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Discussione: La temperanza. Estratti.

  1. #1
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    La temperanza. Estratti.

    Il testo "La temperanza" di sorella White può essere letto per intero nel sito degli Avventisti del 7° giorno:

    https://egwwritings.org/?module=writings

    Creati per l'immortalità.

    Se l'uomo custodirà la luce che Dio, nella sua misericordia, gli dà sulla riforma della salute, può essere santificato mediante la verità e reso idoneo all'immortalità. Ma se disprezza questa luce e vive violando le leggi naturali, dovrà pagarne il prezzo. Testimonianze, vol. 3, p. 162

    Il motivo dell'angoscia di Cristo.

    Molti di coloro che professano la pietà non investigano abbastanza sulla ragione del lungo periodo di digiuno e sofferenza di Gesù nel deserto. L'angoscia di Cristo non era provocata tanto dai morsi della fame, ma dalla sua comprensione dei terribili risultati nella razza umana, ovvero la compiacenza degli appetiti e delle passioni. Egli sapeva che l'appetito sarebbe diventato l'idolo dell'uomo e lo avrebbe indotto a dimenticare Dio e la via che conduce alla salvezza. Redenzione; o Tentazione di Cristo, p. 50

    Vittoria in favore della razza umana.

    Satana fu sconfitto nel suo tentativo di vincere Cristo sul terreno dell'appetito. E lì nel deserto Lui ottenne una schiacciante vittoria in favore della razza umana sul terreno dell'appetito, rendendo possibile che nel suo nome, in ogni occasione futura, l'uomo potesse vincere la forza dell'appetito a proprio vantaggio. Redenzione; o la tentazione di Cristo, p. 46

    Tutti noi possiamo vincere.

    La nostra unica speranza di recuperare l'Eden è attraverso un fermo autocontrollo. Se l'appetito pervertito ha un potere così grande sull'umanità, che al fine di spezzare il suo dominio, il divino Figlio di Dio dovette sopportare un digiuno di quasi sei settimane in favore dell'uomo, quale opera sta davanti al cristiano! Tuttavia, per quanto grande sia la lotta, questi può vincere. Con l'aiuto del potere divino, che sopportò le più terribili tentazioni che Satana poté inventare, anche lui può vincere la sua guerra contro il male e ricevere la corona del vincitore nel regno di Dio. Consigli su dieta e alimenti, p. 167

    Vittoria attraverso l'obbedienza e lo sforzo continuo.

    Coloro che vincono come Cristo ha vinto, dovranno guardarsi costantemente contro le tentazioni di Satana. L'appetito e le passioni dovrebbero essere sottomessi al dominio della coscienza, illuminata dalla luce divina, affinché l'intelletto non sia pregiudicato e le facoltà di percezione si mantengano chiare, in modo che le opere e le insidie di Satana non siano interpretate come provvidenza di Dio.
    Molti desiderano la ricompensa e la vittoria finale, che devono essere concessi al vincitore, ma non sono disposti a sopportare i sacrifici, le privazioni e l'abnegazione, come ha fatto il Redentore. Solo attraverso l'obbedienza e il continuo sforzo possiamo ottenere la stessa vittoria di Cristo.
    Il potere dominante dell'appetito causerà la rovina di migliaia di persone, che se avessero vinto questa attitudine, avrebbero avuto la forza morale per ottenere la vittoria su tutte le altre tentazioni di Satana. Ma quelli che sono schiavi dell'appetito, non riusciranno a perfezionare il carattere cristiano. La continua trasgressione dell'uomo durante i seimila anni ha prodotto malattie, sofferenze e morte. Mentre ci avviciniamo alla fine del tempo, la tentazione di compiacere gli appetiti è sempre più potente e di conseguenza più difficile da superare. Testimonianze, vol.3, pp. 491,492
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  2. #2
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    "La nostra unica speranza di recuperare l'Eden è attraverso un fermo autocontrollo".

    Arcobaleno ciao! Ce lo ha già riconquistato Gesù Cristo, il Paradiso. Non sta nelle nostre forze, nei nostri sacrifici, nei nostri pugni chiusi....

    "Per grazia infatti siete salvati mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio; né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene."

    Efesini 2
    amate i vostri nemici

  3. #3
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    "La nostra unica speranza di recuperare l'Eden è attraverso un fermo autocontrollo".

    Arcobaleno ciao! Ce lo ha già riconquistato Gesù Cristo, il Paradiso. Non sta nelle nostre forze, nei nostri sacrifici, nei nostri pugni chiusi....

    "Per grazia infatti siete salvati mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio; né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene."

    Efesini 2
    Ciao Cono, qui alcuni ti prendono in giro per il tuo eccessivo ottimismo e in effetti...
    L'unica cosa di cui può essere sicuro il credente è che Dio ha fatto e farà la sua parte, quanto a noi è tutto da vedere... La prima cosa è la fede, ma senza le opere è qualcosa di morto, quindi Dio si aspetta che agiamo nel modo corretto, per quanto siamo capaci.
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  4. #4
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    Chiedete il potere vincitore di Cristo.

    Cristo ha il permesso del Padre di dare la sua grazia e forza divina all'uomo, per vincere nel suo nome le tentazioni. Pochi seguaci di Cristo scelgono di impegnarsi con lui per resistere alle tentazioni di Satana, come Lui resistette e vinse. Tutti sono esposti personalmente alle tentazioni che Cristo ha vinto, ma per loro è stata provvista la forza nell'onnipotente nome del grande Vincitore. Segni dei tempi, 13 agosto 1874

    Che cosa possiamo fare?

    Non dovremmo avvicinarci al Signore perché ci salvi da ogni intemperanza nel mangiare e bere, da ogni passione profana e concupiscente e da ogni perversità? Non dovremmo umiliarci davanti al Signore e rinunciare a tutto ciò che corrompe la carne e lo spirito, affinché nel timore di Dio possiamo perfezionare la santità del carattere? Testimonianze, vol. 7, p. 258

    SEZIONE 2 - ALCOL E SOCIETÀ'

    1. Un incentivo al crimine

    La criminalità nella società.

    In questi ultimi tempi il vizio e crimini di ogni tipo stanno aumentando rapidamente. Vi è una tendenza a familiarizzarci così tanto con le condizioni prevalenti che perdiamo di vista la causa e il suo significato. Oggigiorno si stanno utilizzando più bibite inebrianti che in nessuna epoca anteriore. Negli orribili dettagli dell'odiosa ubriachezza e della terribile criminalità, i quotidiani presentano l'informazione in modo parziale della storia della dissipazione risultante. La violenza dilaga in tutto il mondo. Ubriachezza e crimine, p. 3

    La testimonianza della magistratura.

    La relazione che esiste tra il crimine e la temperanza è ben conosciuta dagli uomini che trattano con quelli che trasgrediscono le leggi del paese. Un giudice di Filadelfia disse: "La maggior parte dei crimini sono commessi a causa del consumo di liquori. Non c'è un caso su venti, che la vita di un uomo è in gioco davanti a un tribunale, nel quale la bibita non sia la causa diretta e indiretta del crimine. L'alcol e lo spargimento di sangue vanno di pari passo." Ubriachezza e crimine, p. 7

    Un'elevata percentuale di crimini è attribuita all'alcol.

    Nove persone su dieci che vengono arrestate sono individui che hanno imparato a bere. Review and Herald, 8 maggio 1894.

    La sequenza tra alcol e il crimine.

    Quando l'appetito per le bevande inebrianti è soddisfatto, l'uomo porta volontariamente alla sua bocca il sorso, che fa sprofondare colui che fu fatto a immagine di Dio a un livello inferiore a quello della bestia. La ragione è paralizzata, l'intelletto è intorpidito e le passioni animali sono eccitate, provocando così i crimini più atroci. Testimonianze, vol. 3, p. 561
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  5. #5
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    Ciao Cono, qui alcuni ti prendono in giro per il tuo eccessivo ottimismo e in effetti...
    L'unica cosa di cui può essere sicuro il credente è che Dio ha fatto e farà la sua parte, quanto a noi è tutto da vedere... La prima cosa è la fede, ma senza le opere è qualcosa di morto, quindi Dio si aspetta che agiamo nel modo corretto, per quanto siamo capaci.
    Ma certo! Le opere sono però sempre conseguenza della Fede. Noi, per natura, non siamo temperanti. Non siamo giusti, non siamo agnelli: ma lupi rapaci! È Cristo che ci trasforma. È attraverso la Fede in Lui che diveniamo capaci di opere buone.
    amate i vostri nemici

  6. #6
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    . Non siamo giusti, non siamo agnelli: ma lupi rapaci!
    La tua è un'offesa verso le creature, anch'esse create da Dio. Il mondo è quello che è ma quando ti riferisci all'uomo preferirei con non usassi il "noi", che include tutti senza eccezioni; se tu credi di essere simile ad un lupo rapace e non ad un agnello sono solo affari tuoi.
    Scusa cono se sono stato drastico ma il tuo generalizzare sempre in negativo l'essere umano stona parecchio, possibile che tu nella tua vita abbia incontrato solo simili esseri e nessuno bravo, buono o sincero?
    Il mondo è vario ed anche Gesù la vedeva così, quando si incacchiava lo faceva con certi tipi di persone non certo con tutto il genere umano, sei è anche meravigliato più volte per l'onestà ed la bontà di alcuni.
    Perché sei così disfattista? Forse perché vuoi metterti al di sopra di tutti per poterli giudicare?
    Ultima modifica di crepuscolo; 04-04-2023 alle 15:13

  7. #7
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    Nessuno conosce l'Uomo meglio di Nostro Signore: che cosa celebriamo in questi giorni? La Sua Passione, Morte e Resurrezione. Cristo ha dato la Vita per i nostri peccati, Crep. Non si è fatto certo una gita di piacere....

    "l'Uomo è incline al Male fin dall'adolescenza" dice la Scrittura. E Lui stesso afferma: "Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi".
    amate i vostri nemici

  8. #8
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    Adesso tutto il mondo è di lupi e solo gli apostoli sono pecore! Per favore, cono.
    Io penso che tu abbia inteso male il messaggio che hai riportato. Sono i lupi chi comanda il mondo e le pecore sono chi ubbidisce. Gesù sapeva che il suo messaggio prima o poi lo avrebbe portato a contatto con le alte sfere del comando proprio perché il suo messaqgio vi si opponeva minandolo dalle fondamenta.
    Ma questo non c'entra niente con la generale globalità del mondo che contiene gente buona e gente cattiva.
    Gesù ce l'aveva con chi comandava perché non avrebbe mai accettato il suo messaggio, come è successo a lui e come succederà ai suoi apostoli.
    Infine io non credo che l'uomo sia incline al male.

  9. #9
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    Il consumo di alcol e la criminalità sono correlati.

    Coloro che frequentano i bar stanno seguendo il sentiero che conduce alla morte eterna. Essi stanno vendendo il loro corpo, anima e spirito a Satana. Sotto l'influsso della bevanda alcolica, sono indotti a fare cose dalle quali fuggirebbero con orrore, se non avessero provato l'insana droga. Quando sono sotto l'influenza del liquido velenoso, si sottomettono al controllo di Satana, lui li governa e loro collaborano con lui. Lettera 166, 1903

    La natura dei crimini commessi sotto l'influsso dell'alcol.

    Il risultato dell'abitudine di bere alcol è dimostrato dai crimini terribili che succedono. Quante volte sono stati compiuti furti, incendi, omicidi, proprio a causa del consumo degli alcolici. Eppure, il consumo dei liquori è legale e produce danni enormi nelle mani di coloro che si dilettano nel toccare ciò che rovina, non solo la povera vittima, ma tutta la sua famiglia. Review and Herald, 1 Maggio 1909
    Case di prostituzione, luoghi di vizi, tribunali, carceri, ospizi, manicomi, ospedali, tutti sono riempiti dal risultato dell'opera del venditore di liquori. Come la Babilonia simbolica di Apocalisse commercia con "schiavi e anime di uomini", dietro il venditore di liquori si trova il potente distruttore di anime e ogni atto che la terra o l'inferno può immaginare è impiegato per portare gli esseri umani sotto il suo potere. Le sue trappole si estendono in città e nella campagna, sui treni, sui grandi transatlantici, in luoghi di lavoro, nelle sale di divertimento, nel dispensario medico e perfino sull'altare della chiesa, sulla tavola sacra della comunione. Nulla è stato lasciato incompiuto nel creare e favorire il desiderio delle bevande inebrianti. Quasi ad ogni angolo di strada sorge un locale pubblico con luci sfolgoranti, invitando con allegria il lavoratore, sia il ricco che il giovane sprovveduto. E così, giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno, l'opera prosegue irrimediabilmente. Ubriachezza e crimine, p. 8

    I bevitori non hanno scuse.

    Tutti i gradi del crimine sono stati commessi in stato di ubriachezza e tuttavia in molti casi gli autori sono stati scusati, perché non sapevano quello che stavano facendo. Tuttavia questo non diminuisce la colpa del crimine. Chi di sua volontà prende il bicchiere in mano e lo porta alle labbra, egli deliberatamente prende ciò che sa che distruggerà le proprie facoltà mentali e, di conseguenza, diventa responsabile del male che fa mentre è ubriaco; dal momento stesso in cui permette che il suo appetito lo domini, lui ha barattato le sue facoltà di raziocinio con la bevanda inebriante. Il suo gesto è quello che l'ha ridotto a un livello al di sotto delle bestie e il reato commesso, quando è ubriaco, dovrebbe essere punito così severamente, come se la persona fosse nel pieno delle sue facoltà mentali. Doni spirituali, vol. 4, p. 125

    Ubriachezza e crimine prima del diluvio e oggi.

    I mali che sono così evidenti in quest'epoca, sono gli stessi che hanno portato alla distruzione il mondo antidiluviano. "Come nei giorni che precedettero il diluvio", (Matteo 24:38) uno dei peccati prevalenti era l'ebbrezza. Dal libro della Genesi apprendiamo che "la terra era corrotta e piena di violenza". (Genesi 6:11) Il crimine regnava supremo, la vita stessa era insicura. Uomini, la cui mente era sconvolta dalle bevande inebrianti, consideravano una cosa banale prendere la vita di altri esseri umani. "Come avvenne ai giorni di Noè, così avverrà anche nei giorni del Figlio dell'uomo". (Luca 17:26) L'ubriachezza e il crimine, che prevalgono oggi, sono stati predetti dal Salvatore stesso. Stiamo vivendo i giorni finali della storia di questa terra. E' un tempo solenne. Tutto denota il ritorno di Cristo. Review and Herald, 25 ottobre 1906

    I giudizi di Dio nel nostro tempo.

    A causa della malvagità prodotta in gran parte dal risultato dell'uso di alcol, oggi i giudizi di Dio stanno cadendo sulla nostra terra. Consigli sulla salute, p. 432
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  10. #10
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    Adesso tutto il mondo è di lupi e solo gli apostoli sono pecore! Per favore, cono.
    Io penso che tu abbia inteso male il messaggio che hai riportato. Sono i lupi chi comanda il mondo e le pecore sono chi ubbidisce. Gesù sapeva che il suo messaggio prima o poi lo avrebbe portato a contatto con le alte sfere del comando proprio perché il suo messaqgio vi si opponeva minandolo dalle fondamenta.
    Ma questo non c'entra niente con la generale globalità del mondo che contiene gente buona e gente cattiva.
    Gesù ce l'aveva con chi comandava perché non avrebbe mai accettato il suo messaggio, come è successo a lui e come succederà ai suoi apostoli.
    Infine io non credo che l'uomo sia incline al male.
    Si, è una creaturina innocente, mansueta e buona: come no. Chissà per quale astruso motivo Gesù Cristo abbia dato la Sua Vita per noi....
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  11. #11
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    San Francisco, oggetto di una lezione.

    Per un certo tempo, dopo il grande terremoto della costa della California, le autorità di San Francisco e di alcune città e popolazioni minori ordinarono la chiusura dei bar (saloons), con la vendita di alcol. L'effetto di questa stretta ordinanza compiuta dai benpensanti del paese fu notevole, in particolare sulla costa del Pacifico; essi diressero l'attenzione verso i vantaggi che ne sarebbero risultati dalla chiusura permanente di tutti questi luoghi. Per molte settimane, dopo il terremoto a San Francisco, si sono visti pochi ubriachi. A causa dello stato caotico e di disorganizzazione, i funzionari si aspettavano un aumento anomalo di disordini e criminalità, invece furono molto sorpresi nel constatare il contrario. Quelli dai quali si aspettavano difficoltà, ne diedero poche. Questa inusitata mancanza di violenza e crimine si poté attribuire in gran misura alla non consumazione di bevande inebrianti.
    Le redazioni di alcuni tra i principali quotidiani sostennero che la chiusura definitiva dei bar avrebbe portato come risultato al miglioramento permanente della società e sarebbe servita per i migliori interessi della città. Ma il saggio consiglio fu rifiutato e in poche settimane i trafficanti di alcol ricevettero il permesso di riaprire nuovamente le loro attività, dietro il pagamento di una grossa tassa per riottenere la licenza. Nella calamità che ha colpito San Francisco, il Signore si proponeva di spazzare via le rivendite di alcol, che erano la causa di tanto male, miseria e crimine; tuttavia i guardiani del benessere pubblico tradirono la fiducia deposta in loro, legalizzando la vendita di alcol... Essi sapevano che facendolo stavano virtualmente autorizzando la commissione di crimini; tuttavia la conoscenza di questo sicuro risultato non li scoraggiò affatto. Gli abitanti di San Francisco dovranno rispondere nel tribunale di Dio, per la riapertura dei bar in questa città. Review and Herald, 25 ottobre 1906.

    Significato dello stato di cose attuale.

    Nonostante l'aumento della criminalità e dell'empietà, gli uomini raramente si fermano a riflettere seriamente sul significato di queste cose. Generalmente essi si vantano del progresso e della cultura della nostra epoca. Su coloro a cui Dio ha dato una grande luce riposa la solenne responsabilità di richiamare l'attenzione degli altri sul significato dell'aumento dell'ubriachezza e del crimine. Dovrebbero presentare agli altri le Scritture, che descrivono chiaramente le condizioni che predomineranno immediatamente prima della seconda venuta di Cristo. Dovrebbero elevare fedelmente lo stendardo divino e alzare la loro voce in protesta contro la (mancata) sanzione del traffico di alcol, mediante uno statuto legale. Ubriachezza e crimine, p. 3
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  12. #12
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    2. Un problema economico

    Il traffico di alcol conduce alla disonestà e alla violenza.

    In ogni fase del commercio della vendita di alcolici c'è disonestà e violenza. I negozi dei commercianti di alcolici sono costruiti col salario dell'ingiustizia e sostenuti dalla violenza e dall'oppressione. Review and Herald, 1 maggio 1894.

    Milioni spesi per comprare miseria e morte.

    “Guai a chi costruisce la sua casa senza giustizia e le sue stanze superiori senza equità... e dice: - Mi costruirò una casa grande con spaziose stanze superiori - e vi apre finestre, la riveste di legno di cedro e la dipinge di rosso... Ma i tuoi occhi e il tuo cuore non mirano che al tuo ingiusto guadagno, a spargere sangue innocente e a compiere oppressione e violenza." (Geremia 22:14,15,17)
    Questo passaggio biblico descrive l'opera di quelli che producono e vendono le bevande inebrianti. I loro affari sono disonesti, perché i soldi che ricevono non hanno alcun equivalente utile per essere spesi. Ogni dollaro che aggiungono ai loro guadagni apporta una maledizione. Ogni anno si consumano milioni e milioni di litri di bevande inebrianti. Milioni di dollari sono spesi per l'acquisto di miseria, malattie, povertà, degradazione, lussuria, criminalità e morte. Il venditore d'alcol ama il guadagno e distribuisce alle sue vittime ciò che corrompe e distrugge la loro mente e il loro corpo. Fa perpetuare la povertà e la miseria nella famiglia del bevitore. Ubriachezza e delitto, pp. 7,8

    Una situazione economica contrastante.

    L'ubriaco è capace di essere migliore. Dio gli ha affidato talenti, con i quali glorificare Dio, ma i suoi simili hanno teso una trappola alla sua anima e si sono arricchiti a costo delle sue risorse. Hanno vissuto nel lusso, mentre i suoi poveri fratelli, che sono stati derubati, vivono in condizioni di povertà e degrado. Ma Dio chiederà conto a tutti quelli che hanno contribuito a spingere il bevitore verso la rovina. Manoscritto 90, 1894

    I legislatori e i rivenditori di alcolici sono responsabili.

    I legislatori e i commercianti di alcolici possono lavarsi le mani come fece Pilato, ma le loro mani rimarranno sporche del sangue delle anime. La cerimonia del lavaggio delle loro mani non li pulirà, non toglierà la loro responsabilità per aver contribuito a rendere gli uomini alcolizzati. Saranno considerati responsabili di milioni di dollari sprecati dai consumatori di alcol. Nessuno può chiudere gli occhi davanti ai terribili risultati del traffico di liquori. I quotidiani mostrano che la miseria, la povertà, la criminalità, che derivano dal commercio degli alcolici, non sono favole artificiose, e che centinaia di persone si stanno arricchendo a costo del sostentamento di uomini che destinano alla perdizione, a causa del loro maledetto commercio di alcolici. Magari! la coscienza pubblica si risvegliasse e mettesse fine al traffico di alcolici, chiudesse i bar e desse a questi uomini impazziti l'opportunità di pensare alle realtà eterne! Review and Herald, 29 maggio 1894.
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  13. #13
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    Si potrebbero aprire molte scuole.

    Pensiamo al denaro mal guadagnato nei locali dove si vende alcol, dove gli uomini vendono la loro ragione per quello che li metterà sotto il controllo di Satana. Quale grande cambiamento ci sarebbe nella società, se questo denaro fosse usato per fondare scuole, dove ai bambini e ai giovani si desse un’istruzione biblica e gli si insegnasse ad aiutare i loro simili e a cercare di salvare i perduti.
    C’è un grande lavoro da fare in mezzo a tutte le classi sociali. Non dobbiamo dimenticarci dei ministri, avvocati, senatori, giudici, che molti di loro fanno uso di forti bevande inebrianti e tabacco. Chiedete loro di contribuire con il loro denaro a creare istituzioni, dove i bambini e i giovani possano essere istruiti al servizio della società, anziché spendere nella dannosa compiacenza di liquore e tabacco. Lettera 25, 1902

    Gli affamati potrebbero essere nutriti.

    I pianti di milioni di abitanti nel nostro mondo, che stanno morendo di fame, sarebbero presto zittiti, se il denaro entrato nei cassetti dei commercianti di alcol fosse speso per alleviare le sofferenze dell’umanità. Purtroppo, però, il male è in costante aumento. I giovani sono educati ad amare questi vili vizi, che stanno rovinando i loro corpi e la loro anima. L’opera che essi potrebbero fare nella vigna del Signore, non la fanno. Manuscript 139, 1899

    Stabilire una missione.

    Pensiamo alle migliaia e migliaia di dollari che vengono investiti nelle bevande inebrianti, che renderanno l’uomo simile alla bestia e distruggeranno la sua ragione... Tutto questo denaro potrebbe servire per realizzare il bene: si potrebbero sostenere le missioni nei luoghi oscuri della terra. Si sta rubando a Dio ciò che di diritto gli appartiene. Manuscript 38 ½, 1905

    Maggiore pubblicazione.

    Se obbediamo all’insegnamento dell’apostolo Paolo, che dice: “Sia che mangiate, sia che beviate, sia che facciate alcun’altra cosa, fate tutte le cose alla gloria di Dio,” (1 Corinzi 10:31), migliaia di dollari che ora sono sacrificati sull’altare del desiderio peccaminoso, potrebbero fluire nella tesoreria del Signore, moltiplicando le pubblicazioni in diverse lingue, per essere sparse come le foglie d’autunno.
    Si stabiliranno missioni in altre nazioni e allora i seguaci di Cristo saranno la vera luce del mondo. Signs of the Times, 13 Agosto 1874

    L’intemperanza aumenta nei giorni di festa.

    L’ubriachezza, i disordini, la violenza, la criminalità, gli omicidi sono il risultato della perdita della ragione dell’uomo. I numerosi giorni di festa aumentano i mali dell’intemperanza. Queste feste non aiutano la morale o la religione. Gli uomini, invece di sostenere le famiglie economicamente, sprecano il denaro nelle bevande alcoliche, riempiendo le tasche dei venditori d’alcol, che raccolgono il loro raccolto. Quando l’alcol è dentro il corpo, la ragione esce fuori. Questa è l’ora e il potere delle tenebre, quando ogni crimine è possibile e l’organismo umano è dominato da un potere infernale; quando anima e corpo sono sotto il dominio della passione. E chi può resistere a questa passione? Chi può trattenerla? Queste anime non hanno un ancoraggio sicuro. I giorni di festa portano al rilassamento e alla tentazione, perché in quei giorni molti pensano che per il solo fatto di essere in vacanza, possono fare quello che gli piace. Manuscript 17, 1898

    La tesoreria del diavolo incassa milioni.

    Osservate quelli che bevono vino, birra o altre bevande forti e vi renderete conto di quanti soldi spendono in questo vizio. Milioni di dollari entrano nella tesoreria del diavolo, allo scopo di perpetuare la malvagità, la dissolutezza, la corruzione e la criminalità. Manuscript 20, 1894
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  14. #14
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    3. L'alcol e la casa

    Moderazione nel bere.

    Bere moderatamente è il primo passo per iniziare la carriera di bevitore. Review and Herald 25 Marzo 1884

    Le benedizioni di Dio cambiate in maledizione.

    Il nostro Creatore ha elargito agli uomini molte benedizioni con mano generosa. Se tutti questi doni fossero impiegati con saggezza e temperanza, la povertà, le malattie e la miseria sarebbero bandite dalla terra. Ma, ahimè, costatiamo che da ogni parte le benedizioni di Dio sono diventate una maledizione, a causa della cattiveria degli uomini. Non vi è nessuna classe sociale colpevole di maggiore perversione e abuso di quella che corrompe questi doni preziosi, elaborando i prodotti del suolo per produrre le bevande alcoliche. I cereali nutrienti, la deliziosa frutta sono convertiti in bevande, che pervertono i sensi e fanno impazzire il cervello. Come risultato dell’uso di questi veleni, migliaia di famiglie si sono private delle comodità e anche delle cose necessarie della vita, si moltiplicano gli atti di violenza e crimine, e la malattia e la morte trascinano miriadi di vittime nelle tombe degli ubriachi. Gospel Workers, pp. 385, 386.

    I voti matrimoniali si sciolgono nel liquido infuocato.

    Se osserverete per un momento la casa di un ubriacone, potrete costatare la squallida povertà, la miseria, e l’indicibile sofferenza. La moglie, una volta felice, fugge dal suo maniaco consorte. Udirete la donna supplicare pietà, mentre i crudeli colpi cadono sul suo corpo contratto. Dove sono finiti i sacri voti fatti sull’altare del matrimonio? Dove sono finiti l’amore e le carezze e la promessa di proteggerla? Ahimè! Tutte queste perle preziose si sono sciolte nella coppa delle abominazioni. Osservate i loro figli seminudi, una volta amati e curati con tenerezza. Essi non sono stati protetti dal freddo invernale, né dal gelido respiro del disprezzo e dalle cattiverie del mondo. La cura di un padre, l’amore di una madre facevano della loro casa un paradiso. Ora, invece, tutto è cambiato. Giorno dopo giorno si sentono le grida che salgono al cielo della moglie maltrattata e dei bambini spaventati. Review and Herald, 8 Novembre 1881

    La virilità dell’uomo si perde.

    Osservate l’ubriacone e vedrete che cosa ha fatto di lui l’alcol. I suoi occhi sono annebbiati e iniettati di sangue. Il suo volto è gonfio, la sua andatura è traballante. Su di lui si trova il sigillo dell’opera di Satana. La stessa natura lo disconosce, perché ha pervertito le facoltà che Dio gli ha dato e ha prostituito la sua virilità, compiacendosi nell’alcol. Review and Herald, 8 Maggio 1894.

    Un’espressione della violenza di Satana.

    Così agisce Satana, quando attira gli uomini a vendere l’anima a causa dell’alcol. Egli prende possesso del corpo, della mente e dell’anima, e non è più l’uomo che agisce, ma il diavolo. E la sua crudeltà si esprime, quando l’ubriaco alza la sua mano per colpire senza misericordia la donna, che ha promesso di amare e proteggere per tutta la vita. Le azioni dell’ubriacone sono un’espressione della violenza di Satana. Medical Ministry, p. 114
    La compiacenza dell’alcol colloca l’uomo totalmente sotto il controllo del demonio, che ha ideato questo stimolante, al fine di mutilare e distruggere l’immagine morale di Dio. Manuscript 1, 1899

    Calma e pazienza perdute.

    È impossibile per l’uomo intemperante possedere un carattere calmo e ben equilibrato. Le percosse eccessive, con cui castiga le creature di Dio, rivelano la condizione alterata dei suoi organi digestivi. Lo stesso suo spirito di violenza si può vedere nella cerchia dei suoi familiari. - Lettera 17, 1895.

    La vergogna e la maledizione in ogni angolo della terra.

    Gli offuscati e abbruttiti rifiuti dell’umanità, anime per cui Cristo è morto e per le quali gli angeli piangono, si vedono da ogni parte. Costituiscono un’offesa per la nostra orgogliosa civiltà. Sono la vergogna, la maledizione e il pericolo di ogni nazione. The Ministry of Healing, p. 330
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

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    La moglie derubata, i figli affamati.

    L’ubriaco non ha conoscenza di quello che fa, quando si trova in stato di ebbrezza. La grande responsabilità del suo stato cade sul venditore di alcol, il quale da parte sua è protetto dalla legge, nella sua opera di distruzione. Secondo lui, è legale derubare le mogli del cibo, così importante per il sostentamento della famiglia. È legale perpetuare la distruzione della famiglia delle sue vittime, mandando in strada i bambini indifesi a mendicare qualche moneta o per implorare un tozzo di pane. Giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno queste vergognose scene si stanno ripetendo, fino a quando la coscienza del venditore di alcol resta bruciata come un ferro rovente. Le lacrime dei bambini sofferenti, il grido agonizzante della madre, servono solo ad esasperare il venditore di alcol... Il commerciante di alcol non esiterà nel riscuotere i debiti contratti dall’ubriacone, togliendo alla famiglia il necessario per vivere, per pagare il conto delle bevute del marito e padre deceduto. Che gli importa se i bambini del morto muoiono di fame? Li considera delle creature avvilite e ignoranti, che sono stati abusate, maltrattate e degradate; e non gli importa dello stato in cui si trovano. Ma Dio, che regna nei cieli, non ha perso di vista la causa primaria, né l’ultimo effetto dell’indicibile miseria e degradazione che è sopravvenuta all’ubriacone e alla sua famiglia. Il registro del cielo contiene ogni piccolo dettaglio della storia. Review and Herald, 15 Maggio 1894

    Il bevitore è responsabile della sua colpa.

    Che nessun uomo (o donna), che si abbandona al bere, pensi di poter scaricare la propria responsabilità, gettando la colpa sul venditore di alcolici. Anche lui dovrà rispondere del suo peccato e della degradazione della moglie e dei figli. I ribelli e i peccatori saranno distrutti insieme, e quelli che abbandonano l’Eterno saranno consumati. (Isaia 1:28) Review and Herald, 8 Maggio 1894

    All’ombra dell’alcol.

    Giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno l’opera perniciosa prosegue. Genitori, mariti o fratelli, che dovrebbero essere il sostegno, la speranza e l’orgoglio della nazione, entrano costantemente nei bar, per poi tornare a casa, distrutti e rovinati. Ciò che è peggio, è che la sferza penetra nel cuore del focolare. Le donne stesse cadono nel vizio dell’alcol. In molti casi i bambini, ancora nella loro innocente e trascurata infanzia, si trovano in pericolo di abbandono, di maltrattamenti e d’infamia, a causa delle madri ubriache. Figli e figlie stanno crescendo all’ombra di questo terribile vizio. Quali prospettive hanno per il loro futuro, se sono destinati a sprofondare ancor più in basso rispetto ai loro genitori? The Ministry of Healing, p. 339
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

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