Citazione Originariamente Scritto da LadyHawke Visualizza Messaggio
Lasciamo stare ciò che è stato, ti chiedo adesso tu cosa sei disposto a fare concretamente come operatore di Pace, a parte pregare o predicare, per far finire questa guerra?
Se il clima giusto non c'è cosa sei disposto a fare?
Sei disposto ad andare in Ucraina a dire che devono perdonare, amare accogliere e condividere?
E faresti la stessa cosa andando in Russia a dire a Putin e compagni di merende, compreso il suo popolo che devono perdonare, amare, accogliere ecc...
Auguri!
sembra tutto assurdo, ve' ?

la realtà è che tutte queste dichiarazioni ambigue o ad aria compressa celano tanti piccoli o grandi compromessi, che sarebbe scabroso esporre apertamente:

tutti quelli che hanno fatto affari con Putin, sono sotto schiaffo, perché quello si è premunito di una capacità di sputtanarli, come è prassi, sempre; a maggior ragione se uno è stato capo del KGB;
come stratega politico-militare, Putin sconta tutte le follie tipiche dell'autocrate di un regime sgangherato e inadeguato alle sfide contemporanee; ma sui giochini delle spie ha qualche capacità;

a suo tempo, Franceschiello gli ha chiesto di salvare i cristiani siriani, mediante l'intercessione di Kirillo, e Putin ha fatto volentieri il favore, consapevole di poter incassare successivamente un prezzo politico, che oggi si sostanzia nell'ambiguità politica della Chiesa;

ai russi del papa importa un fico secco; ma sanno che in Occidente quello fornisce una sponda "morale" a tutti i piccoli opportunismi e ambiguità politiche che tornano comodo a Putin per dividere il fronte occidentale;

ora, tutti i pacifisti col culo degli altri - in gran parte "di sinistra", tipo Sant'oro, De Magistris, Vendola e molti altri - invece di rispondere alla questione della moralità di dire agli ucraini che devono cedere territori e popolazioni all'orco, si trincerano dietro papa Francesco, il quale si presta a fare da paravento a tutti questi opportunismi;

con ogni probabilità, la gestione occidentale di questa guerra è stata la migliore possibile, una volta compiuta la scelta - questa discutibile, nel senso che si può discutere, non che sia sbagliata - di non inibire da subito Putin con la no-fly-zone e l'impegno diretto Nato anche a favore di uno stato non membro;

si è investito nel tempo e nella gradualità progressiva della risposta, per logorare il consenso interno a Putin, con gli ucraini, esseri umani, a sostenere il costo maggiore;
premiare Putin in qualsiasi modo non costruisce nessuna pace; mostra solo ai tanti aspiranti Puttini che la cosa si può fare e può essere remunerativa; oggi festeggi una pace di carta, e tra un mese ti ritrovi dieci incendi analoghi altrove, perché non hai davvero spento quello di origine.