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Per la dottssa Pazza. PB Shelley, brani di Arethusa. III PARTE.
Hai ragione che il nostro ruolo non é mai stato semplice, soprattutto perché il maschio doveva avere la certezza di
dare il suo denaro al suo stesso sangue, da qui la necessità di rinchiudere in casa le donne al telaio affinché non
tradissero, loro avevano le etère, famosa quella di Pericle, Aspasia, che dovevano essere colte e raffinate per parte
cipare a un banchetto. Allora non c'era ancora il test del DNA, avremmo sofferto molto meno. Lessi qualche anno fa
sul giornale che un po' di uomini si incuriosirono e compraroni il test del DNA in farmacia, all'80% dei casi non erano i padri
biologici, ma oramai si erano affezionati e passarono oltre.
Tornando ad Arethusa.
Di questo mito si occuparono Omero, Virgilio, Ovidio, penso gli esametri migliori
siano di quest'ultimo. strano come Ovidio, -considerato fatuo-. poi trovava in rele-
gatio nel Ponto, per volere del princeps Augusto, con vaga accusa di adulterio con
la nipote Giulia, e nemmeno Tiberio lo salvò, -lì morì e non si trovarono mai le sue
ossa,. non usò mai i trimetri giambici, usati perfino dal grande Nazianzeno per la sua
autobiografia, ma il metro dell'epos, l'esametro dattilico catalettico, e poi Dante, Ariosto,
Pascoli, Pindemonte, Quasimodo, rivisitandolo.
E' un mito degli Achei, popolazioni delle steppe della Russia meridionale, che invasero e conquistarono
la Grecia, assieme agli Eoli, ai Dori, agli Ioni. Siamo nel 1230 a.C. Ricordiamo che a Sparta, solo i Dori
conquistatori, potevano essere Spartiati, i piu' nobili, insomma. Poi la civiltà pelasgo.micenea. che allora
predominava, si fuse con quella degli Achei.
FINE
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