Te lo faccio spiegare da Maurizio Maggiani, uno dei più grandi scrittori italiani viventi, vincitore del premio Strega e del premio Campiello...

Io sarò giudicato; quando sarà finita la mia storia qui tra voi e mi sarà chiesto conto del mio esistere nel mondo. Non mi si chiederanno i titoli dei miei romanzi e nemmeno il contenuto di questo articolo e dei mille che ho già scritto. Ci sarà una sola domanda a cui dovrò rispondere, quanta vita hai generato Maggiani, e quanta morte? Hai fatto la tua parte perché non della morte ma della vita è la ragione dell’universo? Questo, solo questo sarà pesato, e se credo al riguardo di essermi condotto nella vita con dignità so oggi, al cospetto di questa nostra guerra che va e va e va fin dove vorrà andare, di essere in debito.
Così con quello che resta del mio corpo ormai inadatto non dico a salvare vite in mare, ma anche solo a sdraiarmi davanti a un carro armato russo o a incatenarmi ai cancelli di Strasburgo, andrò alla manifestazione per la Pace, e non me ne frega niente se il signor Giuseppe Conte se la vuole arraffare e quelli che la sanno lunga mi esortano a lasciar perdere che se mai ho un compito è di starmene a casa a battere su questa tastiera.
Chiederò con tutta la voce che ho in corpo se è stato stabilito un limite, se sanno fin dove e fino a quando quel limite si spingerà, se confidano “nell’eventualità remota” di un conflitto atomico, perché nel caso è cinico e criminale giocare a poker avendo per posta un mondo senza domani. Chiederò alla Repubblica se sia mai stato convocato l’organo costituzionale del consiglio supremo di difesa. Chiederò alla diplomazia d’Occidente se sia stata mobilitata giorno e notte, segretamente o meno che sia, per imporre alla Federazione Russa un dignitoso accordo di pace o anche solo uno stato di tregua. Chiederò all’Unione Europea se il meglio della sua forza e cultura politica è chiedere di fare qualcosina in merito a Recep Erdogan. Non chiederò nulla a Vladimir Putin, non è a me che deve rispondere, ma al suo popolo, anche lui sarà giudicato.

L'intervento integrale di MAURIZIO MAGGIANI è su La Stampa di ieri, 12 ottobre
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