L’Assunzione di Maria in Cielo è un dogma cattolico nel quale viene affermato che Maria, terminato il corso della vita terrena, fu trasferita in Paradiso, sia con l’anima che con il corpo, cioè fu assunta, accolta in cielo. L’Assunzione di Maria, nel pensiero cattolico, è un’anticipazione della resurrezione della carne, che per tutti gli altri uomini avverrà soltanto alla fine dei tempi, con il Giudizio universale.
Il dogma cattolico è stato proclamato da papa Pio XII il 1º novembre 1950, anno santo, attraverso la costituzione apostolica Munificentissimus Deus (incipit latino, traducibile: “Dio generosissimo”). Si tratta dell’ultimo dogma, finora, proclamato da un Papa, dopo i due proclamati da Pio IX nel secolo XIX. La proclamazione di questo dogma è l’unica occasione in cui un pontefice ha fatto uso dell’infallibilità papale ex cathedra, definita formalmente nel 1870. La Chiesa dunque riconosce che in questa specifica occasione il papa ha proclamato un dogma esercitando l’uffizio di Pastore e Dottore di tutti i cristiani, e quindi con il carisma dell’infallibilità.
Lo stesso Jung rimase impressionato dalla proclamazione del dogma, ritenendola “l’evento più rilevante della storia del cristianesimo dai tempi della riforma”, definì tale proclamazione “petra scandali per una mente priva di sensibilità psicologica”, affermando che tuttavia “il metodo che il Papa adopera per dimostrare la verità del dogma ha senso per la mente psicologica”. Nel nuovo dogma Jung apprezzava in particolare l’estensione simbolica della Trinità a una “Quaternità” che si apriva finalmente alla dimensione femminile e, quindi, alla totalità.
L’assunzione di Maria ristabilisce il ruolo e la dignità al femminino sacro, alla Materia stessa, da Maria rappresentata, che ascende al Cielo dopo la morte, anima e “corpo” e soprattutto la possibilità, non più esclusa, di una “ἱερὸς γάμος”, di un matrimonio mistico tra il Sole e la Luna, tra il Padre/Figlio e la Vergine. Gli opposti sono finalmente “congiunti”. (C.F.)