Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
Esprimi quella soluzione salomonica che hai riportato9 giorni fa, come puoi separare il credere dal non credere? credo sia quasi impossibile ;
puoi, puoi... ha' voglia se puoi;

il guaio è che l'educazione opportunista alla menzogna, finalizzata all'obbedienza, funzionava col credere dei servi, ma non funziona più per le persone libere; lo storico, che ha cultura, lo capisce e si dota di strumenti di mediazione che rendono possibile credere e al contempo onorare la verità storica;

se fai finta di non credere lo fai inconsciamente, ma nella testa ti frulla sempre il fine della ricerca.
Casomai puoi astenerti dal credere ma con riserva di credere alla prima occasione.
Chi non crede fermamente è meglio che si rivolga a tutto meno che ai libri che inducono a credere; è questione di metodo, ad ognuno il suo quando il suo non si sa cos'è.
è il contrario:
se vivi nella Modernità e sei abituato mentalmente ad esercitare una critica razionale su tutti gli aspetti della tua quotidianità - siamo talmente abituati alla pubblicità da non renderci conto che per sopravvivere dobbiamo essere scettici su tutto, perché tutti vogliono convincerci sempre che abbiamo bisogno della loro merce - ma rimuovi questa che è una tua natura, pur di credere a qualcosa che sai con grande probabilità essere falso e manipolato, questa consapevolezza ti disgrega, perché non c'è niente di peggio della rimozione in termini di consumo di energie psichiche e fisiche;

ora, ti faccio l'esempio di Lutero non per propaganda, ma perché in questo è molto significativo: mettendo da parte le critiche alla Chiesa, quello si era reso conto che tutto il ballo Excelsior che avevano messo su a Roma in una dozzina di secoli era incredibile, nel senso di non credibile, almeno per persone mediamente istruite;
più era la roba scritta e discussa, più venivano fuori le contraddizioni e lo scetticismo, e allora ci ha dato un taglio;

in età moderna, ultimi 5 secoli, gli studiosi e le persone istruite, che conoscevano Scritture, storia romana e greca, filosofia, ecc... capivano perfettamente che quella storia di Gesù era una storia di ebrei, e non di cristiani, come si raccontava al popolino analfabeta del catechismo elementare;

perciò, era necessaria la rarefazione di tutti i discorsi perché il credente si concentrasse sulla divinità e resurrezione del personaggio Gesù, evitando accuratamente tutto il teatro costruito sulla vicenda, che più passavano i secoli, meno era credibile; fino alla Chiesa cattolica stessa che, con secoli di ritardo, ammette: Gesù, ebreo per sempre; il tutto passando per cedimenti più "innocui", come: è probabile che Gesù non sia nato il 25 dicembre, ecc....

man mano che ci si rendeva conto delle realtà, le persone istruite si chiedevano: come mai tutte le altre e precedenti divinità mitiche sono celebrate negli stessi giorni ? se hanno manipolato questo di Gesù, quante altre cose si sono inventati ?

vedi che non è la verità a sabotare il credere, ma proprio la menzogna, perché noi siamo naturalmente portati più a ricostruire un quadro credibile, quanto più siamo istruiti e intelligenti; rimuovere un indizio che non torna costa tanta fatica, inconsapevole; figuriamoci rimuoverne tanti...

lo storico, quello vero, di professione, ma anche i suoi allievi e le persone colte che lo leggono, deve adattare il suo credere alla verità che incontra, esattamente come lo scienziato:
puoi credere ad un dio ordinatore morale del creato, ma per essere credibile questo dio deve essere anche estraneo agli accadimenti umani come giustiziere e remuneratore, perché la realtà ti mostra la sofferenza degli innocenti;

idem per Gesù, che è - inteso in termini funzionali della teologia, beninteso - un elemento in sovrappiù, rischiosissimo da argomentare su quell'impianto biblico già di suo parecchio ostico;
vuoi Gesù ? benissimo, ma almeno evitiamo di raccontarlo in modo fantastico e non credibile per qualsiasi persona istruita, a partire dagli storici;

ci sta che tu possa - oltre a credere nella natura divina e resurrezione - conservare il nucleo evangelico come tale, anche ammettendo che si tratta della stessa cultura etica espressa nella Torah, e che il Vangelo non è affatto contrapposto all'ebraismo, religione di Gesù mai rinnegata; questo non ti costringe certo a smettere di credere in Gesù divino e risorto, persino se ammetti l'ipotesi che fosse una specie di zelota; che ti cambia di essenziale, nel momento in cui mantieni fermi i precetti evangelici e la natura divina ?
oh, non è un'idea mia: è la sostanza di quello che ha fatto il Protestantesimo e fa, ma senza pubblicizzarlo troppo, la stessa Chiesa cattolica dal Concilio V-II° in poi