no; perché paolo ti dice esplicitamente che non dipende dalle prerogative umane, ma da un semplice moto unilaterale di Dio stesso, che ordina i vasi a suo piacimento; la citazione dei due fratelli è esattamente volta a spiegare questo e che nulla obbliga Dio a tener conto di qualsiasi vincolo, meriti o sentimenti;
esatto, venne usato, come strumento; Paolo lo dice esplicitamente: Dio lo ha voluto così, e non che il faraone avesse demeritato di suo;Quanto al faraone, si comportò da ateo e quindi fu lasciato al proprio orgoglio, presunzione e prevaricazione verso gli ebrei. Come avrebbe potuto ottenere grazia e misericordia da Dio? Fu nemico di Dio e venne usato per dimostrare la grandezza di Dio
Dio non lo ha "visto"; lo sapeva prima di crearlo, e lo ha creato perché così lo voleva; non lo dico io, lo dice Paolo, a chiare lettere:, attraverso i miracoli che furono compiuti a favore della liberazione degli ebrei. Fu Dio a predeterminare l'ateismo del faraone? No, lo vide in anticipo e lasciò che si sviluppasse in lui questa libera scelta di negazione di Dio.
17Dice infatti la Scrittura al faraone: Ti ho fatto sorgere per manifestare in te la mia potenza e perché il mio nome sia proclamato in tutta la terra. 18Dio quindi ha misericordia verso chi vuole e rende ostinato chi vuole.
quindi non è che il faraone fu lasciato al suo orgoglio di ateo, come sostieni tu; ma Dio ha fatto sorgere - creato - il faraone e lo ha reso ostinato, per manifestare la Sua potenza; la pretesa libertà del faraone non ha alcun rilievo in tutto questo; è solo uno strumento, un vaso... questo scrive Paolo, non io.







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