Citazione Originariamente Scritto da Pazza_di_Acerra Visualizza Messaggio
"La dignità mi ha fatto sopportare atroci sofferenze ma c’è un limite ed è stato oltrepassato. Quel poco di forza rimasta la voglio usare per ottenere una morte dignitosa".
Ci sono voluti anni e anni, ma la battaglia di Mario finalmente è stata vinta: è il primo malato in Italia a ottenere il via libera al suicidio assistito. Una decisione storica.
Che vittoria, per lui e per le tante persone nelle sue condizioni. Ma che sconfitta per una classe politica che, nel mentre, ha deciso di non decidere. Costringendo Mario a sopravvivere, per undici lunghi anni, in condizioni inumane.
Pensate: era il 2010 e Mario, che faceva il camionista, si schiantò contro un albero per evitare un veicolo che invase la sua corsia. Si salvò ma a un prezzo drammatico: divenne tetraplegico.
Da quel giorno, può muovere solamente il dito di una mano. Vive nel suo letto, afflitto da dolori fisici insopportabili.
Per andare di corpo, è costretto a subire manovre invasive e dolorose. Non può mangiare, bere e vestirsi autonomamente.
Ed è stato costretto ad abbandonare le sue passioni, come quella che lo accompagnava ogni weekend: andare allo stadio per la Juventus.
Ecco, Mario finalmente sarà libero di poter essere libero. Ma come lui, sono tante le persone che vorrebbero poterlo essere. Chiunque, un giorno, potrebbe volerlo.
Per questo è il tempo di una legge. Ed è il tempo di sostenere il referendum sull'eutanasia che si terrà il prossimo anno.
Non per Mario, che questa battaglia l'ha già vinta. Ma per ciascuno di noi.
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