempre stato così e io non ho visto? Sono cresciuta tanto e lui si è involuto?
E in coppia si collude sempre (non so se il termine è appropriato).
Eppure io sono cresciuta grazie a lui
Eppure se riviste le scene da un’angolazione alla Cono lui era in difficoltà… però nel dubbio …

Grazie se eventualmente siete arrivati fino a qui.che non è scontato ������
Ci si arriva benissimo, tranquilla. Almeno...per me il tuo pensiero e la tua testimonianza sono chiari. Certo che si collude, in un Rapporto di Coppia. E' normale, fa parte della nostra umanità. Ma è proprio in quei momenti che appare se fra i due c'è Amore vero oppure no. Finchè và tutto bene, è facile dire "Ti amo" e illudersi. Sono proprio i momenti difficili la cartina di tornasole del mènage. Se in quei momenti si inizia a presentare il conto all'Altro, a rivangare atteggiamenti e comportamenti o, peggio, a vantare meriti e ad esigere contraccambi....la Coppia già prende la parabola discendente.
Invece:
Se dopo essersi vomitati addosso di tutto e magari aver fatto volare piatti e bicchieri di cucina, i due non lasciano tramontare il sole sopra la loro ira, ma cercano di chiarire, di comprendersi e di perdonarsi reciprocamente....ecco che forse, la Coppia, è veramente fondata sulla Roccia. Non sulla sabbia (precaria e instabile) del solo sentimento.

Assisi, il Papa agli sposi: "Tiratevi pure i piatti ma alla fine fate la pace"
"Ai novelli sposi, io dico sempre: litigate pure, arrivate anche a tirarvi i piatti addosso. Ma mai finire la giornata senza fare la pace". E' sottolineata da un fragoroso applauso questa frase di papa Francesco, che il pontefice pronuncia a braccio nella cattedrale di San Rufino ad Assisi.

https://video.repubblica.it/dossier/.../141923/140459