Ti credevo fragile e sbagliavo.
Ti credevo sola e non lo eri.
Ti credevo insicura e... forse lo sei.
Ma non più di me o altri come te e me.
E vorrei spiegarti cos'è la vita...
ma rischio di esser presuntuoso.
E vorrei spiegarti cos'è l'amore...
e rischio di esser patetico.
Chi sono io, oltre il mio vissuto,
per spiegare a te, cos'è la vita?
La vita va vissuta e scoperta da se...
e non spiegata attraverso gli occhi di un altro.
E se tu vorrai il tuo tempo, per capirla e viverla...
allora prendilo e perdonami.
Perdona le mie angustie e le mie paure.
Perdona le mie intrusioni.
Sono solo le preoccupaxioni di un padre...
che vuole il meglio per te...
spingendoti verso il bordo del precipixio...
sicuro che tu sia già in grado di volare...
ma che è disposto ad aspettare
affinché tu ti senta finalmente in grado
di spiccare il volo e vivere la tua vita
al meglio delle tue possibilità.
E così il mio compito sarà terminato.
E tu sarai in grado di capire...
le mie angustie e i miei timori...
per non esser stato capace
di insegnarti di volare.
Mentre tu magari...
desideravi semplicemente...
camminare...
ed ero io a non aver capito...
qual'era il vero compito...
a me attribuito.