Originariamente Scritto da
Pazza_di_Acerra
Nikolaj Vasil'evic Gogol' è considerato giustamente il padre spirituale dei grandi narratori russi e la sua opera maggiore, Le anime morte, è un grandioso affresco epico-satirico, un nobile messaggio di rigenerazione morale e sociale contro le forze sociali più retrive, una specie di omaggio ai Lumi e all'idea di progresso. Gogol' era dotato di una capacità sovrumana di fantasia creativa ma il suo intelletto razionale era curiosamente inadeguato al suo genio. Le sue idee e suoi ideali erano quelli della sua famiglia provinciale ma la sua ambizione illimitata lo chiamava a diventare, più che un grande scrittore umoristico, un profeta e un maestro. Ed egli credette fideisticamente nella sua missione di rigenerare moralmente la Russia immersa nel peccato. L'importanza di Gogol' è duplice: non fu solo un grande scrittore, ma anche una personalità di enorme interesse, uno straordinario fenomeno psicologico.
La principale caratteristica dello stile gogoliano è la sua espressività verbale, la sua prosa è intensa e "satura", composta da due elementi in antitesi: una retorica poetica al più alto punto di tensione e una farsa grottesca. L'altra caratteristica fondamentale del genio di Gogol' è la straordinaria intensità e vividezza della sua facoltà "visiva". Egli vede il mondo esterno romanticamente trasfigurato; viste da lui, le cose assumono significati e proporzioni del tutto diversi da quelli che hanno al nostro sguardo. Se il metro di giudizio dovesse essere la pura forza creativa, Gogol' sarebbe il più grande degli scrittori russi: né Pushkin, né Tolstoj possedettero qualcosa di simile a questo vulcano di creatività fantastica.
La vicenda de Le anime morte ruota intorno a Cicikov e al suo piano furfantesco di comprare per niente "anime morte", ossia i servi della gleba morti dopo l'ultimo censimento. Cicikov è la più grande delle caricature soggettive gogoliane, il suo leitmotiv psicologico è il compiacimento di sé, la sua espressione geografica, la rotondità : egli incarna l'"aurea mediocritas" oraziana. Se la prima parte dell'opera rappresenta una delle vette della letteratura mondiale di tutti i tempi, la seconda rappresenta, a giudicare da quel che ne resta, una netta caduta. Pur contenendo ancora brani di altissima classe, il tentativo di superare le tendenze naturali del suo stile e di renderlo più realistico segna per Gogol' un netto fallimento. I personaggi, delineati in modo volutamente oggettivo, risultano smorti, in antitesi con le figure rappresentate in maniera memorabile nella prima parte. Tuttavia l'espressività verbale e la fantasia sfrenata che permeano la prima parte del romanzo fanno di quest'opera uno dei massimi capolavori, e non solo della letteratura russa.