che vuol dire "di destra" ?
per ogni teoria politica di un minimo spessore - fatta eccezione per movimenti anti-moderni che vantano tratti social-nazionali - destra è sinonimo di conservazione a fronte di prospettive realmente esistenti di cambiamento;
se, a fronte di pane e cicoria, immaginiamo un pasto in un 3 stelle Michelin, chi tende a proporre primo, secondo e frutta alla mensa può apparire di destra, conservatore;
è lo stesso equivoco dei comunisti con De Gasperi, tardivamente rivalutato; quello, piuttosto estraneo alla tradizione nazionale curiale, codina e bigotta, ha aperto la porta a diverse modernità economiche, con ricadute civiche, "americane", anticamera di tanta roba, tra il '62 e il '75, mentre i comunisti vaneggiavano di Socialismo all'orizzonte, rivoluzioni rimangiate assieme alle fritture delle Feste dell'Unità;
se Draghi riuscisse ad allineare alcune prassi italiche - giustizia, appalti, infrastrutture, fisco - ad uno standard un po' più vicino a quello del nocciolo social-liberale UE, per l'Italia sarebbe una rivoluzione equitaria, senza se e senza ma; altro che "destra".







