beh, in realtà c'è quel patto elastico che vige da secoli, con la Controriforma, per cui tu sei discreto e io faccio finta di non vedere; un po' il trionfo del barocco illusionista sul piano etico;
funziona, perché gli eretici come quelli che vediamo qui e che sono la quasi totalità, sono abituati ed educati a pensarsi in qualche modo nel giusto, come quando si incontrano limiti di velocità per lavori in corso, a 30 o 40 kmh, tutti vanno al doppio o al triplo, ma non c'è mai nessun controllo;

come per ogni apparato normativo, se manca la sanzione, di fatto il precetto è inoperante
mi rendo conto che questi sono i fatti, ma non riesco a capacitarmi della poca conoscenza della dottrina e dei testi.

Vedo che la maggior parte delle persone che sono battezzate e che , se interpellate, si dicono cattoliche poi non segue i precetti, non va a messa, non si comunica, non si confessa, non osserva penitenze, digiuni e altro.

Conosco alcuni, pochi, che sono cattolici osservanti, tra questi qualche fanatico che è violento a parole perché non può esserlo negli atti o così sembra a me, impressione che può essere anche fallace

Quello che concludo è che il dirsi "cattolici" è diventato un tratto identitario più che una fede.
Non possono rinunciare a dirsi cattolici senza rimettere in discussione la propria identità, senza cadere nel dubbio, se non sono cattolico che sono?
Ma il dubbio non se lo pongono a prescindere, spesso per pigrizia, forse

La miglior scelta politica della Chiesa, per non perdere fedeli ed introiti, sarebbe sì aggiornarsi, ma come? Come farlo senza sconfessare la propria storia? La propria dottrina?

La miglior scelta spirituale della Chiesa sarebbe non sconfessare mai se stessa ma così è inevitabilmente destinata al declino