In bocca a Gesù l’annuncio della signoria/del regno di Dio prescinde da specificazioni concrete; intende suscitare una speranza proclamando la possibilità di un’alternativa alla società esistente. Per il lettore, la scena del battesimo ha dimostrato che Gesù, il Messia che assume il ruolo del Servo di Dio, instaurerà un regno universale e non sarà un guerriero né userà la violenza. Anche la scena del deserto ha messo in chiaro che Gesù non cede alla tentazione del potere, tipica degli agitatori, che organizzavano le loro sedizioni nel deserto.
D’altra parte, la missione messianica di Gesù, l’istaurazione del regno di Dio, insinuata da Giovanni con l’allusione allo Sposo, inauguratore della nuova alleanza, è stata descritta da Giovanni stesso in termini di comunicazione dello Spirito Santo. La signoria di Dio si fonda, quindi, sulla partecipazione dello Spirito di Dio che deve portare gli uomini ad aderire alla condotta ed all’operato di Gesù.
La proclamazione di Gesù annuncia, quindi, la venuta della signoria di Dio, realtà individuale (comunicazione dello Spirito) e del regno di Dio, realtà sociale (nuova alleanza), una società nuova e giusta, degna dell’uomo, l’alternativa che Dio propone all’umanità (la nuova terra promessa). Questa realtà comincerà ad esistere e proseguirà fino alla sua piena realizzazione. La sua vicinanza però contiene ancora una certa distanza, non solo temporale, ma anche personale. La signoria viene ma, nello stesso tempo, gli uomini devono avvicinarsi ad essa dando la loro adesione a Gesù.
Ogni potere che si interpone tra l’uomo e Dio viene virtualmente minacciato da questa notizia.