Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
Va cambiata, invece! E sùbito. Non è un problema come tanti, il riscaldamento globale: E' IL PROBLEMA.

Monito del Nobel Parisi: "L'aumento del Pil é in contrasto con il clima"
08 ottobre 2021 |


Il fisico alla PreCop26: "Non è una buona misura dell'economia, cattura la quantità ma non la qualità della crescita. Se la temperatura sale più di 2° entriamo in una terra incognita"

"L'umanità deve fare delle scelte essenziali, deve contrastare con forza il cambiamento climatico". "Sappiamo tutti che il medico pietoso fece la piaga purulenta" ha osservato ancora avvertendo che "se la temperatura" del nostro pianeta aumenta più di 2° entriamo in una terra incognita in cui ci possono essere anche altri fenomeni che non abbiamo previsto che possono peggiorare enormemente le situazione. Per esempio incendi di foreste colossali come l’Amazzonia che immetterebbero in maniera catastrofica quantità enormi di gas serra, ma quando accadrebbero? Gli oceani che al momento attuale stanno assorbendo molti dei gas serra che emettiamo, ma questo fenomeno continuerà in una terra due gradi più calda? L’aumento della temperatura non è controllato solo delle emissioni dirette ma è mitigato da tantissimi meccanismi di regolazione che potrebbero cessare di funzionare con l’aumento della temperatura" ha avvertito ancora Giorgio Parisi. "Mentre il limite inferiore dei 2° è qualcosa sul quale possiamo essere abbastanza sicuri, è molto più difficile capire quale sia lo scenario più pessimistico: potrebbe essere molto ma molto peggiore di quello che noi immaginiamo" é lo scenario messo sul tavolo della PreCop26 dal Nobel italiano per la Fisica.

Dunque, in vista della conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici programmata a Glasgow dal 31 ottobre al 12 novembre prossimi, il nuovo Nobel per la Fisica italiano ha lanciato un'indicazione molto forte per l'economia globale: "Il prodotto nazionale lordo non è una buona misura dell'economia. Cattura la quantità ma non la qualità della crescita". "Sono stati proposti - ha ricordato Parisi - molti indici diversi, tra cui l'indice di sviluppo umano e l'indice di benessere economico sostenibile". Ma, ha osservato, "se il prodotto nazionale lordo rimarrà al centro dell'attenzione, il nostro futuro sarà triste. I politici, i giornalisti, gli economisti che pianificano il nostro futuro e monitorano i progressi che sono stati fatti, devono usare un indice che consideri altri aspetti oltre al prodotto nazionale lordo".

Nel suo intenso discorso, Giorgio Parisi ha "sfiorato tantissimi temi: energia, ricerca scientifica, giustizia sociale, economia ed educazione dei giovani". " Affrontare queste problematiche e risolverle è il vostro compito con il contributo di tutti, specialmente i ragazzi" ha detto rivolgendosi alla platea di Montecitorio. Presidente della classe di Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali dell'Accademia Nazionale dei Lincei e professore ordinario di Fisica Teorica alla Sapienza di Roma, Parisi é stato insignito con il Nobel "per la scoperta dell'interazione tra disordine e fluttuazioni nei sistemi fisici dalla scala atomica a quella planetaria". Ed é proprio per evitare tutto il 'disordine' che porteranno sulla Terra i cambiamenti climatici che lo scienziato ha parlato oggi alla Camera.

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Non è più possibile (anzi, è delittuoso) continuare a fare del riduzionismo sulla questione. Chi lo fa, è a tutti gli effetti responsabile di ciò che sta accadendo e delle sue future conseguenze.
A chi ti riferisci con fare del riduzionismo?

Dopo Einstein, Rubbia, la Gianotti, Risé e compagnia bella è la volta del fisico Parisi, che ce lo rivogherai per altre pagine.

Parisi potrà dire la sua quanto gli pare, anche se avesse ragione elevata al cubo, pensi che all'istante cambi tutto? Pensi che negli otto anni che ci restano per arrivare al 2030, anno dell'ultima agenda, cambi il mondo radicalmente? Pensi che gli stati che campano di estrazione petrolio, gas, risorse minerarie tappino tutto così su due piedi? Senza contare accordi fra nazioni e tutta l'industria che gira intorno a certe risorse.
Non è per ridurre nulla, semmai essere scettici su questi cambiamenti repentini che tutti gridano ai quattro venti.
Poi se Conogelato ci dice che col freddo si scalda col fiato del bue e dell'asinello e non ha più la caldaia a metano, bene, potrai dare lezione a tutti di ecologia e risparmio energetico.
Se tu volessi azzerare il riscaldamento che oggi la maggioranza delle persone ha, tramite caldaie a metano, dovresti fare una legge che faccia in modo che da qui al 2030 tutti devono dismettere le caldaie e mettere pannelli fotovoltaici, pale eoliche domestiche o quanto produce un impatto 0 o ridottissimo di emissioni.
Poi le auto elettriche. Da qui al 2030 tutti con l'auto elettrica. Certo, ci sarebbe da capire come produci un fabbisogno più che raddoppiato di energia elettrica. Ce la faremo solo con il fotovoltaico, l'idroelettrico e l'eolico? E le ricariche? Ce la faremo ad avere tante colonnine e ricaricare in pochi minuti?
Conogelato, se non si abbassano i prezzi, ce l'ha i soldi per l'auto elettrica?

Abbi pazienza se alla fine tutti questi congressi, riunioni, eventi mediatici mi sanno un pò di "facite ammuina", tanto per fare un pò di rumore, far vedere che qualcuno fa qualcosa. Per i risultati, come si dice, ai posteri l'ardua sentenza.