no, qui sbagli proprio in termini strutturalistico-logici, come Arco, che però finisce a descrivere un dio umanizzato e un po' pasticcione, che negozia, combatte, litiga, è costretto a fare cose che non vorrebbe, ecc... una barzelletta;
l'onnipotenza e l'onniscienza non hanno tempo; sono istantanee ed eterne, non possono essere dismesse; per quel dio della Scolastica non c'è tempo; il tempo è per l'uomo, nell'immanenza; ma se nel primo istante Dio sa già a che ora darai da mangiare ai calopsiti il giorno x, quello è e quello sarà ;
non è che per Dio ci può essere un prima e un dopo, in cui ad un certo punto decide: da oggi faccio finta di non sapere a che ora crep darà da mangiare ai calopsiti, perché altrimenti quello non potrà sostenere con axe che c'è il libero arbitrio;
il prima c'è per l'uomo, e nella fattispecie nell'idea del Mente Dei, nella quale saremmo ricompresi ancor prima di nascere;
se attribuisci al dio-creatore una mente antropomorfa e lo definisci onnisciente, la conseguenza logica è che in quel suffisso onni siano ricompresi necessariamente tutti gli accadimenti futuri, noti sin dal primo istante, senza possibilità di scegliere;
altro sarebbe dire che l'uomo ha l'illusione di essere libero;
poi, ripeto: io non censuro altri punti di vista; ma quello delle chiese cristiane, tutte, quanto a prerogative divine, si fonda su quelle;
nel caso della dottrina cattolica i teoreti si sono incasinati particolarmente e si contraddicono, non perché siano più cattivi degli altri; ma solo perché il paradigma dell'autorità impedisce loro di sfrondare dalla dottrina precedente; quindi si impantanano nei vari misteri e devono fare acrobazie, come per il Primato della coscienza, che contrasta col Nulla Salus... della tradizione;
roba grossa, non di lana caprina; la vivi tu stesso quando Cono ti bacchetta sulla tua vita privata; tu eserciti quel primato della coscienza, in buona fede e senza nasconderti; mentre Cono ti rammenta il Magistero, nonostante la stessa Chiesa col Conc. V II° abbia accolto il primato della coscienza, ma in misura molto limitata e contraddittoria;
ora, io non voglio giudicare il merito delle dottrine, ma solo l'efficacia;
immaginiamo due padri, con tre figli ciascuno; ognuno dei padri detta dieci sue regole ai figli; il padre A constata che ogni tanto ognuno dei tre figli trasgredisce una o due regole; il padre B constata che abitualmente tutti e tre i figli trasgrediscono 9 regole su 10, e glielo dicono pure;
ora, io non discuto sul merito delle regole, né di A, né di B; ma è evidente che B ha dei grossi problemi nel rapporto coi figli, di cui ignora la sensibilità , oppure che ha cresciuto come mostri;
qui, e ovunque, hai tanta gente niente affatto ostile alla Chiesa cattolica, che tuttavia contesta quasi integralmente il Magistero in ciò che la distingue dal resto delle chiese cristiane; è un fatto, direi di storia e cronaca;
se tu fossi per caso nato in un contesto riformato, nessuno avrebbe avuto da obiettare sulla conformità evangelica delle tue scelte famigliari, o delle opinioni di altri qui; avresti avuto una pluralità di chiese e predicatori che si sarebbero pronunciati, ma nel sottinteso che si tratta di un dialogo alla pari, non di un chierico che ti scomunica; non so se è chiaro...







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