A quell'epoca mi chiedevo se a Roma o dovunque nel mondo potesse esistere un analista capace di raddrizzarmi la capa. Mi ritrovai così in uno strano gruppetto di ansiosi patologici dalle parti della stazione. Lì era assai praticato lo psicodramma, tecnica nella quale ognuno impersonava un ruolo preciso, si identificavano persone reali che nella vita...diciamo così, creavano problemi all'analizzato.
Ora vorrei farvi capire che in queste cose le donne per me sono assai più brave di noi uomini ad immedesimarsi nella parte, per cui su di loro questa tecnica può avere assai maggiore successo. Capitò così un bel giorno che alcune ragazze identificarono in me chi il fidanzato oppressivo, chi il padre repressivo, chi il fratello rompipalle...e si calarono così bene nella parte da scatenarsi contro di me con calci, pugni, schiaffoni! E io...ridevo, ridevo! Proprio come Totò in una famosa parte in cui lo scambiano per un certo Pasquale, non so se avete presente, sennò ditemelo che vi posto lo sketch, forse siete troppo giovani per averlo visto. Ridevo perché non lo so bene neanch'io, di certo non riuscivo proprio ad arrabbiarmi. Sapete cosa mi dissero allora i due analisti? (Il gruppo era tenuto da un uomo e una donna, dicevano di dover rappresentare la parte materna e quella paterna, magari ci credevano pure). I due stupidelli dissero che io ridevo perché in qualche modo finalmente mi sentivo al centro dell'attenzione. E sia pure. In quel gruppo non ci rimasi molto tempo, uscivo di lì che stavo peggio di prima...
Aggiungerò solo che un'altra volta me ne uscii infelicemente in gruppo dicendo che mi sentivo "nudo di fronte agli altri". Non lo avessi mai detto. Cosa ti fanno i due sciagurati? Mi fanno denudare di fronte agli altri per tutta la durata della seduta (dovetti togliermi pure le mutande). Madonnina mia che vergogna... Insomma, che dite, voi quanto avreste resistito? || Che poi andavo a vedere il primo Woody Allen e mi pareva niente quello che gli succedeva...