Si è disposti a mettere l'Altro al primo posto? A perdonarlo, ad accettarlo, a stimarlo, a comprenderlo? Anche quando si rivela "diverso" da come lo credevamo?
Vedi cono, quando vieni a scrivere queste cosette, sembra che tu voglia in realtà far piacere a tutti i costi la minestra, condita coi paroloni, i "concettoni", le maiuscole. Il tutto, scusami, è sempre così impersonale, impostato, poco spontaneo.

Ora, si può anche cercare di capire l'altro, accettarne i limiti e guardare ad altri aspetti, sempre se ne sono, che piallino i difetti ed i comportamenti che iniziano a pesare e ad un certo punto non più digeriti sempre bene. Però se non succede è dura fare quello che dici e cantarsele e suonarsele può andare bene per un pò, ma poi lo stress, l'insofferenza e l'insoddisfazione continuano a bussare alla porta. E se l'altro non cambia vedrai che colpi alla porta.
Tiri fuori la stima. La stima è una cosa seria e non è che ci possiamo mettere una pezza o inventarsela perché così deve essere nella lista che proponi.
Ti dimentichi anche che col passare del tempo si cambia, le condizioni cambiano e che nelle relazioni, su quello su cui prima una persona ci passava sopra o lo vedeva in maniera simpatica per dire, alla lunga con l'età, i cambiamenti, la maturazione, può diventare motivo di stanchezza e insofferenza.

Marzulliano quesito: E' il disamorarsi che porta a vedere i difetti e le mancanze dell'altro o sono i difetti che portano a disamorarsi?