Originariamente Scritto da
doxa
Grazie a te efua.
Ti dedico questa riflessione, non so di chi sia, forse in parte si addice anche a te.
Quando una donna è stanca, gira la clessidra e decide di riprendersi il suo tempo, dandosi del tempo.
Quando una donna è stanca e delusa, si accorge che la sua strada è vuota, che in quella percorsa non c’è nessuno, non c’è mai stato nessuno.
Quando una donna è stanca, non la vedi più con quella “armatura” che indossava ogni giorno: quella del sorriso, della spensieratezza, della felicità illusa, non la vedi più riempire i vuoti degli altri, senza mai riempire i suoi, non la vedi più vivere a cento all’ora senza accettare la noiosa quotidianità, non si considera un trofeo da alzare e conquistare.
Quando una donna è stanca e decide di guardare la realtà, se gli racconti una favola, diventa più stanca. I suoi giorni sono tutti uguali, noiosi, non cerca più un motivo bugiardo per svegliarsi la mattina. La vedi rassegnata senza più la voglia di trovare un'emozione.
Quando una donna è stanca, decide di girare la clessidra e il mondo lo lascia agli altri, senza più credere che ci possa essere altro. Mette da parte i suoi sogni, il futuro e le speranze, comunque decide di difendere la sua dignità, di non farsi calpestare, di essere sé stessa, di amare ancora.
Silenziose, straziate dalla vita, molte donne diventano come le foglie d’autunno, si staccano dal loro albero e si fanno trascinare dal vento; quelle donne non hanno più la voglia di costruirsi un destino, perché hanno capito che il destino non possono truccarlo.
Si può essere donne senza essere mogli, si può essere donne rimanendo mamme, si può essere donne senza essere prede. Si può essere semplicemente donne, stanche, senza più nessuno da amare. Ma donne…