E anche oggi fa freschetto, alla faccia della primavera...
E anche oggi fa freschetto, alla faccia della primavera...
Anche qui oggi freddo. 3 gradi stamattina quando sono uscita di casa. Tra un po' riesco per un servizio, vediamo come sarà.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Voi polentoni ci rovinate il clima...
Meno male che Siracusa è bella anche con il nuvolo!!!!
Bambol utente of the decade
E poi accade che un turista sud coreano perda il portafoglio per strada e quando va dai carabinieri per fare denuncia trova il milite noto che lo fa entrare, lo guarda in faccia e gli da il passaporto smarrito...
L'aria insulare (effetto).
Bambol utente of the decade
Di nuovo Gramellini torna al tema della selettività del sistema di istruzione italiano, in cui i più deboli, numerosissimi, soccombono.
Che ne pensate?
Sicuramente è così come tu scrivi.
Però, a quanto pare, le giovani generazioni sono più sensibili e suscettibili, meno propense a vivere le frustrazioni, l'ansia, la tensione.
Posto il Caffè precedente di Gramellini.
La scuola dell’ansia
Massimo Gramellini
| 31 marzo 2023
In un famoso liceo milanese, il Berchet, sta succedendo qualcosa: dall’inizio dell’anno si sono già ritirati cinquantasei studenti e oltre trecento hanno dichiarato di soffrire d’ansia e di sentirsi vessati dagli insegnanti. Il Berchet è un caso clamoroso, ma non isolato: segnalazioni simili giungono da decine di licei in tutta Italia. Non basta la clausura durante la pandemia a spiegare l’ipersensibilità delle nuove generazioni, né si può credere che i professori di oggi siano più esigenti di quelli di un tempo. A essere cambiata è la percezione della realtà da parte dei ragazzi. Quando il prof di matematica, esasperato dal mio analfabetismo algebrico, strillava «Gramellini sei il numero primo dei cretini», io facevo spallucce: al limite ne parlavo con mio padre, che ovviamente dava ragione a lui e mi invitava a reagire «da uomo», studiando di più. Adesso a me verrebbe l’esaurimento nervoso e papà mi cambierebbe di scuola. Ma nel 1978 non dovevo vedermela con i social che giudicano e commentano ogni singolo gesto e parola. La mia fragile autostima poteva rafforzarsi un po’ alla volta senza essere sottoposta agli stress-test che nell’era del telefono tascabile la bombardano da mattina a sera.
Non saprei come aiutare questi ragazzi a farsi una corazza più spessa, però sarebbe riduttivo derubricare le loro ansie a paturnie da viziati, sentenziando pomposamente: «Ai miei tempi…». I nostri tempi non esistono più. Questi sono tempi nuovi, per i quali servono parole nuove.
Credo che a fare la differenza siano i social e la comunicazione esasperata che caratterizza la nostra epoca. Un tempo i nostri insuccessi erano cosa solo nostra. Se non volevamo parlarne probabilmente nessuno li avrebbe mai saputi. Così come anche certi modelli che oggi vengono presi ad esempio. Oggi tutto quello che accade è pubblico, è sotto i riflettori. Un ragazzo fatica a vivere privatamente le proprie frustrazioni e le proprie ansie. Tutto viene sempre sbattuto sotto gli occhi di tutti, in un modo o nell'altro. Credo sia molto difficile per loro.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Ecco bisognerebbe domandarsi perchè.
Forse bisognerebbe che i genitori per primi imparassero a dare l' esempio di essere meno attaccati e dipendenti dai social e riuscissero a trasmettere ai figli fin da bambini che perdere una gara piuttosto che un concorso o un test o prendere un brutto voto a scuola non è la fine del mondo, non significa essere un fallito nella vita ma magari un' opportunità di crescita, ovvero imparare a sopportare le frustrazioni fin da piccoli, invece spesso i genitori sono contro gli insegnanti e difendono i figli sempre e comunque anche quando sbagliano o se non arrivano a certi risultati è colpa dell' insegnante della scuola ecc........A essere cambiata è la percezione della realtà da parte dei ragazzi. Quando il prof di matematica, esasperato dal mio analfabetismo algebrico, strillava «Gramellini sei il numero primo dei cretini», io facevo spallucce: al limite ne parlavo con mio padre, che ovviamente dava ragione a lui e mi invitava a reagire «da uomo», studiando di più. Adesso a me verrebbe l’esaurimento nervoso e papà mi cambierebbe di scuola. Ma nel 1978 non dovevo vedermela con i social che giudicano e commentano ogni singolo gesto e parola. La mia fragile autostima poteva rafforzarsi un po’ alla volta senza essere sottoposta agli stress-test che nell’era del telefono tascabile la bombardano da mattina a sera.
Non saprei come aiutare questi ragazzi a farsi una corazza più spessa, però sarebbe riduttivo derubricare le loro ansie a paturnie da viziati, sentenziando pomposamente: «Ai miei tempi…». I nostri tempi non esistono più. Questi sono tempi nuovi, per i quali servono parole nuove.
Se i giovani non sono più in grado di sopportare anche piccole frustrazioni nella vita forse c'è qualcosa che non va e va cambiato.
Non sono solo i social a mio parere ma anche gli esempi che si hanno fin dalla prima infanzia e si vivono in casa.
Certo i modelli sui social hanno un loro peso e il mettere sempre tutto in piazza, tutta la propria vita sotto ai riflettori anche.
La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
Confucio
Decisamente freddo in questi giorni, avevo messo fuori l' aloe in questi giorni, ho dovuto ritirarla di nuovo, troppo freddo probabilmente e s' è afflosciata.
Insomma è ancora presto per abbandonare il piumino.
La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
Confucio
Ho due figlie gemelle ma diverse tra loro anche per filosofia di vita.
Giulia
Lei è l'eccellenza in tutto. Non si è diplomata con la lode solo perché le è mancato un credito, perso anche a causa della pandemia, che di fatto ha impedito ai professori di lodarla ufficialmente ma
lo hanno fatto ufficiosamente, abbracciandola a fine esame e augurandole ogni successo nella vita. Ero presente al suo esame e sentirla parlare mi ha toccato il cuore. Adesso è a Catania, iscritta
in lettere moderne. Non si è data ancora nessuna materia perché il giorno degli esami della prima materia che doveva darsi si trovava a Roma da una sua amica ex compagna delle medie.
Entro Giugno dovrebbe darsi tre materie... si sta preparando al meglio. Vive la competitività moderna ma senza tragedie anche se con stress e non vuole mancare a nessuna lezione in classe, che
segue assiduamente. E' la mia rassicurazione per il futuro.
Chiara
Non gliene frega niente di tutto ciò che non le desta interesse. Studia solo perché "costretta".... costretta da noi che "democraticamente" abbiamo deciso che deve frequentare una qualsiasi università.
Qui da noi, al sud, non c'è niente di niente, a parte sole, mare, cibo sano e senso di ospitalità, pertanto sappiamo che oggi come oggi, con un semplice diploma, non si passa nessuno ponte.
Così si è iscritta anche lei a Catania, all'accademia delle belle arti, sfruttando il talento che ha e cioè disegnare a mano libera personaggi e fumetti manga o pseudo-manga che potrebbero
confondersi benissimo con i veri fumetti distribuiti nelle edicole, tanto è brava anche nei dettagli. Il corso è "grafica e illustrazione", sperando che la porti a qualcosa, in futuro.
Studia solo quanto basta per superare gli esami, non vive la competizione, non le importa di primeggiare. Si è diplomata con 83/centesimi senza quasi impegnarsi. Ho assistito al suo esame, che ha
superato normalmente e, quando non si è ricordata un particolare, senza scomporsi, ha detto semplicemente che in quel momento non se lo ricordava, andando avanti come se niente fosse accaduto.
Si è data già due materie, informatica che ha superato (senza voto, o lo si passava o non lo si passava) e un tipo di disegno a mano libera, anche qui, si è applicata come se stesse svolgendo un
particolare hobby, prendendo 25. Quando le ho detto perché non si fosse applicata un pò di più per alzare la media... mi ha risposto semplicemente che non le interessava.
Lei è il mio (nostro) tormento. O è una filosofa e noi ancora dobbiamo rendercene conto, oppure è un'incosciente che non ha capito che la vita oggi è competizione, dura e piena di colpi bassi che
potrebbero scoraggiare qualsiasi sforzo si possa fare.... ma è proprio qui il problema... lei ancora, non ha fatto alcuno sforzo, forse perché non ha trovato la ragione per farlo... magari, quando
troverà quella ragione, lo compirà, senza preoccuparsi prima... così come sarebbe anche giusto fare....
Ma allora, chi è nel torto?
Noi (io e mia moglie) che ci preoccupiamo in maniera esagerata, dato che abbiamo un vissuto e sappiamo come sia cambiata in peggio la società oppure lei, che sembra non aver preso coscienza di cosa sia oggi la vita,
oppure lo sa e semplicemente concentra o concentrerà i suoi sforzi solo quando sarà il momento giusto?
Mah.... ai saggi l'ardua sentenza!!!
Ah, dimenticavo... anche io mi applicavo al minimo.... però in alcune materie che destavano il mio interesse, studiavo volentieri.... mai perso un anno, però sempre rimandato a Settembre...
è figlia si cotanto padre?
Ultima modifica di bumble-bee; 05-04-2023 alle 18:16
Bambol utente of the decade
Prima via dal lavoro sono andato in palestra per fare del power lifting un pò più serio eee...
...da quando ho ripreso (o tentato di riprendere) post covid alzo circa un 10% in meno, quindi sono oltre tre anni che non sono più al top
...la bilancia segna sempre quasi 80 chili, cosa che va avanti ormai da oltre due mesi
...ma peggio di tutto è che i ragazzini cominciano a darmi del lei, il ché non è buon segno
...e niente, l'epoca degli allenamenti in solitaria nei boschi è cominciata già da un bel pò, devo solo accettarla e farmene una ragione