Originariamente Scritto da
axeUgene
io vedo una spiegazione più terra terra:
il PD è diventato per forza un partito di conservazione di uno standard europeo, che è il faro dalla morte di Berlinguer, o forse già da prima;
in Italia, la politica estera è da 80 anni una funzione di quella interna; ci si allea e integra per condizionare un sistema interno troppo riottoso e ingovernabile;
per la destra l'obiettivo storico, dal 92, è l'opposto: sabotare l'UE per riprendere spazi di agibilità interna che garantiscono la capacità di spendere e fare debito, e comprare il consenso, tipo vecchia DC;
questa dicotomia potrebbe pure sembrare lineare, europeismo vs sovranismo;
non fosse che negli ultimi 30 anni sono avvenute sottotraccia cose essenziali che sballano tutti i calcoli lineari; la globalizzazione e l'UE hanno modificato l'ambiente economico e sociale, in modo radicale;
se l'UE è ancora una cosa in mezzo al guado, perché ci sono i governi, porzioni di interesse nazionale, ecc... i cluster nazionali si sono proprio indeboliti, fino a perdere di significato concreto; nel senso che la vita concreta delle persone dipende in misura minima da quello che si decide nelle capitali;
al tempo stesso, però, quello che si decide nelle capitali può invece sollecitare in senso reattivo quello che riguarda le vite delle persone, e in modo sperequato;
noi abbiamo visto come gli italiani hanno reagito alle due crisi recenti, covid e guerra:
nelle prime settimane di covid, tutti solidali, i canti dai balconi, gli striscioni andrà tutto bene, ecc... dopo qualche mese è iniziata la rissa su tutto, lockdown, mascherine, vaccini, ecc...
con la guerra, forse è andata anche peggio, perché trasversalmente si è vista un'Italia assolutamente divisa, dove a diverso titolo metà della popolazione avrebbe a sentimento lasciato volentieri gli ucraini in mano a Putin in cambio del gas a prezzi ordinari;
ora, Meloni sostiene di voler unire la nazione; posto che per la rappresentante più a destra del suo schieramento è un'idea che lascia un po' perplessi, se si giudica l'umore dei suoi sostenitori, che è, appunto, molto un umore; ha preso il 26% su meno di due terzi degli aventi diritto, non un plebiscito;
beh, posto che per me è senz'altro un bene che finalmente ci sia un governo politico e non uno tecnico, se devo fare il conto della serva a partire dal pregresso e dalle grandi questioni, non vedo una prospettiva di concordia nazionale in questa fase, ma piuttosto le condizioni per l'emergere di tanti conflitti potenziali che Draghi teneva a bada;
sarà un bene ? forse era inevitabile; però spesso certe cose vanno a finire in un modo che pochi avrebbero previsto o inteso quando ci sono in ballo soldi grossi, questioni strategiche, ecc...