Citazione Originariamente Scritto da restodelcarlino Visualizza Messaggio
Indovinello del we
facile facile

E' la storia raccontatami a Gennaio in un'osteria del Tufello, con accento borgataro. Da chi ? Un gruppetto de pettegole, tra una risata e l'altra, che si davano pure delle arie come se fossero parenti della regina. No, non Regina d'Autunno,...d'Inghilterra . Quella con la famiglia piena di Carli, Giovanni, Enrichi, Giorgi, Riccardi, Guglielmi, Filippi e chi più ne ha, più ne metta
Non é un western, cor bardo cauboi che te dice : "Aho', datte 'na mossa... famme capi' : sa' che se spari pe' primo, vivi o che se ce spiri, sei arrivato seconno... Anvedi che battuta ...ah ah ah ". E' comunque la storia di un tipaccio. Incomincia al Grand Hotel Negresco a Venezia, con un litigio (finito in tribunale) con un macellaio per un debituccio di mezzo chilo scarso di carne non pagata, e continua al Pireo, per il timone della barca di uno della capitale. A casa, convinceva la moje a sganassoni, con la scusa che era 'na scassa...Sul lavoro, non ne parliamo : era becchino e seppelliva gli ammazzati senza uno straccio di elogio funebre. Insomma, 'sto tizio a fine luglio, si sveglia per un incubo, concomitante con un temporalaccio, perché nel sogno era dolorosamente innamorato perso di due "signorini tanto educati" di verona, che pero' erano già amanti. E fece una scenata da pazzi, svegliando col rumore tutti e tutte per nulla. Roba che pareva che proprio non sapesse più chi fosse. E a chi chiedeva cosa fosse successo, rispondeva "Pensatela come ve pare : basta che finisca a tarallucci e vino".


Caccia agli indizi, per scoprire se il personaggio é extracomunitario o meno

Né uno né l'altro. A quei tempi non esisteva la comunità europea