Nei rapporti di coppia non riesco a capire quale sia la realtà; da fidanzati mia moglie era in un modo da sposati era in un altro modo opposto al primo.
Eppure io mi sento sempre lo stesso. Come mai?
Il tempo, le esperienze, la vita stessa nel suo incedere cambiano le persone.
Tu credi di essere lo stesso o meglio ti senti (pensi) di essere sempre lo stesso e invece non lo sei.
Nessuno rimane uguale, non tanto nell'aspetto, quello è regolare, logico, che cambi, ma nel modo di pensare e di interpretare gli eventi.
In un rapporto di coppia io mi sento più metafisico che ontologico. E' il mio essere.
E il mio essere nel tempo è mutato, non è più quello di due o di dieci anni fa. Come direbbe Nietzsche: "Quando si sia compreso che il “soggetto” non è qualcosa che agisca, ma solo una finzione, si hanno diverse conseguenze ed interpretazioni", nel senso che il soggetto "essere" non agisce ma finge di farlo.
Non è forse questo un cambiamento nel programma della vita?
Se non agisco ma fingo come posso essere sempre la stessa persona?
Un mio interiore agisce e un altro finge...
Mah... qua mi fermo di svanverare ...
Kanyu, non sei tu che hai svanverato ma è Nietzsche, tant'è che alla fine a furia di fingere è impazzito, ha distrutto la sua personalità.
E' vero che il tempo ci cambia ma penso che il carattere rimanga abbastanza, altrimenti non ci riconosceremmo più.
Al punto cause del comportamento e emozioni-azioni originate da stimolo-risposta, ci siamo arrivati?
Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple
Ninina, prima ti riporto il significato di ontologico copiato da internet (ontologico nella filosofia di M. Heidegger (1889-1976), definizione di ciò che riguarda l'essere degli enti, cioè la loro essenza categoriale ), nel tuo caso sei un essere di categoria umana, e quando nasci sei potenzialmente una Veghina, cioè sei aperta al mondo, sei potenziale perché non hai ancora sviluppato le tue capacita, compresa quella di relazionarti con il mondo ( e qui c'entrano o vaffa che ti becchi), infatti la Veghina comincia a muovere le mani per afferrare e ed intascare, cioè per conoscere il mondo come funziona.Sei ancora implicita perché non ti sei ancora esplicitata, non hai reso appieno quello che sei; fino qui ci sei, se ci sei batti un colpo ....sulla tastiere e dì si. Se batti no ricomincio da t(r)e.
Io intanto vado a prepararmi la cena, poi torno.
Ultima modifica di crepuscolo; 17-03-2023 alle 18:45
Potenzialmente cosa? Lo sai vero che abbiamo un pacchetto genetico, abbiamo uno sviluppo e subiamo la "pressione" dell'ambiente, esperienze che facciamo?
Io non ho capito bene cosa intendi col tuo discorso sull'essere e le potenzialità- Le variabili sono tante e se accadeva qualcos'altro nella vita potevo non essere esattamente come sono ora e reagire a delle situazioni in modo leggermente differente o in modo più marcato.
Mi sembra che qui venga mitizzato un pò troppo questo concetto dell'essenza dell'essere umano.
La confusione non è sul termine ontologico, ma sul discorso incasinato del cane, dei morsi con i paroloni buttati lì. Vai che hai capito benissimo.
Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple
Guarda, basta spiegare un poco meglio, in maniera più chiara.
Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple
E' vero che non c'è due senza tre ma ora devo andare a fare la spesa.
Comunque a me sembra chiaro.
In realtà noi cambiamo, maturiamo, evolviamo. Solo che a volte la coppia non evolve di pari passo con le individualità che la compongono. Ed è lì che nascono i problemi.
Si smette di andare d'accordo e di essere in sintonia quando al nostro evolversi in quanto individui, e al modificarsi, quindi, dei nostri bisogni, non si accompagna la stessa evoluzione da parte della coppia. E i rapporti finiscono con l'incrinarsi.
La soluzione è cercare di fare evolvere anche la coppia, ma non è certo qualcosa che accade in automatico. O comunque non sempre. C'è molto lavoro da fare, dietro. E' qualcosa che ho imparato sulla mia pelle.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .