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crepuscolo
Commento teologico.
La struttura del libro del genesi è intimamente legata con le teologia predicata dal redattore, il quale tessendo la sua storia popolare dagli inizi dell'umanità alla fine del periodo dei Patriarchi, ci vuol far vedere la via negativa battuta dagli uomini che si allontanarono da Dio e quella positiva dei capostipiti ebrei che vollero riavvicinarsi a lui.
Le prime cinque toledot raccontano la parte negativa , le altre cinque quella positiva. Il tutto è inquadrato nell'opera creatrice e salvifica del Dio degli Ebrei.
Egli creò il mondo e gli uomini non per un capriccio o per freddo egoismo, ma per comunicare, fuori di sé, il suo amore salvifico: tutte le creature dell'intero cosmo sono buone ed il loro dominatore, l'uomo, è buonissimo. E', in fondo, per questa bontà, e perciò in funzione salvifica, che Elohim uscì dal suo isolamento per creare il cielo e la terra, il mondo materiale e l'uomo.
Ma è soprattutto nei riguardi di quest'ultimo che Jahweh escogita il suo piano di salute. Dopo averlo creato dalla polvere della terra, lo "rapisce" dal suo habitat, buono si ma naturale, e lo trasporta nel paradiso terrestre, luogo amenissimo, ricco di acqua e di piante; specialmente luogo rallegrato dalla conversazione familiare con lo stesso Creatore. Ivi Adamo ed Eva, nella loro unione amorosa e matrimoniale, agiscono come immagine e somiglianza di Dio, quasi suoi rappresentanti, capaci perciò con il lavoro e di custodire lo stesso paradiso e capaci di dominare il mondo animale , cui possono dare il nome appropriato.
Tuttavia, questa partecipazione alla vitalità divina ed al suo dominio è condizionata all'umile obbedienza del precetto di Dio; la morte e lo spodestamento da tanta dignità s'intravedono in un lontano e fosco orizzonte, nell'ipotesi possibile della loro ribellione.
E l'uomo pecca. Peccano Adamo ed Eva ( cioè l'intera umanità), nello stesso paradiso terrestre. Tentati dal serpente