non di rado i credenti si adoperano perché le leggi civili rispecchino la loro morale;
sia chiaro: pe me la cosa è perfettamente legittima, dato che lo fanno anche i non-credenti con la loro morale;
la questione sarebbe solo di spiegare apertamente i motivi: se tu - solo per fare un esempio - non ritenessi che la sig.ra Angela avesse il diritto di disporre del suo fine-vita, e sostenessi, per via del tuo credere, l'inopportunità di quella libertà, sarebbe bene che tu ne spiegassi il contenuto morale, cioè di pubblico rilievo, visto che si tratta di imporre una sofferenza;
questa è un'osservazione interessante;Tu vivi ugualmente la tua vita in piena libertà di scelta.Un credente non ci guadagna niente a proclamare la sua fede anzi al giorno d'oggi ci rimette di brutto.Dirai che questo è il rischio del fedele e in questo ti dò ragione.Aspetto le pietre!!
potresti farmi qualche esempio reale e diffuso di persecuzione del credente che si manifesti come tale ?
grazie