Originariamente Scritto da
axeUgene
questa è roba da filologi, e io non sono in grado; certamente Esterno è infinitamente più preparato;
però Elohim è un plurale, e non un singolare di gruppo;
io ne so poco, ma potrei immaginare che questo denunci una radice pagano-politeista, con un sistema che vira successivamente, dato che in epoche arcaiche il politeismo era la regola;
considera che più postulati immetti nella tua narrazione della creazione, più verosimilmente ti incasini la vita e incasini il senso al tutto, senza che ciò sia necessario;
i riformati sfrondano, avendo colto l'intelligenza elastica di ebrei e islamici, che evitano troppe complicazioni controproducenti;
cercare un senso metafisico tradizionale alla creazione non ti serve ed è, anzi, controproducente, perché il creato stesso ti pone di fronte ad infinite contraddizioni;
se vuoi trovare un qualche senso, la strada migliore è osservare la natura umana nei suoi tratti di moralità, se non proprio spontanea e innata, che non c'è più di quanto ci sia ad istinto animale - che so, la protezione dei cuccioli, anche di altre specie; per quello sono carini, selezionati;
se ti vai ad impantanare con le letture tradizionali intermediate dai vari preti nei millenni - soprattutto quelli nostri, che hanno superfetato piani e costruzioni peggio dei geometri delle coste calabresi
- non ne cavi le gambe;
per prima cosa, dovresti risolvere quell'ambiguità per cui la natura umana desiderosa di conoscenza e titolare di coscienza, che si distacca dal regno animale - cioè in effetti un'investitura divina ad immagine e somiglianza - sarebbe frutto di un
peccato di disobbedienza;
ora, è ovvio che se questo peccato si è verificato, va collocato altrove e in un altro contesto, già strutturato socialmente, perché non ha senso una morale e la relativa disobbedienza senza una società;
e non può certamente essere il desiderio di conoscenza - cioè, esattamente la qualità ad immagine e somiglianza - che dovrebbe essere per dire, un'allegoria dell'insieme di eventi che hanno fatto l'ominide dalla scimmia:
a) il cambiamento climatico rendeva la vita sugli alberi meno efficiente; quelle scimmie sono scese nella savana;
b) nella savana dovevano individuare i predatori, quindi stare molto in piedi;
c) questo liberava gli arti superiori, col pollice già utilmente opponibile, e così quelle scimmie hanno cominciato a farsi pietre e bastoni;
d) così, da erbivore, hanno cominciato a mangiare carcasse e cacciare piccoli animali, poi sempre più grandi;
e) la dieta proteica ha fatto crescere il cervello e una mutazione della gola ha favorito gli individui in grado di articolare più suoni, fino ad un linguaggio, sempre più articolato...
ma tutto questo non può essere raccontato come colpa di disobbedienza; disobbedienza a che ?
in effetti, non hai davvero modo di distinguere un momento in cui l'essere umano da "buono" sarebbe diventato "cattivo", trasgressivo di qualcosa;
questa è chiaramente un'idea artificiosa e strumentale, perché la morale è il frutto di una progressiva razionalizzazione dei comportamenti, fino a sacralizzarli in modo metodico;
c'era un'antropologa che attribuiva il primo segno di civiltà umana ad un femore guarito; cioè, il segno che il gruppo umano di cavernicoli si era preso cura dell'infortunato inabile, fino alla guarigione, anche se quello era inabile alla caccia o al lavoro;
è ovvio che questa capacità però conviveva anche con quella predatoria, per cui quegli stessi cacciatori avrebbero eliminato altri umani per appropriarsi dei loro territori di caccia e raccolta;
come ne esci con la
disobbedienza ?