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Discussione: Imagine di John Lennon

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  1. #3
    Opinionista L'avatar di Spirit
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    Premetto che anche per ragioni anagrafiche sono fanatico dei Beatles, apprezzo più Mc Cartney (almeno finché era nel gruppo) rispetto a Lennon, se proprio dovessi scegliere. "Imagine" non è mai stata la mia preferita di Lennon, appartiene ad un filone che è andato a cadere nella melensaggine retorica alla "We are the world", operazione ultracommerciale tinta di arcobaleno. Detto questo, l'analisi fatta nell'articolo mi pare rifletta luci ed ombre, verità e assurdità insieme. Concordo con Axe su alcuni punti. L'"assenza" e l'"indifferenza narcotica" di cui si parla non sono tanto quelli descritti nella canzone, che parla di belle utopie senza costrutto, ma sono frutto di una società stanca, disillusa (quella occidentale) arrivata a un punto di crisi che può sfociare nella catastrofe come in una rinascita sociale e civile in genere conseguente a un fortissimo trauma, come potrebbe essere una guerra o una pandemia devastante.
    Dove Axe coglie un punto essenziale (che avevo notato subito) è nella mancata distinzione tra il senso della parola "religione" e quello di "spiritualità" in genere. Per come l'ho sempre intesa io, "religione" significa morte della ricerca interiore, adesione a formule, rituali, libri sacri, dogmi imposti da un potere lontano e interessato ad autoperpetuarsi. Col termine "spiritualità" intendo invece libera ricerca dell'essere, lontana da schemi precostituiti, approfondimento delle esperienze personali in virtù della sensazione di un significato che vada al di là di qualsiasi dottrina. Chi scrive deve essere appunto una persona legata ad una religione, non importa quale, leggendo "AND NO RELIGION TOO" fraintende evidentemente il vero significato. Fra l'altro sappiamo bene delle sbandate "spiritualiste" di Lennon. (Il seguito a dopo, devo cenare...)
    Ah, poi la "caccia alle streghe di chi non condivide la mitologia progressista" è cosa che arriva parecchi anni dopo, per fare una sola citazione ne parla approfonditamente Federico Rampini ne "La notte della sinistra", ma qui il discorso diventa assai lungo e da fare in altra sede. La difesa delle radici storiche, etnico-religiose dei popoli trova comunque un limite laddove si impiccano gli omosessuali, ma qui non c'entra l'omologazione forzata!
    Del resto oggi assistiamo spesso, in molte parti del mondo, ad una difesa a spada tratta delle proprie individualità tradizionali da parte di entità etniche in vario modo minacciate dall'esterno.
    Detto questo non si capisce il perché di tanta acrimonia verso un articolo certamente discutibile in molte parti. Il vero motivo non risiederà forse in una corrispondente visione assolutista che nega punti di vista diversi?
    Ultima modifica di Spirit; 12-02-2022 alle 20:56
    “Siamo tutti uguali davanti alla legge, ma non davanti agli incaricati di applicarla.”
    (S. Lec)

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