Originariamente Scritto da
axeUgene
certo;
io volevo solo far osservare che il piano lineare per cui da 0 a 1 hai un quanto di "inibizione" rispetto ad una condizione spontanea è una descrizione sbagliata, proprio in senso oggettivo;
cioè, non è che io ho necessariamente incorporata la funzione, che so, sadica o masochista, per cui se non amo frustare o farmi frustare sono "inibito" rispetto a ciò che sarebbe altrimenti spontaneo; per essere eccitato da quella situazione - come da tutte le altre parafilie, anche lievi - devo già aver elaborato un determinato percorso, un costrutto, che non è affatto naturale;
io non ho assolutamente nulla in contrario nei confronti della curiosità di trovarsi in una spiaggia in cui si faccia sesso esibizionista, né esprimo alcun giudizio morale sulla sessualità altrui; ma non posso riconoscermi come inibito se in quella situazione, più dell'eccitazione, sarei messo a disagio - non dal sesso esibito - ma dai bisogni di chi lo esibisce, per la stessa sensibilità che mi determinerebbe un disagio se un estraneo venisse a raccontarmi le sue disgrazie di coppia o altre su vicissitudini ad affrontare le quali io sono impreparato; se il vicino di ombrellone che non conosci ti attaccasse una pippa su quanto è stronza e troia la ex-moglie e ti raccontasse gli affari suoi, tu non saresti in imbarazzo ? non penseresti per prima cosa: questo è matto... anziché assecondare il suo desiderio di condividere e cercare un plauso o la comprensione ?
se ci fosse una spiaggia in cui, invece del sesso, la gente raccontasse i fatti suoi al primo venuto e tu o io dicessimo che non ci interessa essere coinvolti nei fatti altrui, nessuno ci direbbe che siamo inibiti, perché è ovvio che l'intimità degli estranei implica un coinvolgimento emotivo che il più delle volte è indesiderabile;
ma molti sarebbero curiosi di vedere far sesso personaggi noti, come in effetti sono curiosi di leggere sulla stampa gossip i fatti privati di quei personaggi; ma, appunto, l'hook di quella curiosità è che serve quel presupposto di conoscenza; con gli estranei, ne serve un altro, altrettanto culturale e strutturato, non certo spontaneo.