Un giorno mi accorsi di non essere chi ero. Fu quasi per caso.
Guardando dalla finestra, tutto mi apparse, all'improvviso, chiaro.
Ciò che vedevo, non era ciò a cui credevo.
Eppure, lo stesso paesaggio si presentava ai miei occhi.
Cosa era cambiato?

Apparentemente nulla. Ero cambiato io.
Una metamorfosi anteriore mi pervase.
Come un bruco che si trasforma in farfalla...
mi ero trasformato in una persona diversa.
Com'è accaduto?

Non saprei. Semplicemente, vedevo le cose in maniera diversa.
Se prima anteponevo me stesso a tutto ciò che mi circondava...
adesso, guardavo solo ciò che mi circondava, ignorando me stesso.
E come mai?

Credo di aver raggiunto una condizione di perenne equilibrio.
Essendo in sintonia con me stesso, non avevo più bisogno di focalizzarmi.
Potevo distogliere lo sguardo e osservarmi intorno.
E cosa hai notato?

Ho notato tantissime cose. Per esempio...
la rugiada che al mattino bagna i fiori,
una lucertola che si scalda al sole,
uno scarabeo che attraversa la strada,
un cane che si avvicina scodinzolando,
un spazzino che pulisce il marciapiede...

Ok, ma queste cose accadono ogni giorno,
ci vuol poco a notarle, non ci vedo nulla di
particolare.

Hai ragione, tutto questo e molto altro, accade ogni giorno, ma...
se non ti fermi ad osservare, allora è come se non fossero mai accadute, mai esistite...
E allora?

Allora avrai vissuto in mezzo a tante cose belle e straordinarie,
senza essertene mai accorto... il che equivale a non vivere.
Che vita è quella di trascorrere la maggior parte del tempo,
concentrato su te stesso, come se tutt'intorno non esistesse nulla?

E invece, noi stessi esistiamo solo se ci amalgamiamo con tutto ciò
che ci circonda... dobbiamo esser parte dell'insieme,
per esser parte di noi stessi.

Di questo, mi sono accorto, quel giorno... ed ho iniziato a vivere.