Ah meno male, che diceva Miller?
Ah meno male, che diceva Miller?
Quindi Gesù ci invita a partecipare alla sua mensa dando del beato a chi riuscirà ad esserci nel modo giusto.
Se poi il modo giusto sia quello più confacente, vuol dire che esiste un Dio amorevole, nonostante tutto, senza forzature di sorta.
Ultima modifica di crepuscolo; 23-12-2022 alle 18:28
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IL RISVEGLIO RELIGIOSO HA INIZIO.
Miller acconsentì a presentare pubblicamente il suo messaggio solo in seguito alle pressioni dei suoi fratelli, nelle cui parole egli udiva l'invito di Dio. Aveva cinquant'anni, non era affatto abituato a parlare in pubblico e si sentiva come schiacciato dal senso della propria incapacità per l'opera che l'attendeva. Fin dall'inizio la sua azione fu abbondantemente benedetta. La sua prima conferenza fu seguita da un risveglio religioso nel quale tredici famiglie, ad eccezione di due persone, si convertirono. Fu immediatamente invitato a parlare in altri luoghi e ovunque la sua attività ebbe come risultato un risveglio dell'opera di Dio. I peccatori si convertivano, i credenti decidevano di riconsacrarsi, i deisti e gli infedeli imparavano a conoscere la verità della Bibbia e la religione cristiana. La testimonianza di coloro cui si rivolgeva ora era: "Raggiungere una categoria di persone sulla quale altri non hanno presa". Si ritenne che la sua predicazione riuscisse a risvegliare la mente della gente alle grandi realtà della religione e ad arginare la mondanità e la sensualità, crescenti in quel tempo. Come risultato della sua predicazione, quasi in ogni città le conversioni si contavano a decine, talvolta a centinaia. In molti luoghi le chiese protestanti delle varie denominazioni erano disponibili e spesso l'invito a predicare gli veniva rivolto dai pastori delle singole comunità. Era sua abitudine intervenire solo dove era invitato. Ben presto si rese conto di non poter riuscire a soddisfare neppure la metà delle richieste, che gli pervenivano. Molti, pur non condividendo le sue idee circa la data del secondo avvento, erano convinti dell'imminenza del ritorno di Gesù e della necessità di prepararsi.
TESTIMONIANZE DELLE BENEDIZIONI DIVINE.
In alcune grandi città la sua opera provocò una notevole impressione: trafficanti di liquori rinunciarono al loro commercio e trasformarono i propri spacci in luoghi di riunione; case da gioco chiusero i loro battenti; atei, deisti universalisti e perfino criminali incalliti si convertirono. Alcuni di essi da anni non mettevano piede in una chiesa. Le varie denominazioni organizzarono delle riunioni di preghiera in tutti i quartieri cittadini, praticamente a ogni ora del giorno, tanto che uomini d'affari potevano riunirsi a mezzogiorno per pregare e lodare Dio. Non si trattava di un'infatuazione stravagante, ma di qualcosa di serio e sentito, perché l'opera di Miller, come quella dei primi riformatori, tendeva più a illuminare le menti che a provocare emozioni. Nel 1833 Miller ricevette la credenziale di pastore della Chiesa Battista, di cui era membro. Molti pastori della stessa denominazione approvavano la sua opera e così poté continuare il suo lavoro con il loro consenso. Viaggiava e predicava incessantemente, sebbene la sua attività si limitasse alla Nuova Inghilterra e agli stati del centro. Per vari anni viaggiò a proprie spese. Anche in seguito, comunque, le sue spese di viaggio non furono mai completamente rimborsate. In tal modo questa sua missione pubblica incise sensibilmente sulle sue sostanze, tanto che esse andarono diminuendo progressivamente. Miller aveva una famiglia numerosa, ma siccome i suoi membri erano attivi e frugali, la rendita della fattoria era sufficiente per il loro mantenimento e per le sue spese.
Fate l'amore, non la guerra.
Lavorare tutti, lavorare meno.
Ultima modifica di crepuscolo; 24-12-2022 alle 13:45
Allora più che predicatore, che per me significa insegnare i pensieri di Dio, lui cercava di interpretarli con il suo metodo; allora posso capire i viaggi per spiegare il frutto delle sue ricerche che però si è rivelato un po' acerbo, visto che ancora siamo qui vivi e vegeti e sempre in forma disumana e distruttrice.
Acerbo? Sì, il significato di quella profezia si riferiva ad altra cosa.
Comunque, identificare il ritorno di Cristo con la morte è una vera forzatura, contraria a tutti gli insegnamenti.
Gesù predicò in continuazione la vita eterna come obiettivo del credente.
Io stesso ho invitato tutti i credenti a pensare di aver conquistato la vita eterna nella precedente incarnazione e quindi puntare alla conquista del paradiso terrestre in questa vita.
L'obiettivo più vicino per tutti è quello indicato in Isaia (65:18 - 20) per Gerusalemme:
“Rendo Gerusalemme una gioia, il suo popolo un godimento. Io gioirò di Gerusalemme, godrò del mio popolo. Non si udranno più in essa voci di pianto né grida di angoscia. Non ci sarà più in essa un bimbo che viva solo pochi giorni, né un vecchio che non compia i suoi giorni; il più giovane morirà a cento anni, chi non raggiunge cento anni sarà maledetto (perché non sarà stato degno di vivere a lungo).“
Cristo porta sempre messaggi di vita e di speranza, non di morte.
Certo, chi si oppone ai messaggeri di Dio è a rischio, ma Dio vorrebbe la conversione dei peccatori, non la loro morte.
Fate l'amore, non la guerra.
Lavorare tutti, lavorare meno.
Sei fuori strada con la tua veggenza di mente; io non intendevo quello che qui hai riportato col pensiero mio in contr'alto; infatti noi sappiamo di Gesù, dai Vangeli, che pensò ininterrottamente a Dio Padre fino al punto culmine della sua sofferenza, ma nulla viene detto sul trapasso appena dopo che Gesù esausto affidò la sua anima od il suo spirito nelle mani del suo Dio, non certo il Dio di chi lo rappresentava in quel momento, cioè sadducei, farisei e scribi, proprio quelli che lo avevano condannato senza speranza, credendolo figlio del demonio anziché di Dio e come lui, infamavano Gesù di essere un demone avendo potere sui demoni, senza sapere da dove veniva il potere, e noi oggi lo sappiamo, da Dio che ha anche potere sui demoni, e Gesù lo ha dimostrato nella sua vita facendo solo del bene, e da resuscitato ancor di più perché unito al Padre onnipotente.
Caro Arcobaleno, a che serve sapere quando se il tuo quando non è ancora giunto? Per questo reputo ogni ricerca che tenda a calcolare certi eventi biblici foss'anche la Rivelazione finale o Apocalisse, nocivi alla salute spirituale offendendo la cara e santa attesa.
E Gesù chiaramente non l'ha mai voluto dire apertamente, in segreto? Difficile dirlo, ma se fosse servito da incentivo non saperlo non l'avrebbe detto.
Ultima modifica di crepuscolo; 25-12-2022 alle 21:36
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L'ULTIMO DEI SEGNI.
Nel 1833, due anni dopo che Miller aveva cominciato a presentare in pubblico le prove dell'imminente ritorno del Cristo, apparve l'ultimo segno preannunciato dal Salvatore, come prova del suo secondo avvento. Gesù aveva detto: "Le stelle cadranno dal cielo". (Matteo 24:29) L'apostolo Giovanni, nell'Apocalisse, contemplando in visione le scene che avrebbero annunciato la venuta del giorno di Dio, aveva scritto: "E le stelle del cielo caddero sulla terra, come quando un fico scosso da un gran vento lascia cadere i suoi fichi immaturi". (Apocalisse 6:13) Questa profezia si adempì in modo impressionante con la grande pioggia meteorica del 13 novembre 1833. Quella fu la più vasta e sorprendente visione di stelle cadenti che sia stata mai ricordata. "In tutto il territorio degli Stati Uniti, il cielo sembrava in movimento. Dopo l'occupazione del paese da parte dei bianchi, non si era mai verificato un fenomeno che suscitasse una così grande ammirazione in una parte degli abitanti e un così vivo sgomento in un'altra parte. La sublime grandezza di questo spettacolo rivive ancora nel ricordo di molti... Mai si è avuta una pioggia meteorica più fitta di quella: a oriente, a occidente, a settentrione, a mezzogiorno, ovunque era la stessa scena”. "The Old Countrynam", in Portland Evening Advertiser, 26 novembre 1833.
BIBBIA, LA SOLA BIBBIA.
William Miller era dotato di ottime facoltà, disciplinate dallo studio e dalla riflessione. Ad esse egli aggiunse la sapienza nelle cose spirituali, grazie alla sua comunione con la Fonte della saggezza. Uomo di grandi virtù morali, riusciva a imporre il rispetto e a conquistarsi la stima ovunque venivano apprezzate l'integrità e l'eccellenza morale del suo carattere. Unendo la gentilezza spontanea con l'umiltà cristiana e la forza dell'autocontrollo, sapeva essere premuroso e affabile con tutti, pronto ad ascoltare le opinioni altrui e a prendere in considerazione le loro argomentazioni. Senza passione o eccitazione, esaminava ogni teoria o dottrina alla luce della Parola di Dio e il suo ragionamento equilibrato, unito alla profonda conoscenza delle Sacre Scritture, gli permetteva di confutare l'errore e di smascherare la falsità.
La sua opera, però, incontrò forti opposizioni e come era accaduto ai primi riformatori, si rese conto che le verità da lui predicate non erano accolte favorevolmente dai pastori delle varie confessioni religiose. Essi, non potendo sostenere i propri punti di vista con l'ausilio della Bibbia, ricorrevano alle opinioni e alle dottrine degli uomini, oppure alla "tradizione dei padri".
I predicatori dell'avvento, invece, accettavano solo la Parola di Dio come testimonianza della verità. "La Bibbia e solo la Bibbia" era la loro parola d'ordine. Gli avversari di Miller, quando si trovavano a corto di argomenti, non esitavano a ricorrere all'ironia e allo scherno. Non furono risparmiati né tempo né denaro per cercare di mettere in cattiva luce coloro la cui unica colpa consisteva nel pensare con gioia al ritorno del Signore, nell'impegnarsi a vivere una vita santa e nell'esortare gli altri a prepararsi per la gloriosa apparizione del Signore.
L'istigatore di ogni male cercava non solo di rendere inutili gli effetti del messaggio avventista, ma addirittura di eliminare lo stesso messaggero. Miller indirizzava le verità bibliche ai cuori dei suoi ascoltatori, rimproverando i loro peccati e turbandone la pace. Le sue parole chiare e penetranti suscitavano la loro collera. L'opposizione manifestata dai membri di chiesa nei confronti del suo messaggio incoraggiò alcuni esponenti delle classi sociali più basse a oltrepassare ogni limite: decisero di ucciderlo mentre usciva da una riunione. Però gli angeli vegliavano su di lui e uno di loro, in forma umana, lo prese per un braccio e lo salvò, sottraendolo alla folla inferocita.
La sua opera non era ancora finita e perciò Satana e i suoi seguaci furono delusi.
Nonostante l'opposizione, l'interesse per il secondo avvento aumentava. Gli uditori non si contavano più a decine o a centinaia, ma a migliaia. Le chiese avevano registrato un forte incremento nel numero dei membri, ma dopo un po' cominciarono a manifestare uno spirito d'intolleranza verso questi convertiti e finirono per prendere misure disciplinari contro quanti avevano accettato le idee di Miller. Questo lo indusse a scrivere ai cristiani di tutte le denominazioni: se le sue dottrine erano false, essi avrebbero dovuto mostrargli l'errore mediante le Scritture. "Che cosa crediamo" egli diceva "che non sia stato attinto direttamente dalla Parola di Dio, che voi stessi riconoscete come regola, come unica regola di fede e di condotta"? Che cosa facciamo che meriti una condanna così violenta da parte della chiesa e della stampa e che vi spinga a espellerci dalle vostre comunità? Se noi siamo nell'errore, fateci vedere in che cosa consiste il nostro sbaglio. Mostrateci con la Parola di Dio che stiamo sbagliando. Ci avete già messi abbastanza in ridicolo; ma questo non è sufficiente per convincerci che stiamo percorrendo una via errata: solo la Parola di Dio può farci cambiare idea. Noi siamo giunti a queste conclusioni deliberatamente e con molte preghiere, basandoci sulle Sacre Scritture. Beatitudine, pp. 250, 252.
Fate l'amore, non la guerra.
Lavorare tutti, lavorare meno.
Il fatto è, secondo me, che nessuno compendia il cristiano modello che esce dai Vangeli, che equivale a dire che nessuno è convinto di ciò che dice eccetto Gesù.
Da ciò ne segue che ognuno ha i suoi gusti e le sue convinzioni che spesso erroneamente sono considerate di mera santità.
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RISPOSTE DIFFERENTI.
Perché la chiesa era tanto contraria alla dottrina del secondo avvento? Mentre per i malvagi l'avvento del Signore provoca sgomento e desolazione, per i giusti era sinonimo di gioia e di speranza. Questa verità meravigliosa aveva consolato i fedeli di Dio nel corso dei secoli. Perché, allora, era diventata, come il suo Autore, "un sasso d'inciampo e una pietra di scandalo" per chi si dichiarava suo popolo? Il Signore stesso aveva promesso ai discepoli: "... e quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò e v'accoglierò presso di me".
Il Salvatore, prevedendo la solitudine e il dolore dei discepoli, aveva incaricato gli angeli di consolarli con la certezza del suo ritorno. Infatti, mentre contemplavano smarriti il cielo, che rapiva il caro Maestro, la loro attenzione fu richiamata con queste parole: "Uomini Galilei, perché state a guardare verso il cielo? Questo Gesù, che è stato tolto da voi e assunto in cielo, verrà nella medesima maniera che l'avete veduto andare in cielo". (Atti 1:11) Questo messaggio dell'angelo ravvivò le loro speranze, tanto che essi "... tornarono a Gerusalemme con grande allegrezza; ed erano del continuo nel tempio, benedicendo Iddio". (Luca 24:52,53)
Non si rallegravano perché Gesù era tornato in cielo e, quindi, si trovavano soli a dover lottare contro le prove e le tentazioni del mondo, ma perché gli angeli avevano dato loro la certezza del suo ritorno.
La proclamazione dell'avvento di Cristo dovrebbe essere anche oggi, come quando venne annunciata dagli angeli ai pastori di Betlemme, una fonte di gioia. Quanti realmente amano il Salvatore non possono fare a meno di accogliere con entusiasmo l'annuncio, basato sulla Parola di Dio, che colui che ci assicura la vita eterna sta per ritornare. Sta per ritornare, ma non per essere oggetto d'insulti, di disprezzo e di rifiuto come accadde in occasione del suo primo avvento, bensì per manifestarsi con potenza e gloria e riscattare il suo popolo. Quelli che non amano il Salvatore non desiderano la sua venuta. L'irritazione e l'animosità suscitate nelle chiese da questo messaggio divino sono la prova più evidente che si erano allontanate da Dio.
Coloro che accettarono la dottrina dell'avvento sentirono il desiderio di pentirsi e di umiliarsi davanti a Dio. Molti erano rimasti a lungo esitanti fra il Cristo e il mondo, ma ora si rendevano conto che era giunto il momento di decidersi. "L'eternità assumeva agli occhi loro una nuova realtà". "Il cielo si era avvicinato ed essi si sentivano colpevoli nei confronti di Dio". I cristiani sentivano nascere in loro una nuova vita spirituale; si rendevano conto di aver poco tempo a disposizione e della necessità di avvertire rapidamente coloro che li circondavano. La terra sembrava sfuggire, mentre l'eternità si schiudeva davanti a loro. Tutto ciò che si riferiva alla loro eterna felicità eclissava ai loro occhi le realtà temporali. Lo Spirito di Dio era in loro, assicurando potenza ai loro vibranti appelli affinché i fratelli, e perfino i peccatori, si preparassero per il giorno di Dio.
Come già ampiamente detto, qui sorella White, come tutti – me compreso -, si è lasciata ingannare dalla visione di gloria del secondo avvento di Cristo. In realtà, come dimostrato anche in questo forum, nuovamente Cristo è soggetto a insulti, disprezzo e rifiuto. E questa volta per tempi indefiniti.
La ragione, oltre alla necessità di riscattare la condanna all'inferno (la seconda morte) per i credenti che meritano la salvezza, è senza dubbio l'allontanamento del clero di tutte le religioni e di coloro che lo seguono da Dio. Orgoglio, presunzione e rigidità mentale dominano su quelli che dovrebbero essere uomini di Dio.
Fate l'amore, non la guerra.
Lavorare tutti, lavorare meno.
Perché tutte le istituzioni cristiane con i loro vertici avrebbero finito il loro scopo e sarebbero cessate sparendo nel dimenticatoio.
Un'istituzione millenaria non si arrende tanto facilmente. Per questo credo alla personale comunicazione di Gesù Cristo.
Perché mai Gesù dovrebbe servirsi di intermediari per comunicare?
Non è del tutto vero. Certamente è richiesta una profonda modifica della fede e dell'attività da parte delle Chiese, che per loro pare inaccettabile, ma sarebbe sempre utile la diffusione dei messaggi di fede, desunti dalle comunicazioni divine.
Gesù, oltre ad avere comunicato direttamente i suoi messaggi, si è servito di altre persone per diffonderli nel mondo.
Insomma, nessuno nasce credente. Ci dev'essere qualcuno che lo indirizza verso la fede, qualunque essa sia.
Fate l'amore, non la guerra.
Lavorare tutti, lavorare meno.