fin qui, ci siamo; ti do ragione in toto; la questione però è quella successiva:
questo varrebbe per religioni moralmente "neutrali", cioè quelle cose new age che perseguono un fine esclusivo di benessere individuale e non una morale collettiva;Non è forse questa una cattiveria nei confronti del credente,un gusto di discutere non costruttivo ma solo per criticare e mettere i bastoni tra le ruote,una specie di PROSELITISMO al contrario?Qui i credenti sono tacciati di proselitismo ma con chi possono avere un dialogo costruttivo(anche se con idee diverse)?Ci sono forum di filosofia o scientifici molto validi per chi esclude una spiritualità umana o un riflesso di questa nelle religioni.
Se io non credo negli UFO non andrò a discutere su testi che ne parlano nè darò giudizi.Parlerei inutilmente su ciò in cui non credo e ferirei le persone che ci credono.Capisco che i litigi pubblici oggi fanno "odiens" ma qualcuno può restare ferito inutilmente.
ma le religioni testamentarie tipicamente esprimono una filosofia morale, a partire dai comandamenti, e poi nelle relative dottrine; cioè, dicono questa è cosa buona e giusta, sottintendendo che per un bene comune tutti dovrebbero adeguarsi al precetto, e chi trasgredisce è additato come peccatore;
ora, a prescindere dai modi e dalle circostanze, la manifestazione della fede in un credo che esprime una filosofia morale contiene in sé una forma di violenza, tipica della filosofia politica, anche non religiosa; cioè, si sostiene un valore pubblico, che ha la tendenza ad essere imposto come necessario;
in molti casi puoi avere una sovrapposizione tra il comandamento e la nozione laico-politica del precetto, non uccidere, non rubare, ecc... e allora si pongono pochi problemi, perché si tratta solo di una questione di interfaccia: tu attribuisci a "Dio" l'origine di un precetto che altri individuano in altro;
ma quando un credente sostiene, in base alla sua dottrina, che il tuo comportamento andrebbe emendato, che è inopportuno per la società, questa diventa un'aggressione; nelle nostre società pluraliste, di solito solo fastidiosa, anche se per alcune minoranze grave e incompatibile con la legge;
ma se tu vivessi da cristiana in una società dove i cristiani sono perseguitati per motivi religiosi, la questione ti apparirebbe come lampante:
cioè, il credente in altro che ti perseguita si potrebbe lamentare che le obiezioni al suo credo - sulla cui base avviene la persecuzione dell'infedele Rachele - sono offensive e aggressive;
non è una questione di lana caprina, visto che in base a considerazioni religiose si è sparso e si continua a spargere sangue da millenni; e non è nemmeno questione di personale inclinazione alla moderazione e alla tolleranza;
il punto è proprio far discende una filosofia morale che si atteggia a legge da qualcosa che si postula come indiscutibile e superiore - la vera fede - perché io ci credo.
c'� del lardo in Garfagnana
Gesù Cristo non ha mai cercato una morale collettiva, ha giocato a bocce ferme, come si usa dire del momento T con 0, deve tutto rimane com'è.
Non pensava al futuro come le organizzazioni ma al presente con eventuali rapporti con il passato, quindi che morale poteva imporre se non quella sua dato che il bene ed il male erano già impliciti nelle azioni dei supposti moralisti.
E allora cosa è venuto a fare sulla Terra, cosa è venuto a predicare?
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Gesù non predica. Che bisogno ne ha?
Non dare tanto retta ai predicatori, spesso sono loro che hanno bisogno di predicare.
Ma che è venuto a fare? Una vacanza terrena?
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e allora, di che parlava, training autogeno ?
appunto, la sua, dare compimento alla Legge, parole sue; la Legge era morale;Non pensava al futuro come le organizzazioni ma al presente con eventuali rapporti con il passato, quindi che morale poteva imporre se non quella sua
le religioni testamentarie sono tutte piene di precetti, che si intendono come morali e universali, a partire dai Comandamenti; altrimenti i Vangeli sarebbero manuali per la moltiplicazione di pani e pescidato che il bene ed il male erano già impliciti nelle azioni dei supposti moralisti.
c'� del lardo in Garfagnana
E' venuto ad istruire i suoi per salvarli.
Immagina un figlio che eredita dal padre; ebbene è venuto a prendere possesso dei suoi suoi averi, ma chi li aveva presi in affitto come i sadducei ieri ed i preti oggi, non ne vogliono sapere.
Il seguito non lo so ancora.
Non so se il figlio di Dio si incazzerà o che altro farà.
Se mi venisse in mente sarai la prima a saperlo.
Non credo a questo punto che si possa parlare di vacanza, furbetta.
Se invece perdonasse tutti, come sostiene cono, allora si che sarebbe,per quel povero Cristo chi crede in lui, una presa per il deredano
Ultima modifica di crepuscolo; 16-11-2021 alle 13:14
Dare compimento alla legge dove neanche uno Jota sarà eluso vuol solo dire che è facile rispettare per lui i comandamenti di suo padre e ritrovarsi nel compimento profetico; invece proprio tra gli ebrei della sua generazione risultava difficile; il difficile era capire al di là della legge quale fosse lo spirito di Dio.
La legge è il minimo da cui partire; prima bisogna rispettare i comandamenti di Geova, una volta che risulta facile farlo allora attiva lo spirito atteso, ma questa situazione non è stata raggiunta se non da chi era stato con lui ed aveva imparato come fare.
E tu dici cosa faceva, hai insegnato mai caro Axe?
Il maestro o professore è un mestiere difficile.
La morale, quella vera ed anche spontanea è dopo aver superato la difficoltà della Legge poiché fatta la legge fatto l'inganno; e gli ebrei ce ne avevano di leggine per superarla, poi c'erano i farisei, in opposizione ed anche in accorso a seconda dei casi ai sadducei, preferivano sempre renderla malleabile ed orale.
Ultima modifica di crepuscolo; 16-11-2021 alle 13:32
E allora tu che c'entri? Cosa segui?E' venuto ad istruire i suoi per salvarli.
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