quel 20% che vota PD è un cluster sociale permanente, e più o meno corrisponde alla tua descrizione, anche se il dato di reddito forse è sopravvalutato;
qui, secondo me, hai un momento di rimozione di quello che a una persona istruita della tua generazione dovrebbe essere ovvio:A destra si è più evanescenti, critici, magari superficiali, a volte qualunquisti. E non si va a votare. E questo fa sì che l'Italia rimanga consegnata ad una massa di cialtroni e rubapoltrone capaci di inventarsi mille espedienti per non staccare il culo dalle poltrone stesse. Naturalmente a tutto questo concorrono le divisioni, gli attacchi, il fuoco amico nel centrodestra. Mentre PD e 5 stelle, nemici storici, di fronte alla possibilità del lauto stipendio sono capaci di superare ogni disaccordo in nome di sua maestà il denaro. Questo soprattutto in virtù della furbizia e della tenacia piddina. In questo non sono cambiati da quando ero nell'allora PCI. Ci vuole una presa di coscienza diversa da parte del popolo. Che vada al di là delle ideologie, dei partiti stessi, dello sterile contrasto destra-sinistra, concetti ormai decrepiti. Un passaggio lungo e difficile, ma necessario per non fare tutti una brutta fine.
l'Italia è un sistema-paese fragile nell'ambito dei suoi simili; ha tutta una serie di patologie strutturali che il nostro modello di socialità "democristiana" ha sempre evitato di affrontare, da secoli, perché troppo sanguinose;
le imprese sono troppe, e troppo piccole, che vuol dire intrinsecamente inefficienti e bisognose di sussidi e trucchi, come la tolleranza all'evasione; questo però vuol dire che tutto il sistema dei servizi e infrastrutture è miserabile; il patrimonio pro-capite degli italiani è superiore a quello dei tedeschi, ma il debito è il triplo; ricchezza privata, miseria pubblica, che significa meno tutela dei meno agiati;
ora, se tu immagini che il fine di un partito o di una coalizione sia quello di vincere le elezioni ed esprimere il governo - la cosa intuitiva - spesso sbagli;
in democrazia, anche stando all'opposizione si ha un potere di interdizione dell'attività di governo tale che se il tuo fine è la conservazione è molto più remunerativo governare da fuori in quel modo; questo, almeno da quando 30 anni fa Maastricht ha tolto al governo alcune leve di potere, come le banche e la moneta;
ora, governare un paese come l'Italia è una rogna, perché bisogna scontentare in troppi, a partire da risorse finite;
quindi, dai tempi di Dini - 1995 - la strategia di tutti a destra è un po' quella di spararle grosse con la riserva di passare il boccino ai tecnici e passare per "responsabili" quando c'è da usare la scure, salvo fare opposizione da dentro la maggioranza;
la sinistra è ferma, perché diritti civili a parte, non ci sono margini di benessere sociale da conquistare in UE; viviamo già nel più grande sistema di welfare del mondo; possiamo solo peggiorare;
per questo paradosso il PD e le sinistre europee sono diventate i partiti della grande industria e delle multinazionali o dei ceti medi, di Draghi, Monti, Fornero, ecc...
se vuoi che un giovane diplomato alberghiero trovi lavoro nel turismo al sud, il povero ristoratore o albergatore autonomo del luogo non ce la fa a dargli uno stipendio ragionevole, o non vuole contrarre i suoi profitti; questo lo potrebbe fare il gruppo alberghiero olandese o francese;
solo che per far arrivare investimenti, soldi che in Italia non ci sono o chi li ha non vuole investire qui, servono riforme di tutto e infrastrutture;
ora, se tu rappresenti certe piccole imprese che vogliono impedire le riforme e continuare a vivacchiare pagando in nero e temono la concorrenza, ti basta sabotare le riforme, ottenere una proroga, rendere impossibile l'attuazione, ecc...
ma tutto questo lo pagano gli italiani, in particolare quelli che non hanno il ristorante, lo stabilimento balneare, l'impresuccia, e non sono nemmeno parenti.







Rispondi Citando