"Bye bye black bird", la versione teatrale de Il bacio della donna ragno. Intenso e magnetico, ancora oggi: nonostante si svolga nel periodo dei desaparecidos
"Bye bye black bird", la versione teatrale de Il bacio della donna ragno. Intenso e magnetico, ancora oggi: nonostante si svolga nel periodo dei desaparecidos
Fortior de cinere surgo...
Ieri sera sul Nove uno strepitoso recital di Teresa Mannino, che replica venerdì prossimo con un altro spettacolo sullo stesso canale. Me lo sono già segnato in agenda.
semel in anno licet insanire, cotidie melius
Quella è molto autobiografica, mi sa Anche il finale, con la citazione di Vonnegut, è un tocco di gran classe. La Mannino è sempre una garanzia. Venerdì si replica, e aspetto fiduciosa che mi faccia di nuovo divertire (e riflettere).
semel in anno licet insanire, cotidie melius
Visto ieri sera lo spettacolo Sono nata il 23. Lei è simpaticissima, però l'insieme era un anti-climax: iniziato alla grande con riferimenti all'Odissea, ai tradimenti ed un intenso colloquio con gli spettatori, poi è andato decrescendo con un raffronto tra gli anni Settanta (mi pare) e la contemporaneità.
semel in anno licet insanire, cotidie melius
"Sento la Terra girare"
semel in anno licet insanire, cotidie melius
Philadelphia.
Venerdì scorso al Ponchielli hanno dato Il Barbiere di Siviglia della regia di Ivan Stefanutti, con un'atmosfera piuttosto darkeggiante e vagamente steampunk. Non era forzatamente modernizzato, i costumi erano belli e anche le scenografie, tuttavia c'era un fil rouge di black humor, dai gatti neri onnipresenti, a Rosina che usava le bambole Wodoo, scheletri vari e altri dettagli che disegnavano una Siviglia piuttosto oscura e notturna. Insomma, alla fine mi è piaciuta l'ambientazione e pure la recitazione. La qualità vocale dei cantanti decisamente meno, ma compensavano con la capacità interpretativa.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Scusate....ma Voi, l'opera lirica la "guardate" (magari con cuffie anti rumore)? Io vado ad "ascoltarla". Sono irrimediabilmente irrecuperabile?
E' vero che "La marcia degli amici del Po" (Po-Po-Popopopo-Po-Po....) di Peppe l'ecologo fa un po'....festa di paese....con Greta in testa al corteo...
Ultima modifica di restodelcarlino; 15-10-2021 alle 14:28
Sabato sera sono andata a vedere a teatro "Coppia aperta, quasi spalancata" con Chiara Francini e Alessandro Federico. Testo scritto da Dario Fo e Franca Rame.
Spassoso e bravi loro. Con ironia e comicità mettono in luce il rapporto di coppia, il matrimonio, monogamia vs scappatelle, la psicologia maschile e quella femminile. Dalla crisi per le infedeltà del marito all'approdo, come viatico al rapporto, alla coppia aperta ed i risvolti tragicomici per l'uno e l'altra, la situazione che si inverte.
Consigliato.
Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple