Io avrei voluto fare il classico, dopo le medie, ma i miei insistettero per farmi fare un tecnico commerciale a indirizzo informatico, perché "quello era il settore del futuro". Inutile dire che l'informatica non mi è mai piaciuto. Mi sono diplomata da programmatrice e non ne ho mai voluto sapere di programmare alcunché. Oggigiorno però vi sono parecchi indirizzi interessanti.
Ciò detto, sicuramente un liceo classico ti apre molto la mente. Ma credo che per come è strutturato sia ormai parecchio anacronistico. Gli altri licei si sono modernizzati, hanno ideato nuovi percorsi formativi accattivanti e al passo coi tempi. Il classico è sempre rimasto lo stesso. Nessuno stupore che stia perdendo di attrattività.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Ma non colpiscono solo me, evidentemente, certe riflessioni...
" È vero, il classico non ti spiega «come» funziona il mondo, ma in compenso ti abitua a chiederti «perché». A capire le cause delle cose, a snasare il conformismo degli anticonformisti, ad addestrare i sensi e la mente per riuscire a cogliere la bellezza in un tramonto o anche solo in una vetrina. Il classico è come la cyclette: mentre ci stai sopra, fai fatica e ti sembra che non porti da nessuna parte. Ma quando scendi, scopri che ti ha fornito i muscoli per andare dappertutto." dice Gramellini.
amate i vostri nemici
Questa mi sembra davvero una grande stupidaggine perché la scuola ti insegna (o dovrebbe) sia come funziona il mondo sia a riflettere.
Messa così, un liceo classico sembrerebbe un esercizio quinquennale per finire a farsi solo seghe mentali.
Che sia attraverso la letteratura, la storia, la filosofia, la matematica o le scienze, un liceo classico ti dà un certo bagaglio culturale, comprensivo di come va il mondo, oltre, si spera, ad affinare capacità di esercizio del pensiero.
Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple
Non nega questo, Gramellini. Ciò che stupisce è la sproporzione percentuale delle scelte.
amate i vostri nemici
Cono, a te dovrebbero assumerti nei ristoranti come gira-frittate. Dalle pippe esistenziali ora siamo passati alle mere percentuali sulla scelta degli indirizzi scolastici!
Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple
Si, é vero, parlavi dell'Accademia Palatina di Aquisgrana, Carlo Magno chiamò un monaco inglese per farsi aiutare e così decise che in ogni monastero e vescovado i figli dei feudatari dovessero studiare. Sempre i preti di mezzo. Lui non sapeva leggere, a stento scriveva il suo nome.
il pregio del liceo classico, a mio modestissimo parere, è che ti insegna ad imparare.
e imparare è necessario sempre, anche quando entri nel mondo del lavoro. non è mica detto, anzi nel mondo di oggi è estremamente improbabile, che una persona faccia lo stesso lavoro e con le stesse modalità per 40 e passa anni. ecco che diventa importante sapere aggiornare e anche modificare le proprie capacità e competenze.
il tuo insegnante di filosofia doveva essere un vero somaro.
Sono d'accordo! Torniamo inevitabilmente al post iniziale di Massimo Gramellini....
"È vero, il classico non ti spiega «come» funziona il mondo, ma in compenso ti abitua a chiederti «perché». A capire le cause delle cose, a snasare il conformismo degli anticonformisti, ad addestrare i sensi e la mente per riuscire a cogliere la bellezza in un tramonto o anche solo in una vetrina. Il classico è come la cyclette: mentre ci stai sopra, fai fatica e ti sembra che non porti da nessuna parte. Ma quando scendi, scopri che ti ha fornito i muscoli per andare dappertutto."
Massimo Gramellini www.corriere.it
amate i vostri nemici
È un po' tutta la scuola italiana che ultimamente fa un po' schifo. Oddio, non che sia stata eccelsa quella di 40 anni fa ma, riducendosi moltissimo il numero delle matricole, visto che non si fanno più figli, i professori hanno dovuto allargare un po' le maglie. A nessuno piace segare il ramo dell'albero su cui si sta seduti.
Io non penso che sia tanto un problema di tipo di scuola, ma di tipo di insegnanti. Finché continuiamo a sceglierli con il sistema di Enzo Biagi (tre democristiani, due socialisti, un comunista ed uno bravo...) non potremo andare molto lontano.
Fonte:
https://www.panorama.it/abbonati/pol...uattro-cantoni
Il sistema italiano funziona in una certa maniera. Non puoi cambiarlo. Il sistema vince sempre.
Io, dopo tanti anni di lavoro, tutti spesi in aziende private, consiglio alle nuove generazioni di prendersi una tessera del Partito Socialista. Nella vostra vita lavorerete meno della metà, in certi casi neanche lavorerete, per una paga oraria sensibilmente più alta.
Votare non serve a niente. La maggioranza di quelli che andranno alle elezioni con voi non ha nessuna intenzione di cambiare le cose. Niente spaventa di più gli Italiani di uno Stato che gli facesse davvero rispettare tutte le leggi, e che gli facesse davvero pagare tutte le tasse.
L'unico modo che ha un giovane per votare è con il suo passaporto. Ovvero levandosi di torno.
Anche io ho fatto una scuola tecnica. Non era certo la testa a difettarmi, per studiare in un liceo. Avevo semplicemente paura di non avere i soldi per l'università.
"Primum manducare, deinde philosophari"
https://it.wikipedia.org/wiki/Primum...e_philosophari
In compenso ho cartoni pieni di libri (anche di filosofia) che mi sono letto da solo.