Citazione Originariamente Scritto da Spirit Visualizza Messaggio
Io proprio non capisco perché mai sei alla ricerca di una morale cazzuta, ben determinata, per cui rimproveri Rachele e Crep di non saper esprimerla. Cos'è che ti manca? Cos'è che -se sono riuscito ad afferrare qualcosa dei tuoi discorsi - ti pone un problema con la controparte? La quale controparte ovviamente può essere criticata in mille modi. E' solo che non capisco il tuo.
davvero non capisci ?
è curioso, per una persona del tuo livello culturale e di istruzione; evidentemente, bisogna tornare ab imis fundamentis, visto che c'è una rimozione di quelli;

dunque:

a) io non rimprovero nulla a nessuno; non vado a casa di Rachele o di crep a sentenziare su come loro vivano la loro vita; ci sei ?

b) qui siamo in un luogo pubblico, dove si discute, e alcune persone tirano fuori "Dio"; ci sei ?

c) nella storia e nella cronaca concrete, quelle con cui abbiamo a che fare noi, non quelli che stanno a Calcutta o Saigon, che "mestiere" fanno "Dio" e i suoi credenti, da millenni ? mettiamo da parte, per semplicità, i musulmani, e limitiamoci ai "nostri";

ora, ti risulta che il Vangelo sia un allegato al manuale del mago Silvan in cui si insegna il trucco per moltiplicare i pani e i pesci, o un manuale di training autogeno ?
oppure è un insieme, più o meno coerente, di postulati morali di alto livello che si rimandano alla volontà divina e che si intendono come vincolanti ?

perché se rimuovi questo, è ovvio che tutta la questione ti sfugge;

tanto per restare nel nostro, un papa non ti dice che Dio vuole che si tifi Ascoli anziché Sambenedettese; ti dice, ordinariamente, che se ti becchi un tumore, devi aspettare la tua ora da martire come decide il suo dio, anche se tu non ci credi; e si adopera assieme ai suoi credenti affinché tu effettivamente non possa decidere e debba trovare un Cappato che rischia la galera per far valere la tua auto-determinazione;

oppure che se si sposano due donne non va bene, e non per loro stesse, o per i suoi credenti, che faranno quel che credono;
lo intende proprio per la società tutta, per cui, legittimamente, si sente in diritto/dovere morale di intervenire e impedire che ciò avvenga, in nome della sua idea di Bene comune;

siccome io sono un liberale, mi sta benissimo che lo faccia, esattamente come io peroro altri valori; per me siamo tutti alla pari e non discrimino i valori religiosi sul piano della verità, né bollo l religione come superstizione, ecc...

però, semplicemente, mi aspetto che dei credenti di area culturale cristiana chiamino in causa Dio per far valere posizioni morali e di un certo spessore, importante, argomentandole sul piano morale, perché questa è la funzione precipua di quel Credo e di quel dio, nella nostra storia e cronaca concreta;
almeno su questo converrai, o no ?

io non rimprovero nulla a nessuno; ho solo constatato un regresso di intensità morale concreta del discorso religioso, per cui i credenti non dicono nulla di importante e dirimente, realmente impegnativo e stringente - come invece fa il vegano-animalista dell'esempio - e, soprattutto, non argomentano, anche quando in qualche modo alludono ad un contenuto "forte", come il Magistero della Chiesa, quasi si vergognassero nel perorare valori che per loro sono fondamentali e decisivi;

tu non lo trovi strano, curioso, significativo ?

E poi la morale...la differenza fondamentale è tra una morale IMPOSTA da un potere e di solito assai poco spontanea ed una "morale" (se proprio vuoi chiamarla così) che nasce da un sentimento individuale profondo, se si vuole chiamare "morale"
i sentimenti te li forma l'educazione, che è sempre in gran parte imposta nella società in cui cresci;

E' soprattutto DESIDERIO DI COMPRENSIONE. Per me comunque "compassione" è cosa diversa da "morale" e come sai è alla base della dottrina buddista, con delle affinità ma anche delle profonde diversità dal cristianesimo.
perché parti da una definizione tecnicamente erronea di "morale":

tu la intendi come costrutto specifico, laddove si tratta semplicemente della preferenza arbitraria per una cosa, anziché un'altra;

la "compassione" implica necessariamente la non-indifferenza per l'altro, e questo è già un valore morale, una preferenza assoluta, fondata su quel desiderio di comprensione;
se escludessimo un valore morale, questo desiderio e la relativa compassione sarebbero questioni assolutamente indifferenti, come indossare una maglia rossa o gialla, degne di nessuna menzione.