Originariamente Scritto da
axeUgene
dov'è l'Albo Ufficiale dell'Ordine degli Inviati Divini, da consultare per non imbattersi in un truffatore sedicente
inviato ?
dal momento in cui no puoi dimostrare "Dio" - infatti è oggetto di fede, non di scienza - ne consegue che siano tutte opinioni quelle su eventuali "inviati"; per questo esistono religioni diverse che si disconoscono tra loro come "vere";
come diceva Paolo nella
Romani, i pensieri si accusano e si scusano, nel senso che mostrano la loro logica intima:
per te, eloquentemente, l'alternativa è tra
a) l'obbedienza per compiacere Dio, nel qual caso sono il timore, la paura e l'angoscia a motivarti; e
b) l'ipocrisia del comportarsi con rettitudine per
sembrare, non per essere una brava persona; mentre qui non ti passa nemmeno per l'anticamera del cervello che il tuo premio possa essere esattamente la Grazia di essere destinato per sentimento al bene, per come sei stato educato, cresciuto, per le tue esperienze;
cioè, quel "bene", quella Legge divina, per te non è un vero valore in sé - un imperativo
categorico kantiano - ma solo il metro utilitaristico e opportunistico per evitare il castigo divino - e cioè l'imperativo
eventuale;
io non ti condanno di certo, perché è una cosa umanissima pensarla in questo modo; tipicamente tra i cattolici, che hanno sempre bisogno di un controllore, di un vice-padre, perché sono educati a restare figli per sempre; mai responsabili, mai convinti; al più, costretti;
nulla di male nel credere questo, ma fare marketing ad un dio che vuole le persone ipocritamente obbedienti, in termini di
immagine e somiglianza non è una buona strategia;
meglio Lutero, dà retta...
posto che in forum eviterei discussioni di tenore personale, ti capisco benissimo, in quanto figlio più piccolo; non di rado ci viziano, ma è una trappola che ci fa stare comodi e destinati a fare i "badanti", mentre i grandi si fanno la loro vita; ma questa è psicologia, non etica e non ha niente a che vedere con "Dio", che non sono tuo padre o i tuoi fratelli;
in effetti, spesso l'atteggiamento psicologico del credente male cresciuto è quello del:
io mi sacrifico, così esercito un potere morale di rimprovero nei confronti di chi si gode la vita; il prete cattolico non fa sesso - in teoria... e solo da pochi secoli - e così si "guadagna" quel potere, senza che nessuno gli abbia chiesto quel sacrificio; insomma, ognuno ha il suo tornaconto, ma Dio non c'entra nulla;
il vegano che rinuncia al capocollo non fa quello che, per me, sarebbe un sacrificio, perché è molto più gratificato dall'idea di non mangiarsi un animale che assimila ai suoi cani e gatti, per fare un esempio terra-terra; e non farebbe mai male ad un animale, a prescindere da qualsiasi legge, per intima convinzione assoluta, l'imperativo categorico;
qui c'è - comunque lo si voglia considerare - "Dio"; cioè, quando ti identifichi indissolubilmente nel sentimento di giustizia, a prescindere da qualsiasi altra utilità del premio di essere giusto, anche in un'isola deserta dove nessuno ti dirai mai "bravo" !